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L’amor paterno (parte III°)

Vergognosa puntata de L’italia sul due che si conferma schierata in favore dei padri separati, con una visione romantica di questo padre assassino che ha sparato alla figlia di tre anni e la denigrazione della madre che da un ospite viene dipinta infondatamente come cattiva madre a partire da una lettura distorta del pizzino lasciato dall’uomo (egli scrisse, “vi proteggerò da lassù” e l’ospite interpretò facendo illazioni e lanciando strali e accuse non dimostrate, dicendo che voleva significare che la bambina con la madre non sarebbe stata bene).

Dunque meglio morta ammazzata?

Vi risparmiamo circa le ruffiane moine recitate per dire che ad un uomo folle non si “dovrebbe” togliere un ulteriore motivo di rottura dell’equilibrio.

Dunque mogli e figli devono restare con uomini violenti e squilibrati per non rovinargli l’equilibrio?

E all’equilibrio di donne e bambini chi ci pensa? E alla loro incolumità chi ci pensa?

Ancora una volta dunque una lettura completamente dalla parte dei carnefici. Mentre noi continuiamo a stare dalla parte delle vittime.

Piena solidarietà alla madre della bambina, piena di dolore per la perdita della figlia e perfino diffamata pubblicamente pur di giustificare un assassino.

—>>>Un altro padre vendicativo e senza equilibrio che è stato fermato dopo che aveva minacciato di uccidere sua figlia e l’aveva sequestrata. In questo caso si tratta di uno straniero. Sarà per questo che la stampa non è particolarmente ruffiana?

Leggi: L’amor paterno (parte II°)

—>>>Su Bollettino di Guerra potete farvi una idea su come viene concepito da troppi uomini il rapporto/proprietario con la ex moglie e con i figli.

Petizione online: Mai affido ai genitori violenti!

Posted in Fem/Activism, Misoginie, Omicidi sociali, Pensatoio.


4 Responses

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  1. d-K says

    Beh, basterebbe il video di Lorena Bianchetti che impallidisce e sgrana gli occhi dopo una (scarsa) battutina di un Silvan molto sottotono per comprendere, senza bisogno di altre prove, tutta l’incapacità e tutto il servilismo che la caratterizzano: http://www.youreporter.it/video_Domenica_in_Silvan_fa_una_battuta_su_Berlusconi_1
    Quella battuta, detta durante il dopo-terremoto de L’Aquila, è assolutamente inoffensiva ma per chi lavora approfittando di un potere che si basa solo ed esclusivamente sull’immagine e su un consenso istupidito è sufficiente per far scattare una sorta di riflesso pavloviano che passa dallo sconcerto alla difesa eccessiva e fuori luogo del “capo”. Va detto (a proposito del “disco” di Serbilla) che nel video è evidente che Bianchetti si sta scambiando dei segni con gli autori, cosa che però non la discolpa, semmai ne mette ancora di più in evidenza il suo essere “zelante e inadatta” (quest’ultima definizione non è mia ma di Aldo Grasso).

    “L’Italia sul Due”, comunque, è una trasmissione pessima, forse peggiore di quegli agglomerati di trash dove si urla e si fa “caciara”, perché cerca di veicolare opinioni oscene ma con l’avallo dei cosiddetti “esperti” e con toni apparentemente pacati: così facendo riescono a influenzare molto più efficacemente l’opinione pubblica. Mi viene in mente una puntata di qualche anno fa (c’era ancora la prima conduttrice) sul tema della droga, fino ad un certo punto avevo ascoltato le solite banalità che nella migliore delle ipotesi non risolvono nulla, quando finalmente passano la parola ad un “esperto” (non ricordo se si trattava di un sociologo o uno psicologo o che altro) che dice una cosa scontata ma nuova rispetto alla trasmissione: “uno degli aspetti che non bisogna tralasciare per comprendere i perché del consumo di droghe è il fatto che il genere umano ne ha sempre fatto uso per il semplice motivo che ne trae piacere.” Apriti cielo! Viene bruscamente zittito e gli viene appena concesso di terminare la frase, salvo poi non dargli più occasione di aprire bocca nonostante la sua frase sia di continuo attaccata e stigmatizzata dai conduttori e dagli altri ospiti.

