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I grattapalle e gli sputatori

In una cittadina dalle costruzioni medioevali esisteva un popolo chiamato “grattapalle”. L’appellativo gli era dovuto per l’abitudine dei suoi componenti di grattarsi frequentemente i testicoli.

La leggenda narra che il primo grattapalle della storia avesse una brutta malattia nelle parti basse. Non volendo confessare ai vicini di cosa si trattava prese a dire che ogni grattata di palle equivaleva ad una piccola dose di magia. Più ci si grattava e maggiore sarebbe stata la fortuna.

Così ognuno cominciò a grattarsi le palle, tutti i giorni, ogni minuto e lo stesso insegnò ai figli e poi ai figli dei figli fino ad arrivare ai giorni nostri.

Pensate che grattarsi le palle in modo così frequente a molti procurò escoriazioni, danni permanenti ai testicoli e in quel caso fu la casa farmaceutica ad inventare “Testicular”, una pomata a base di cortisone per fare sparire i sintomi senza tuttavia curarne la causa.

Allo stesso modo nel villaggio vicino viveva il popolo degli sputatori. Il primo uomo che coprì una porzione di pavimento con uno sputo aveva un brutto problema di salivazione. Disse però che si trattava di una ritualità che restituiva salute e vita.

Anche in quel caso lo sputo divenne una tradizione scaramantica e la società fece di tutto per mantenerla fino a che non si trovò ad avere a che fare con la disidratazione dei tessuti.

Era davvero strano vedere questi uomini con le flebo attaccate che pure continuavano a sputare.

La prima persona che disse a questi due popoli di aver trovato la soluzione al loro problema fu una donna, la quale venne grattata, scorticata e sputata allo sfinimento perché di lei si disse che era una strega, una femminista, una donna che odiava gli uomini.

Quella persona aveva semplicemente suggerito agli uomini di smettere di grattarsi le palle e di sputare ma i due popoli, grattapalle e sputatori, rifiutarono questo consiglio. Dissero anzi che quello era un vero e proprio attentato alla loro “radice culturale”. Che non avrebbe più avuto senso che si chiamassero grattapalle e sputatori senza il mantenimento di quelle tradizioni. Avevano tutta l’intenzione di difendere la loro “identità”. Una identità fondata sulla grattata e sullo sputo.

La donna disse allora “cambiate nome!”. Ma ciò fu considerato una ulteriore provocazione ed ella fu rinchiusa nelle galere sotterranee, circondata di prigionieri che erano costretti a grattarsi e a sputare per fedeltà alle tradizioni del loro popolo.

Non si aspettava, la donna, che nelle galere ci fossero così tanti disertori, torturati e in fin di vita per le violenze subite.

Nell’ala femminile c’erano le donne che avevano impedito ai figli di grattarsi dopo aver visto che si erano feriti, c’erano quelle che si grattavano per altri motivi (le donne non potevano grattarsi mai), quelle che sputavano mentre parlavano per l’eccessiva salivazione.

Le sputatrici spontanee venivano punite con una museruola, giacchè sputare veniva considerata una cosa da uomini, e le grattarine vivevano con le mani legate in alto, ad un palo sopra il quale alloggiavano topi di ogni grandezza.

Le più tristi però erano le mamme alle quali erano stati tolti i figli perché avevano diagnosticato una inverosimile sindrome da alienazione grattamentale.

L’ala più oltranzista dei due popoli sosteneva addirittura che non tutti gli uomini potevano avere il privilegio (o l’obbligo) di grattarsi o sputare. Perciò capitava che gli uomini delle tribù vicine crescessero con testicoli funzionanti e una pelle ben idratata perché, per assurdo, gli si proibiva di aderire a quella ridicola tradizione popolare. Chi tentava di imitarli però finiva nelle stesse prigioni e in quegli ambienti, tra palle e sputi davvero ci si raccapezzava poco.

Un bel giorno arrivarono altre donne dalla tribù delle “razionali” e queste riuscirono a penetrare nelle prigioni e a liberare tutti i reclusi. Realizzarono insieme una nuova e pacifica comunità che vive ancora oggi in una bella isola del sud.

I grattapalle e gli sputatori continuano a scorticarsi i testicoli e a disidratarsi. Pare vogliano dichiarare guerra a tutte le civiltà per diffondere la “libertà” della loro barbara tradizione.

Perciò il popolo dell’isola del sud ha lanciato una campagna di opinione per chiedere a voi: ma davvero volete diventare grattapalle e sputatori?

Ps: presto o tardi vi daremo notizie anche delle tribù dei bastonatori di mogli e degli abusatori di bambini. Sottotitolo: così fan tutti. Tutto il resto è una grande sindrome…

—>>>E’ un racconto di pura fantasia. Ogni riferimento a cose, fatti e persone è puramente casuale.

Posted in Anti-Fem/Machism, Anticlero/Antifa, Narrazioni: Assaggi, Omicidi sociali, Pensatoio, Satira.


3 Responses

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  1. Arguzia says

    Mi piace!

  2. Lorenzo Gasparrini says

    Mi piace questa nuova linea narrativa 😀 dàje così.

  3. rho says

    Vi adoro. Questo post e ancor di più -se possibile- quello con le cronache di “Dio Dudumma, gli Udumaieda e le femministe” sono un capolavoro. Grazie. Di certo le userò come favole della buonanotte. =)