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Mille e uno modi per deresponsabilizzare uno stupratore

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Ancora un collage di una discussione che viene dalla nostra mailing list (iscrivetevi e venite a parlarne con noi 🙂) a proposito di un articolo della Stampa che parla di uno stupro:

1° intervento]

Innanzitutto, in rosso viene segnalata la sezione in cui ci si trova, che è appunto quella della cronaca. Più in basso troviamo data, trattino, sottotitolo dell’articolo. Potrebbe essere violenza sessuale a torino? Stupro di due donne? No, il titoletto è "SOCCORSE DAI CARABINIERI".
Si dà risalto così non alla vicenda accaduta alle due ragazze, ma all’intervento prestato dalle forze dell’ordine.
Andando a leggere il brillante articolo ci si accorge poi che in realtà il violentatore si è presumibilmente fatto prendere dal panico e ha buttato fuori dall’auto le due, che ovviamente hanno fermato dei passanti e chiamato i carabinieri.

Queste sono le altre perle dell’articolo (tra l’altro i refusi di ortografia non si contano):

"Le due ragazze, 18 e 19 anni, hanno conosciuto il giovane, 20 anni, mentre si stavano divertendo in un locale, bevendo alcol."

"Dopo aver passato la serata (e la nottata insieme a loro) l’uomo si è offerto di portarle a casa in macchina intorno alle 6.30 e le due fanciulle hanno accettato, pur essendo già notevolmente ’brillè."

"Durante il tragitto il ragazzo si è fermato davanti ad un venditore di panini e bibite: ha offerto alle due altra birra. Lui si è limitato a dare qualche sorsata, le ragazze invece ne hanno bevuta una quantità maggiore."

"Non c’è stata penetrazione completa per entrambe ma i referti dell’ospedale Sant’Anna, dove sono state ricoverate successivamente, hanno confermato palpeggiamenti violenti e veri e propri tentativi di stupro parzialmente consumato."

«Vogliamo dare a tutte le ragazze due consigli – ha dichiarato il capitato – il primo è quello di diffidare sempre di conoscenze occasionali, il secondo è di conservare sempre uno stato psicofisico tale da percepire il pericolo».

Morale: le due tipe erano mezze alcolizzate, che passano la notte a divertirsi in luoghi poco adatti alle "fanciulle", e che si vanno a cacciare in guai da cui poi devono tirarle fuori i carabinieri. Per fortuna non c’è stata penetrazione completa! Questo l’odioso messaggio non troppo subliminale che passa.

2° intervento]

La comunicazione sulla stampa a proposito di violenza maschile sulle donne perciò non si smentisce mai. La questione della penetrazione non completa è assurda. Con questa espressione si manda un messaggio del tipo "sei stata fortunata, non ti ha stuprato, ci ha solo provato" come se lo stupro fosse solo la penetrazione. Il resto, i palpeggiamenti, il forzare qualcuna ad avere rapporti non desiderati, sono tutti elementi secondari, violenze lievi… così vengono percepite dalla comunità e così vengono descritte nell’articolo. Il motivo per cui si minimizzano, a mio avviso, è che tutte le donne li subiscono, in forme e gradi diversi, ma chi non ha mai avuto un palpeggiamento indesiderato? A chi non è mai capitato di essere forzata a fare qualcosa che non voleva? Che poi non lo si faccia non conta, perchè la tecnica del convincimento, io la chiamo dello sfinimento, è usata da molti maschi. Te lo chiedono in tutti i modi, poichè prima o poi cederai. Quindi se l’articolo dovesse far passare il messaggio che le molestie sono gravi quanto lo stupro, che in questo caso sono proprio stupro anche se non c’è quella penetrazione che gli sta tanto a cuore, tutte le donne inizierebbero a capire di essere soggette a violenze quotidianamente e che forse è ora di smettere di subirle giustificandole nei modi più strani (gli uomini sono fatti così, è nervoso, è geloso, forse l’ho provocato, è ubriaco, non dovevo dargli corda ed ecc.).

La questione alcool invece è il salvagente per lo stupratore. In fondo lo deresponsabilizza. Erano le due ragazze che dovevano restare brille, che non dovevano fidarsi del primo sconosciuto che incontravano… loro hanno sbagliato e se lui poi ha tentato di stuprarle un pò è colpa loro. Se la sono cercata. Non è questo quello che la stampa ci dice? Che se le donne non si ubriacassero, non facessero conoscenza con sconosciuti, non andassero a ballare, non gli succederebbe nulla? La colpa è sempre delle donne, no?

Noi sappiamo che senza o con alcool, di notte e di giorno, sconosciuti o conoscenti, le cose non cambiano. Gli stupri continuano e gli stupratori vengono sempre giustificati, con questi mezzucci o, quando non è possibile farlo, definendoli pazzi, malati, psicotici… "poverini non erano nelle loro piene facoltà mentali". Potremmo scrivere un manuale del tipo "i mille e uno modi per deresponsabilizzare uno strupratore" tanto per sottolineare l’assurdità delle giustificazioni.

Posted in Fem/Activism, Omicidi sociali, Pensatoio.