La telefonia italiana deve essere parecchio in crisi perchè da un po’ di tempo le pubblicità rinunciano perfino a presentare l’accessorio principale di uno spot che parla di questo: il telefono.
La Tim ha introdotto Belen come conturbante accessorio di scena: ridicolizzata, descritta come una donnetta da niente, tra una battuta sessista e una mortificazione pubblica, l’hanno lasciata sola, protagonista della scena a farsi passeggiate di schiena e a mostrare corpo, espressione e volto in posa softporno.
L’ultimo spot presenta lei che non si capisce se entra o esce dalla piscina, che ha un ditino che svetta in su e in giù tra labbra, seni e cosce e che si conclude con un “entra in Tim” e quel “tutto compreso” che viene naturale immaginare comprenda anche lei, anzi soprattutto lei.
La Tim non vende tariffe telefoniche: vende pezzi di carne di Belen, scorci di culo, tetta, coscia, labbra, di Belen.
E a ben vedere l’ultima pubblicità non è assolutamente diversa da certe scene presentate in quegli spot notturni per la telefonia erotica.
La prossima tariffa cosa sarà? Tim: all’attivazione sentirai la voce di Belen?
Questa non è solo mercificazione del corpo femminile. E’ ipocrisia.
Dato che in vendita è Belen bisogna che prima o poi la facciano vedere nuda. Esplicita. Via il bikini. Via le ridicole offerte telefoniche, così chiunque, con una bella bevanda in mano, sbracatissimo, potrà godersi quella scena a ripetizione e poi gioire, (r)utto compreso.
@Lady Losca ti rispondo con un’altra domanda: secondo te a Belen è ripugnata dalla mercificazione della propria immagine con conseguenti palate di soldi con le quali al ricoprono?
Mi sorprende davvero la tua domanda…
Mia madre proponeva di aprire una pagina su facebook intitolata: “Regaliamo un busto a Belen”, visto che ha quei problemi di schiena che non le permettono di stare dritta, e gira sempre tutta incurvata :D!
A parte ciò, Belen sfrutta il sistema per mettere da parte il gruzzoletto, poco se ne importa dell’immagine della donna, del sessismo, di come la trattano etcc. lei prende finchè può.
La parte importante restano i pubblicitari.
Chi tira i fili è sempre più importante del burattino. Ovviamente cì, il rpodotto ormai non è più la tariffa o il telefonino, è lei e ciò che secondo i pubblicitari siscita in chi la guarda. Noia.
Oggi siamo particolarmente in sintonia. A tra poco.
Come al solito sono d’accordo con la vostra analisi delle pubblicità sessiste.
Ma una domanda sorge spontanea: ma Belen non c’ha un minimo di cervello per pensare che la stanno vendendo??
Bah.
Bacioni.
LL