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Diritti digitali: per le donne nel web solo censura!

Guardate la classifica dei blog italiani, prendetene uno qualunque, Meltiparaben, Wittgeinstein, Nazione Indiana, Geekissimo, Carmilla, Catepol, Giornalismo Partecipativo, Il blog di Daniele Sensi, LameduckCloro al Clero e molti altri che leggiamo e che spesso citiamo.

Pensate se uno qualunque di questi blog fosse clonato, con un .it o un .com o un .net o un .org (a meno che non abbia acquistato tutti i domini). Pensate al fatto che un blog ha una sua storia, corrisponde, nel web, ad una identità personale, collettiva, politica, ha guadagnato una visibilità che verrebbe sfruttata da chi compie la clonazione. Come se nella vita reale qualcuno andasse in giro con il vostro nome e cognome compiendo o affermando cose che non corrispondono minimamente al vostro modo di agire e pensare. Pensate che chi compie la clonazione lo fa semplicemente per togliervi visibilità, per crearvi un danno che riguarda non soltanto il vostro diritto ad esercitare la libertà di opinione o espressione. Pensate se il sito clonato fosse usato esplicitamente per denigrarvi, o se sotto le mentite spoglie di un "lameduck.it" si scrivessero contenuti che possono trarre in inganno i lettori al punto da indurli a ritenere che Lameduck possa davvero pensare le oscenità che in quel sito sono scritte. Stiamo parlando di blog gestiti da donne che vengono clonati, con minime differenziazioni furbe che comunque non mascherano l’intento di chi le compie. Blog gestiti da donne, clonati e dunque usati per parlare male delle donne.

Pensate a questo modo di rubare la scena del dibattito culturale e politico come una pratica vorace e bulimica di accumulazione di tutti i domini che hanno a che fare con donne e femministe che lottano contro la violenza su donne e bambini e che si occupano di lotta contro lo sfruttamento del corpo delle donne. 

Pensate che questa pratica è stata preceduta da una clonazione, con relativo uso di logo, frasi, riferimenti ricopiati dagli spazi originali, di pagine facebook in cui è in atto una vera e propria tirannia ai danni delle donne a partire dal fatto che gli spazi delle donne vengono addirittura chiusi mentre restano lì gli spazi clonati usati anch’essi come mezzo per divulgare altro genere di messaggi. 

Pensate che perfino su youtube è accaduto che un video postato per denunciare queste modalità è stato inspiegabilmente rimosso così come inspiegabilmente rimosso è stato l’utente che l’ha uploadato.

Pensate poi al fatto che tutte queste pratiche sono state precedute da una attività vessatoria e persecutoria ai danni di donne e femministe alle quali non viene lasciata libertà di parola. L’invasione squadrista dei forum tematici, l’aggressività espressa ogni qual volta quella invasione viene impedita, fino a provocare addirittura la chiusura dello spazio commenti e ad usare ogni altro subdolo mezzo per essere comunque al centro dell’attenzione (dall’invio ossessivo di trackback all’invio di "segnalazioni" a nome di falsi account email).

Pensate a tutto ciò e dategli (tra i tanti che in diverse sedi possono essere usati) un nome: si chiama censura. Qualunque atteggiamento di questo tipo che in rete costringe le donne a fare le carbonare, rifugiarsi in zone invisibili per "non disturbare", è un atto di gravissima censura. Se a questo aggiungete che in qualche caso chi si è abbuffato di domini ha perfino deciso di violare ogni minima regola etica della condivisione nascondendosi dietro la falsa "satira" e ricopiando testi, stile, grafica, immagini, cambiando solo alcune parole per stravolgerne il senso, per insistere in questa sua attività denigratoria siete arrivati ad una pratica censoria che possiamo spiegare meglio così.

Il web è fatto di piazze virtuali. Ciascun@ sceglie la propria e ciascuno ha diritto di esercitarvi il proprio diritto di parola.

