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Le donne ostaggio della politica e dei patriarchi

[Foto da Riotclitshave]

Siamo sotto sequestro. I nostri corpi sono sotto sequestro. Berlusconi dice cose che fanno arrabbiare il vaticano e lui gli mette su un piatto d’argento la vita delle donne.

Siamo schiave, siamo una tangente, siamo corpi da usare nelle transazioni finanziarie, negli accordi da gestire tra imprenditori, a dissipare nebbie nei conflitti tra poteri.

Siamo una palla che rimbalza tra un patriarcato e l’altro. Siamo persone delle quali non interessa nulla a nessuno. Funzionali a giustificare guerre, aggressioni agli stranieri, merce per vendere prodotti e doppiamente merce per imporre sul mercato politici che campano di rendita sui corpi delle donne.

C’è una intera classe politica che banchetta sulla nostra pelle, sui nostri uteri, sulla nostra schiavitù nelle famiglie etero in cui è il padre padrone a dominare.

Una intera classe politica che prima bestemmia a dio e poi recupera con l’immagine filo ecclesiastica imponendo natalità forzate, politiche contro le donne, politiche a favore degli uomini che comandano, che distruggono le nostre vite.

I nostri corpi non sono strumento di baratto. Offrissero i loro, smettessero di usarci per rifarsi il trucco, l’immagine e stampare ticket di ingresso per il vaticano.

Noi siamo fuori dal gioco, da sempre, per sempre. perchè la politica non ci vuole, perchè l’italia non ci vuole. Perchè ci considera soltanto strumento riproduttivo e di intrattenimento sessuale.

Siamo stanche di essere usate e di non poter mai esprimere la nostra opinione. Stanche di questo strapotere di maschi che ci distruggono, che fanno di tutto per farci soffrire, per imporci il dolore come unica scelta per procreare, abortire, figliare, maritare, decorare, servire, accondiscendere, obbedire, compiacere gli uomini.

Noi non siamo soldati. Noi non obbediamo a nessuno se non a noi stesse. Noi disertiamo dai ruoli che ci vengono imposti. Noi vogliamo decidere dei nostri corpi e della nostra vita.

Noi rifiutiamo ogni imposizione fascista. Noi vogliamo vivere. Ne abbiamo diritto e la schiavitù è finita da un pezzo.

Ai mussolini vecchi e nuovi, ai pluridecorati ministri dei culti di ogni genere, diciamo basta. Ed è qui che comincia la nostra ribellione attiva. A partire dalle nostre case.

—>>>Il patriarcato fascista: come Mussolini governò le donne italiane

Posted in Anticlero/Antifa, Fem/Activism, Omicidi sociali, Pensatoio, R-esistenze.