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L’avvocato di Faith: motivazioni ingiustificabili e pretestuose!

Dal sito di Radio Città del Capo, a proposito delle motivazioni che la questura ha dato sul rimpatrio di Faith Ayworo che, ricordiamo, è una donna che al suo paese è stata condannata per essersi difesa da uno stupratore e che ha denunciato di aver subito uno stupro in italia. Faith è stata rispedita nel suo paese invece che accolta come rifugiata per le violenze subite e per il rischio concreto di subire nel suo paese una pena che le costerà la vita.

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Vitale: “In Questura hanno dato motivazioni pretestuose”

23 lug. – “Motivazioni ingiustificabili” e “pretestuose”. Bolla così l’avvocato Alessandro Vitale, il legale che difende Faith Ayworo, le giustificazioni a lui fornite fornite in Questura quando ha chiesto conto del frettoloso rimpatrio.

Non è vero, secondo l’avvocato Vitale, che non era possibile bloccare l’espulsione perchè già in corso. Rispetto al fatto che nella sua richiesta di asilo, spedita all’ufficio immigrazione via fax, mancasse la pagina finale conla firma Vitale ha detto: “Bastava ricontattarmi…”

Al difensore di Faith gli operatori della Questura cittadina hanno detto che, nel giornodell’espulsione, avrebbero contattato i colleghi che erano con la giovane e ai quali Faith “non avrebbe espresso alcun timore particolare”: “Ma lei non parlava l’italiano” ha risposto Vitale.

L’ultima “motivazione pretestuosa” riguarda una incongruenza di date presente nella richiesta di asilo: la ricostruzione, però, ha sottolineato l’avvocato, è stata difficoltosa e fatta in fretta, da più parti e quindi “ci sta benissimo un errore materiale”.

Insomma, per l’avvocato la realtà è che “è stata operata una valutazione che non spettava a chi l’ha operata”.

“Non è possibile – ha aggiunto – che la Questura operi delle valutazioni ex ante perchè c’è un’apposita commissione che deve decidere” sull’ammissibilità o meno di una richiesta di asilo. “Si è operato in una maniera contraria al diritto”, ha concluso.

Ascolta l’avvocato Vitale http://radio.rcdc.it/wp-content/plugins/audio-player/player.swf

Posted in Anticlero/Antifa, Omicidi sociali.


One Response

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  1. doriana says

    http://suddegenere.wordpress.com/…nti-di-tutela/

    “I delitti di violenza in famiglia denunciati non trovano in tutti i soggetti istituzionali coinvolti quella considerazione professionale e valutazione di rilevanza sociale necessarie a dare risposte adeguate alla lesione di beni primari, costituzionalmente riconosciuti, quali l’integrità fisica e psichica e la libertà di autodeterminazione.
    Spesso tali delitti vengono trattati alla stregua di semplici conflitti coniugali o familiari, mentre per l’ONU ed il Parlamento Europeo sono qualificati come tra le più gravi violazioni dei diritti umani.”da Dossier realizzato dalle avvocate della rete nazionale dei Centri antiviolenza 2008 (tratto dal contributo di L.Barone, in La violenza contro le donne:profili familiari, lavoristici e penali, a cura di M.S.Ciarletta)

    Allargherei la considerazione ai delitti di violenza contro le donne, ciao