Fate finta che un movimento politico di nome "Movimento per la
libertà delle donne" organizzi un presidio in una piazza alle ore 16.00
del giorno 3 luglio.

Il diritto di quel movimento di fare quel
presidio è sancito dalla costituzione, in nome del pluralismo, della
libertà di opinione e di espressione.

Fate ora che un gruppo di
persone che vogliono censurare il movimento per la libertà delle donne
annunci analoga iniziativa con lo stesso nome alla stessa ora in
un’altra piazza dove le persone disorientate arriveranno e udiranno
parole che parlano della schiavitù delle donne invece che del loro
diritto a rivendicare la libertà (tenete conto del fatto che la differenza tra le due piazze sul web non è visibile).

Oppure:

Fate finta che
quel gruppo di censori agisca in modo eversivo per limitare la libertà
di opinione del movimento introducendosi tra i partecipanti
all’iniziativa per manifestare con azioni di boicottaggio e disturbo,
per provocare, aggredire, intimidire e infine per spegnere il diritto di parola
del movimento per la libertà delle donne togliendo loro il microfono.

Oppure:

Fate
finta
che ci siano infiltrati all’interno del movimento che tentino di
instaurare un clima da strategia della tensione, non lasciando al movimento nessuna agibilità politica di condurre una pratica legittima neppure dentro i propri spazi.

Oppure:

Fate
finta
che lo stesso Movimento per la libertà delle donne per trovare
uno spazio per parlare si ritagli un’altra piccola piazza e cambi
perfino nome e fate finta che il gruppo di censori ricopino ancora una volta il nome del Movimento e
boicottino anche quella iniziativa impedendo di fatto al movimento per
la libertà delle donne di avere il suo spazio e la visibilità cui ha
diritto.

Oppure

Fate finta che voi abbiate dato vita ad un
collettivo politico che agisce in modo democratico per manifestare la
propria opinione.

E fate finta che per impedirvi di parlare ed
essere visibili il solito gruppo di censori copi il vostro logo, cloni
le vostre pagine, i vostri siti, copi perfino il vostro stile grafico e
le vostre parole per rivolgervi tutto contro in una costante e
persecutoria denigrazione.

Fate finta che questo accada al
movimento No Tav, o ad un partito politico il cui nome viene copiato e
usato in modo ingannevole per limitare la libertà di opinione del
movimento e del partito.

Tutto ciò può accadere a ciascuno di voi. E’ una pratica spregiudicata che mira al vostro silenzio, che vi toglie agibilità politica ed è una pratica che è contraria a qualunque principio del libero confronto democratico così come dovrebbe svolgersi in un paese civile, sia esso reale che virtuale.

Pensate se domani qualcuno creasse il sito popoloviola.it o qualunque altro dominio che non esiste ancora. Pensate se i fascisti decidessero di smettere di convocare iniziative al ricordo di mussolini e cominciassero a organizzare iniziative dove fingono di parlare di lotte di sinistra (già accade).

Pensate a questo modo di fare come alla maniera di fagocitare tutto, di monopolizzare gli spazi del dibattito politico, di ingannare le persone. Per quanto il revisionismo sia una pratica da sempre usata negli ambienti di destra comunque non ci viene in mente nessuno che abbia preso l’iniziativa di rubare la piazza e il nome di chi l’ha convocata a qualcun altro.

Questo è un grave atto di censura e a parte ogni altra considerazione che stiamo facendo o ogni altra iniziativa che stiamo assumendo assieme a chi capisce più di noi di licenze libere, diritti digitali e diritti alle persone, si tratta di qualcosa che potrebbe avvenire a ciascuno di voi.

Riteniamo dunque che il dibattito debba riguardarvi perchè non si può smettere di parlare di libertà nella rete quando si tratta della libertà delle donne da sempre maggiormente esposte ad ogni genere di soprusi e prevaricazioni. Ciascuno è libero di manifestare le opinioni che vuole, con i limiti che sono dovuti quando si perpetra un danno alle persone, negli spazi che vuole, che siano dieci, cento, mille non importa. Ma ne abbiamo diritto anche noi e se questa libertà ci viene negata allora è una questione che riguarda tutti.

