Skip to content


Napoli: l’ortolano rivendica lo spaccio del friariello!

http://agenziami.it/thumb/360/310/8992/JPG/6916/

Uno dei problemi grossi con cui si confronta un centro sociale è solitamente quello dello spaccio. Un centro sociale si inserisce in un contesto controllato dalle mafie, da speculatori, delinquenti e spacciatori e non scende a patti con nessuno di loro. Un centro sociale non paga il pizzo.

Ed è lì che la dimensione chiarissima della lotta autogestita si estrinseca.

Prendi Napoli, per esempio, una città in cui ogni quartiere è un feudo per qualcuno. In quel feudo non entra neppure la morte perchè anche quella arriva su commissione. Chi vuole attraversare quelle strade deve pagare il pizzo e non c’è niente di più camurriuso di un gruppo di fetenti compagni dei centri sociali che distraggono gli abitanti del quartiere dalla merda che devono affrontare tutti i giorni per raccontare di altre alternative.

Come fai a levare di mezzo i centri sociali che disturbano gli affari? In qualche altra città è successo che hanno tentato di dargli fuoco. Altrove sobillano le popolazioni locali e dicono che lì dentro ci sono una massa di drogati, di cattive persone, e via così.

Il fatto è che i centri sociali tengono le porte aperte e chiunque può vedere quanto è ricca e bella l’attività che viene svolta. I centri sociali non sono gli insediamenti rom che puoi spazzare via con la leggenda di un sequestro di minore per fare sbattere in galera una ragazzina e lanciare molotov sulle baracche.

I centri sociali parlano italiano, anzi, nel caso di napoli, parlano proprio napoletano, conoscono i linguaggi, la mentalità, conoscono i figli delle persone che vivono là e di quell’altro quartiere conoscono nonni, zie, nipoti, facce.

Non li puoi levare da lì senza farci proprio una cattiva figura. Specialmente se quegli sfrontati ti sfidano e ti dicono che in quel centro sociale i tuoi spacciatori non li mandi, non entrano, non fanno affari, non mandano a morire ragazzini con le siringhe attaccate alle vene. E ti piazzano la canapa sul terrazzo, in bella vista, per sfregio, per dirti che l’antiproibizionismo ti leverà il monopolio della vita di tante generazioni sulle quali fai soldi e costruisci potere, ricicli denaro e finanzi la costruzione di quel bell’edificio in centro o l’elezione di quel preciso candidato politico.

Te lo dicono da sfrontati, perchè questi scugnizzi dei centri sociali sono una razza diversa, non abbassano la testa, non dicono di si, non sono come tutti gli altri, mannaggia a loro. E perciò bisogna dargli una lezione, non hanno pagato la tangente per stare in uno spazio che può fruttare tanto denaro. Bisogna farli diventare capriespiatori del dibattito politico cittadino, quel dibattito che è impregnato di razzismo, di omofobia, di parole solidali per gli squadristi dei ca$$iappaund.

http://ladyradiolina.blogs.teknusi.org/files/2010/09/friariello.jpg

Impieghiamo i soldi pubblici per fare un maxi blitz e andare ad arrestare sei ragazzi che stanno cucinando i friarielli. Perchè il friariello nel quartiere non può entrarci. E’ un affronto allo spaccio serio.

Il friariello risveglia i neuroni e diventa motore di iniziative sane e in quel quartiere devono stare tutti malati, senza stimoli per il cervello. Si persegue la lobotomizzazione di massa. E a calare si persegue anche lo spaccio controllato, quello in mano alla camorra.

Ci vuole ordine, per dio. Cazzo, come siete duri di comprendonio.

Ve ne dovete andare, avete capito?

La prossima volta vi mandiamo i mercenari di ritorno dall’Iraq. Vi piomberanno dall’alto e vi faranno bau un po’ più forte. Così imparate a cucinare friarielli in ore non consentite.

—>>>Adunata sediziosa: ora più che mai!

Posted in Anticlero/Antifa, Iniziative, Omicidi sociali, Pensatoio, Satira.


2 Responses

Stay in touch with the conversation, subscribe to the RSS feed for comments on this post.

  1. fikasicula says

    e per forza 🙂
    grazie dell’ispirazione car@!
    :*

  2. Walai says

    hehehe tutte al friariello oggi! 😀