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La morale dei segaioli molestatori del web

http://www.heybabygame.com/images/header1.jpg

[Immagine tratta dal gioco (che puoi provare qui) creato come provocazione per fare discutere del diritto delle donne di non subire molestie per le strade
– reali e virtuali (utilissimi i kick/ban ma ancora più utile sarebbe
educare i maschi a vivere il web con rispetto verso tutti i generi)
]

Abbordaggio classico su una pubblica chat – una tra le più popolari – da parte di un maschio predisposto al sesso autoctono:

1° conversazione:

– Hai la webcam?

– Si.

– Vuoi vedere il mio cazzo?

– No, grazie, troppo gentile ma ho già cenato.

– Mi fai vedere qualcosa?

– Giusto un dito, quello medio.

– Troia.

– Si hai ragione, che posso farci. Mi viene naturale.

2° conversazione:

– Hai la webcam?

– Si ma non voglio vedere il tuo cazzo e non ti faccio vedere niente.

– Troia

– Senz’altro.

3° conversazione:

Alla connessione parte automaticamente la sua web cam. Un primo piano di un coso peloso rende la questione chiarissima.

– Hai la webcam?

– Si

– Ricambi la cortesia e mi fai vedere qualcosa?

– Mi sento la collezionista di cazzi virtuali…

– Allora?

– Non vorrei essere scortese ma sto facendo un sondaggio online.

– Che sondaggio?

– Volevo constatare se avete qualcosa di diverso da farci vedere a parte il cazzo…

– Cioè?

– Appunto…

– Troia

– Appunto…

Racconto tutto ad un amico e quello mi dice "chissà che nick avevi tu…" che nella realtà diventa "e se tu vai in giro in minigonna…".
Comunque il mio era un nick normale, un nome di persona, tranquillo,
con un profilo di una persona normale, senza ambiguità, un avatar che sembrava quello di una suora. Peggio di un
burqa. Perchè questo genere di maschi, dopo aver costruito la morale che
giustifica molestie e violenze nel mondo reale vogliono dettare regole
anche su come dobbiamo attraversare il mondo virtuale. Dopo aver costruito teorie pseudo scientifiche che negano che la sessualità reale delle donne possa prescindere dalla funzione di foro da stantuffo androcentrica, ora si svelano in tutta la loro noiosa banalità nella riproposizione di un modello che presupporrebbe che senza il loro coso virtuale noi non potremmo avere una sessualità soddisfacente.

E in definitiva, dopotutto, resta sempre e
comunque colpa nostra, no? Chi te lo fa fare di andare in chat, da
sola, alle 23.11 della sera quando è tutto un pullulare di omini
sudaticci e stronzi che cercano di farsi la seghetta della buonanotte?

Ps: da tenere presente che il puttan tour che questi omini fanno
in chat è gratis, cercano stimoli gratuiti, non hanno idea di cosa sia
la consensualità neanche quando si tratta di quella virtuale, mica
pippoli. Alle donne, lesbiche, trans in rete che si ritrovano a dover
sentire insulti, perfino rivendicazioni (dai, fammi venire –
?!!!!???!!!???), ricatti psicologici (non vuoi fare una buona azione –
!!!???!!!???) e altre cose così carine dovrebbero riconoscere lo scatto
alla sopportazione della vista di un uomo sotto forma di bestia
lobotomizzata.

Leggi anche:

Certi uomini ritengono che le donne nel web siano tutte puttane

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In basso un servizio tg che parla di un video game che non è affatto una provocazione ma è un gioco vero in cui i partecipanti devono stuprare il maggior numero di donne per vincere.

 

Posted in Fem/Activism, Omicidi sociali, Pensatoio.


One Response

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  1. Mario says

    l’hai fatto almeno bannare dal sito ?