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Roma, 2/3/4 luglio: Hackit 2010

http://it.hackmeeting.org/propaganda_img/hm50x70_xweb.jpg

Controculture digitali, economie senza capitali, resistenza al
controllo.

Hackmeeting2-3-4
Luglio 2010
Roma

L’hackmeeting è
l’incontro annuale delle delle controculture digitali, ovvero delle
comunità e delle individualità che si pongono in maniera critica e
propositiva rispetto all’avanzare delle nuove tecnologie.

Tre
giorni di seminari, giochi, feste, dibattiti, scambi di idee e
apprendimento collettivo, per analizzare assieme le tecnologie che
utilizziamo quotidianamente, come cambiano e che stravolgimenti inducono
sulle nostre vite reali e virtuali, quale ruolo possiamo rivestire 
nell’indirizzare questo cambiamento per liberarlo dal controllo di chi
vuole monopolizzare lo sviluppo, sgretolando i tessuti sociali per
relegarci nei nostri spazi virtuali dove ci illudiamo al sicuro dalla
precarietà reale.

HackMeeting torna a Roma dopo dieci anni, e non è
un caso.

leggi il Manifesto

L’evento è totalmente
autogestito: non ci sono organizzatori e fruitori, ma solo
partecipanti.

F.A.Q. – leggi qui se vuoi saperne di piu’ sull’evento

Tutte le info su dove, come, quando, quali seminari etc sul sito dell’Hackmeeting. Sotto il comunicato stampa.

Comunicato Stampa

Software libero, privacy, social network, tecniche di programmazione, reti senza fili, cellulari spia. Di tutto questo si parlerà all’hackmeeting 2010, il raduno nazionale degli hacker, giunto alla sua tredicesima edizione, che si svolgerà a Roma dal 2 al 4 luglio e che ogni anno attira migliaia di persone.

Tre giorni di campeggio libero intorno al C.S.A. La Torre, un centro sociale alla periferia della capitale, per immergersi nel verde e contemporaneamente nella tecnologia. Seminari per condividere competenze tecniche, ma anche per discutere di privacy, controllo, nuovi media; per capire le conseguenze della convergenza di telefonia mobile, internet e media, l’esplosione dei social network con la commistione tra pubblico e privato, tra commerciale e personale. Per sapere un po’ meglio come funziona la grande macchina, anche dal punto di vista tecnico, per essere più consapevoli dei propri gesti quotidiani e anche per imparare qualche utile trucchetto. Insomma per conoscere meglio il grande fratello e capire come combatterlo.

L’hackmeeting è un evento organizzato in maniera orizzontale, attraverso una mailing-list. Tutto l’anno la lista è attraversata da discussioni su temi caldi e l’hackmeeting è il momento dell’anno in cui i partecipanti si incontrano di persona, concedendosi tre giorni intensivi per imparare dagli altri e per insegnare quello che sanno.
Tutti possono partecipare alla lista. Basta iscriversi. I seminari sono proposti e tenuti dagli stessi partecipanti, ognuno secondo le proprie competenze e inclinazioni.

L’evento è completamente gratuito e tutto il lavoro necessario a organizzarlo è volontario. In genere i partecipanti lasciano un contributo libero per sostenere le spese di organizzazione. Proprio in questo spirito, oltre ai seminari, trova spazio all’hackmeeting una "lan-space", vale a dire un’area dedicata alla rete, dove ognuno arriva col proprio portatile e si può mettere in rete con gli altri.
In genere in questa zona è facile conoscere altri partecipanti, magari per farsi aiutare a installare Linux, per risolvere un dubbio, o anche solo per scambiare quattro chiacchiere.

Quest’anno l’hackmeeting, come nelle ultime due edizioni, è stato preceduto da un "warm-up": una serie di eventi tra Roma, Napoli, Firenze e Rende (Cosenza), organizzati, tra aprile e giugno, in vista del raduno. Tra i temi trattati, crittografia (tecniche per spedire email private), Drm (digital rights/restrictions management, usati per impedire la copia  di file audio e video), file sharing, applicazioni free software per l’ambito scientifico e accademico, riciclo di vecchi computer, reti mesh (infrastrutture di telecomunicazioni costruite dal basso e libere dal controllo).

"L’hackmeeting – spiega Deckard – è l’incontro delle comunità, delle controculture digitali e non, e delle individualità che si pongono in maniera critica e propositiva rispetto all’avanzare delle nuove tecnologie, sempre più legate a doppio filo al controllo sociale, alle imprese belliche e alla commercializzazione di ogni spazio vitale".
Deckard non è un nome vero. All’hackmeeting tutti i partecipanti, gelosi della propria privacy, utilizzano dei nickname e Deckard è il nome del protagonista del celebre racconto "Ma gli androidi sognano pecore elettriche?", di Philip Dick, da cui è tratto il film Blade Runner.

Posted in Anticlero/Antifa, Iniziative.