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Istigazione alla violenza domestica contro le donne

Ci sono uomini che
immaginano le relazioni come in un ring (dove però le sfide si fanno
tra persone dello stesso peso
), la legge del più forte, leone mangia
agnello, e così via. Ci riferiamo alla sentenza vergognosa che ha
assolto un uomo nonostante i ripetuti e dimostrati maltrattamenti che
aveva inflitto alla moglie
, perchè lei era ritenuta una donna
"forte".

Ne avevamo già parlato QUI
ma vale la pena tornarci su. Vi consigliamo anche di dare un’occhiata alla ampia rassegna stampa che parla dell’argomento.

Il modello di società che
immaginano questi uomini, alcuni dei quali si sentono forse sollevati perchè processati con l’accusa di maltrattamenti alla moglie, è quello in cui il ring è alla base della
risoluzione dei conflitti.

La sentenza ha esattamente
stabilito che se una donna, picchiata, si rialza in piedi e continua a
guardare dritto negli occhi il suo persecutore, quest’ultimo ha il
diritto di picchiarla ancora e avrebbe il diritto di essere assolto
nonostante le violenze inflitte.

Questa visione delle cose è
abbastanza curiosa, antropologicamente interessante, certamente datata,
parecchio anacronistica, e diventa, dal punto di vista culturale, un
ulteriore innesco all’istigazione alla violenza contro le donne.

Chi picchia le donne si
convince sempre di avere il diritto di farlo. Si convince che la
violenza sia giustificata in qualche modo. Nella testa abbastanza
compromessa di chi commette violenza su una donna non passa neppure
lontanamente l’idea che la violenza non sia una forma di "dialogo" e che
le donne non possono essere violentate per obbligarle a fare quello che
gli uomini violenti vogliono.

Chi picchia le donne, a
parte essere un vigliacco, si trova di fronte una persona inerme, che
non ha alcuno strumento di difesa adeguato. L’unica cosa che spesso ti
resta è l’orgoglio, la dignità, quella forza enorme che le donne tirano
fuori per sopravvivere di fronte alle violenze più atroci.

Gli uomini violenti
immaginano invece la relazione con le donne come in un ring. Pensano di
avere il diritto di colpire le donne fino a che quelle non smetteranno
di rialzarsi in piedi.

Ma se si arriva di nuovo al
punto di immaginare un modello di società in cui ciascuno deve
difendersi da se’ perchè non può contare su niente e su nessuno allora
che la legge lo dica. Che smettano di prendere in giro le donne e che
deleghino alle donne la propria difesa. Che siano autorizzate a farlo. 

Le donne vengono picchiate?
Allora abbiano diritto ad un porto d’armi. Abbiano diritto a
frequentare corsi di arti marziali invece dei corsi prematrimoniali che
non insegnano niente. Che siano messe in condizione di sopravvivere. In
quel caso forse si potrebbe parlare di conflitto in cui almeno alle
donne è lasciato il diritto ad una legittima difesa rispetto a quelle
che sono comunque e sempre delle aggressioni.

Chi mai può ritenere di
voler tornare ad un modello di società in cui ciascuno si fa giustizia
da se’ senza che vi sia l’intervento di terzi? Chi mai può ritenere che
vi sia una "colpa" nell’essere maltrattate?

C’è un punto da chiarire ed
è necessario farlo:

in italia non esiste
nessuna legge che garantisce alle donne una difesa dai maltrattamenti.
Nessuna legge che parla di violenza domestica. Niente che metta in
discussione quanto avviene di orribile entro le mura della famiglia.
Attualmente, se guardate
i dati
, tante sono le denunce di stalking che in realtà sono
suppletive per maltrattamenti, minacce, tentati omicidi. C’è un vuoto
legislativo imperdonabile che consegna completamente le donne in mano ai
loro persecutori.

E se qualche piccola cosa
si può rivendicare lo si deve solo alle correzioni fatte al diritto di
famiglia dopo il 1975, fino ad arrivare agli ultimi anni in cui
conservatori e maschilisti stanno intervenendo pesantemente per
modificare il diritto di famiglia in senso regressivo.

Deve essere chiaro a tutte:
gli uomini violenti rivendicano spazio per commettere violenza,
rivendicano spazi di impunità, rivendicano il "diritto" di poter
aggredire, picchiare, violentare, perfino ammazzare le donne, senza
dover pagare mai e in nessun caso. Questo è quello che vogliono. E per
arrivare a questo il loro continua ad essere un percorso di istigazione
all’odio contro le donne, di propaganda che alimenta la violenza contro
le donne, che minimizza e nega le violenze che le donne subiscono e che
aggredisce le donne che quelle violenze le denunciano e le fanno
emergere. Lo fanno sapendo di reiterare un comportamento oramai oggetto
di attenzione a più livelli. Lo fanno immaginando di non dover mai
rispondere delle proprie azioni. 

Noi non crediamo al modello
di società che immagina una "colpa" della donna vittima di
violenze per la violenza che subisce. Così come non crediamo ad un
modello di società in cui ancora si pensa che le donne stuprate abbiano
in qualche modo "provocato" lo stupro.

Le donne hanno diritto di
non essere stuprate e hanno diritto di non essere picchiate e
maltrattate. 

Chi pensa il contrario sta
dalla parte dei violenti. Chi pensa il contrario fa apologia, giustifica
e istiga la violenza contro le donne.

Posted in Omicidi sociali, Pensatoio.


2 Responses

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  1. Riccardo Venturi says

    “Assieme a questa notizia c’è l’altra che si riferisce all’ennesimo femminicidio. Lei lo lascia, lui la vuole rivedere, lei accetta di rivederlo per l’ultima volta e lui la uccide. Una dinamica talmente abituale che ci spinge sempre a dire alle donne che non bisogna MAI e poi MAI accettare di rivedere un uomo che vi perseguita perchè non vuole accettare la fine della storia.”

    Ecco, questa secondo me sarebbe una cosa da aggiungere al testo da tradurre nelle varie lingue. Mi sembra di grandissima importanza.

    Un saluto da un compagno e da un fratello

    Riccardo (L’Asociale)

  2. LAURA says

    salve a tutte,io sono rimasta davvero sconcertata da questa sentenza perchè è uno schiaffo in faccia a tutte le donne che hanno sempre combattuto prorprio per non arrivare a simili giudizi stupidi come questo. che sia stato poi un giudice a dare questo giudizio sul carattere di una donna è veramente una cosa oscena oltre ogni limite. Allora se le cose stanno così se uno picchia un altra persona può giustificarsi dicendo che l’altro era troppo debole e non ha saputo difendersi. ma sono impazziti?che messaggio passerà agli uomini?che possono fare ciò che vogliono,sempre,visto che sono sempre giustificati e assolti. Io veramente stento a credere di vivere in un paese civile!