    Le opinioni ipocrite e sessiste che veicolano ce le ritroviamo ripetute con l’indifferenza delle cose scontate da molte delle persone che ci circondano. La retorica della donna che DEVE sacrificarsi è ovunque, così come non è difficile sentir biasimare quelle donne che hanno preferito salvare il proprio equilibrio mentale (quando non la vita) abbandonando uno stronzo. Le dinamiche alla “Uomini e Donne” le ritroviamo nella vita reale tanto che pochi giorni fa m’è capitato di ascoltare una discussione tra ragazze (laureate e lavoratrici) che si lamentavano del fatto di voler andare a ballare ma, poiché i rispettivi ragazzi erano fuori per lavoro, non potevano farlo. Una di loro, anzi, disse stupita: “Perché il tuo ti lascia andare a ballare quando non c’è?” … Ehi! Sveglia! E’ il 2010: se non ti lascia vivere una vita decente, mollalo! La cosa triste (e parlo per esperienza) è che hanno interiorizzato così tanto queste dinamiche che se il compagno dicesse “Qual è il problema, se ti va di uscire, fallo” comincerebbero a chiedersi se lui le ama ancora… 🙁

  2. Luisa Vcinelli says

    Ribadisco che il diritto naturale alla paternità è l’eterna guerra del patriarcato
    Non esiste un diritto naturale, esiste un dire di donna che ti fa padre ( o pensate che tutti facciano il dna che oltre a essere costoso ci becca il giusto?), esiste una donna che accettando il patriarcato affida i suoi figli all’uomo che ha sposato/con cui convive a priori, prima che nascano; esiste una legge che cancella quella donna e il suo diritto naturale; esiste una società e un’informazione che cerca di nascondere questa semplice verità.
    Si parla stupidamente del comportamento di certi padri, ma si salva l’idea di possesso, di identità del se’ degli altri, quelli che ancora non hanno ucciso, quelli che forse non lo faranno mai. E’ un po’ come lo stupro: non serve che lo facciano tutti tutti i giorni, basta che le donne sappiano che esiste e che accettino che qualche volta può succedere per essere tutte condizionate. Le donne che si sposano/che convivono pensano: lui non farà mai una cosa simile e si affidano.
    E un lui una cosa simile la fa nel nostro paese due volte al giorno,

    Luisa

  3. Serbilla says

    Non ho osservato con attenzione Milo Infante e quindi su di lui non mi posso esprimere, putroppo, ma ho osservato abbastanza a lungo e con attenzione Caterina Balivo e Lorena Bianchetti per dire che il loro modo di gestire gli argomenti è vergognoso, se la Balivo ogni tanto appare attraversata da una luce che le fa dire qualcosa di vagamente intelligente, tra una moina e l’altra, tra una banalità e l’altra, Lorena Bianchetti sembra una specie di bambola di cera con dentro un disco registarto con voce piatta da qualcuno che legge un copione ma non capisce esattamente cosa c’è scritto. Mi dispiace il moto di fastidio che provo ogni volta che la sua faccia appare in televisione e la sua voce mi arriva alle orecchie per dire qualcosa di stupido, di così stupido che fa rabbia, mi dispiace perchè ancora una volta lì ci sono delle donne ma sono incompetenti o manipolate o manipolatorie e quindi ci troviamo, mi trovo, a doverne parlare male, a criticarle così duramente, mi dispiace perchè sono due donne giovani che hanno in mano il pomeriggio televisivo, che davvero “entrano nelle case della gente”, in casa mia il pomeriggio è completamente dedicato a questo programma, assieme alla vita indiretta, zapping, e menomale che la D’Urso non piace! – non ci facciamo mancare niente – e le cose potrebbero essere gestite molto meglio, a parte queste assurde uscite in difesa degli assassini che sono inconcepibili, e il legame con lamentalità mafiosa è fortissimo e si palesa sempre di più – coccolare i violenti, i ladri, i bugiardi, per connivenza o timore o ignoranza non ci porterà da nessuna parte, ma è quello che si fa in Italia -, ogni tema trattato è preso in questo modo, superficialità, conformismo, luoghi comuni, interventi di gente che non ha niente a che vedere con l’argomento, un frammento di tragedia accostato al prezzo delle cozze, un cantante, il più delle volte pure mediocre, accanto un vecchio che cerca moglie, gossip e scuola, tette e chiesa. Approfondimenti che i temi li sfiorano appena e ne distorcono i significati. La schizofrenia assoluta, e chi ne fa le spese siamo noi tutti e tutte.
    Perchè la stessa banalità e superficialità la riscontro in molte delle persone con le quali parlo, e smuoverle da certe posizioni è difficilissimo perchè le hanno apprese dalla televisione!

  4. luisa says

    e menomale che facevano campagna per i diritti dei bambini. il diritto a restare vivi non è contemplato? o è la follia di questi uomini che diventa il motivo della rivendicazione ad avere un pezzo di carne con cui fare quello che vogliono?
    avete ragione. i bambini non devono mai essere affidati a genitori violenti. i padri violenti devono essere tenuti lontano da donne e bambini e che la smettessero di ricattare e terrorizzare tutti con le loro richieste squilibrate.
    vergogna alla rai, un servizio pubblico, che giustifica un assassino.