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Femminicidio: quattro donne in due giorni!

In appena DUE giorni:

Emma Durante è morta a Poggioreale ammazzata dal marito. Il nostro pensiero va a lei e al figlio che ha assistito al delitto senza poter fare niente per impedirlo. Abbiamo avuto modo di constatare, grazie alle storie che figli di donne ammazzate da uomini hanno voluto raccontarci, quanto è pesante il lutto da elaborare e oltre al lutto anche il trauma di vedersi ammazzare la madre davanti agli occhi e il senso di colpa per non aver potuto fare niente affinchè non accadesse. Questi figli e figlie ci hanno spiegato che per ogni donna uccisa c’è una intera famiglia che muore con lei. Ci hanno spiegato che l’egoismo di questi uomini, inclusi quelli che dicono di amare i figli, non ha alcuna giustificazione. Perchè non c’è MAI una ragione per cui un uomo possa ammazzare una donna.

A Napoli un uomo ha tentato di ammazzarne un’altra. Una donna della quale si era invaghito e che però non voleva saperne di lui. L’ha investita con la macchina, per fortuna senza conseguenze gravi.

A Salerno un uomo ha pugnalato moglie e figlia per una questione di soldi. Se una donna avesse fatto lo stesso la stampa ne avrebbe parlato per giorni e giorni. Invece quando si tratta di un uomo, e si tratta quasi sempre di un uomo che forse è stato un padre padrone, di quelli che accentrano le risorse di famiglia e che non permettono alle mogli neppure di decidere come usarne qualcuna tra quelle che hanno contribuito con il sudore e la fatica a crearne. Tiranni che tengono stretta la corda di famiglia per arrogarsi il diritto di decidere se concedere quella corda alla quale aggrapparsi o se lanciarla per suggerire di impiccarcisi. Quando si tratta di un uomo, dicevamo, nessuno ne parla.

A Genova un nipote ha ammazzato di botte la zia e poi l’ha lanciata dalla finestra. Artichiana Mazzuchelli aveva 81 anni ed era una malata terminale. Davvero non si capisce come lei potesse costituire una minaccia per l’ennesimo degli assassini.

Monica Anelli è stata ammazzata a Rimini da un uomo che aveva esteso la sua ossessione di potere e di controllo fino all’appartamento del piano di sopra. Capita spesso che gli uomini di una certà età ammazzino le donne perchè non sopportino di averle attorno, neppure quando abitano in appartamenti indipendenti, a tentare di prendersi un diritto alla vita che solo alle donne sembra essere impedito. Uomini con l’ossessione delle proprietà e del dominio su tutto quando erano giovani che si autoproclamano divinità scese in terra per decidere chi può calpestare il loro suolo e chi no.

Ovviamente la catena dei femminicidi non si chiude qui e potete continuare a contare da sole.

Tantissime altre donne nel frattempo hanno rischiato di morire, sono state perseguitate dagli ex che le hanno sequestrate, brutalizzate, torturate, violentate, picchiate a sangue, hanno tentato di ucciderle. Una sequenza di delitti che non finisce mai e rispetto alla quale media, maschilisti, padri separati e avvocati matrimonialisti italiani, pongono un accenno di banalizzazione e negazionismo.

C’è una responsabilità culturale e morale per ogni femminicidio commesso. Ci sono responsabilità che vanno dall’apologia di femminicidio alla istigazione al femminicidio. Un femminicidio non si giustifica. Sul femminicidio non si specula. Il femminicidio deve essere semplicemente impedito. E non ci potrà essere comprensione per chi giustifica, nega e istiga il femminicidio. Perchè chi lo fa sta dalla parte dei carnefici. Noi, invece, stiamo dalla parte delle vittime. Sempre.

—>>>Bollettino di guerra, cronaca quotidiana di violenze maschili su donne e bambini

Posted in Corpi, Omicidi sociali, Pensatoio.