—>>>Femminismo a Sud è un collettivo femminista – come un movimento, un comitato, una assemblea di persone, una crew – e
se qualcuno si firma allo stesso modo compie un furto di identità politica. Chi assume l’identità
politica di altri commette un abuso.

—>>>(Cosa pensereste voi di chi firma articoli o volantini a nome di un collettivo politico che di quegli articoli o volantini non sa nulla?)

Per capire di cosa parliamo:

I maschilisti vogliono toglierci i centri antiviolenza

Manipolazioni maschiliste

Il maschilista ha clonato anche noi (Bollettino di Guerra)

Clonato anche il Corpo delle Donne

L’antifemminista ha fatto cinquina

L’antifemminismo alla conquista del web

La Rete non è neutra

La rete non è neutra II°

Creare la confusione per fare sparire i fatti: l’occultamento delle violenze maschiliste contro le donne

Facebook cecchino di chi discrimina le donne?

Maschilisti contro i maschi fuori dal branco

Misoginie

Il Muro del Riso

Posted in Anticlero/Antifa, Fem/Activism, Misoginie, Omicidi sociali.


8 Responses

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  1. m. says

    spartacus, ho dovuto rieditare.
    ripeto: questo non è il luogo per processare nessuno. non ci siamo mai fatte veicolo in via trasversale di manifestazioni di opinioni su persone che non sono presenti.
    d’altronde abbiamo solo la tua versione e in generale, come già detto, i comportamenti negativi che abbiamo più volte stigmatizzato e che ci hanno colpito in mille modi non li approviamo se a compierli è una donna. 🙂

  2. Spartacus Quirinus says

    Non intendevo bannarla da un blog, quanto smascherarla…. vuoi una prova ecco un link del 2007… leggiti i commenti di xxxxxx che continua a fare fake contro xxxxx, per esempio…
    xxxxxxx

  3. m. says

    spartacus scusa ma ho editato il tuo commento. non siamo solite farci veicolo di discussioni tra persone che dovrebbero chiarirsi tra loro.
    in generale comunque il concetto di “bloccarl@” ci è estraneo. noi chiediamo di poter gestire il nostro spazio e di non essere tartassate in continuazione da gente che per l’appunto vorrebbe “bloccarci” perchè non sopporta la nostra esistenza.
    se ci sono donne che hanno fatto quanto hai detto hanno sbagliato e d’altronde nella sezione a destra sul web sessismo tra gli altri link ne vedrai uno che parla di donne.

  4. Spartacus Quirinus says

    Il cyberstalking può colpire chiunque, non solo le donne, anzi talvolta le stalker sono donne! Io sono stato clonato e fra i responsabili c’erano due blogger: una xxxxxxx, uscì quasi subito e si scusò perché credeva fosse una goliardata… ed era ed è rimasta un’amica; ma xxxxxxx c’è dentro con tutte le… mutande! Lei è una responsabile diretta di molte “persecuzioni” e sarebbe il caso di bloccarla… altro che xxxxxxxx!

  5. lore says

    la vostra è una identità politica, voi siete un collettivo femminista e se qualcuno si firma come voi fa una cazzata.
    una volta c’era l’estrema destra che firmava volantini di rivendicazione di attentati a nome di gruppi di sinistra. chi assume l’identità politica di altri commette un abuso.

  6. loreta says

    censura mediatica sul aquila, per chi vuole visionare il filmalto.

    DRAQUILA.
    http://www.megavideo.com/?v=N46WYWTU

    spero di essere utile.
    :-))

  7. m. says

    La società che ospita i domini ha questo precedente: http://www.notiziariogiuridico.it/…_12_2004.html

  8. catepol says

    vi leggo anche se non commento e avevo letto di queste situazioni… che dire? solidarietà massima contro la censura e la libertà di pensiero