Aiutateci a dire maschilisti. Diciamolo in coro. Avevamo scelto di rilasciare i contenuti di questo blog con licenza creative commons lasciandovi la libertà di usarli come bene comune.
La nostra licenza è cambiata e vale per tutti i materiali di questo blog, titolo compreso, avvisiamo la creative commons che si possono verificare storture del genere e approfondiremo con i legali della creative commons sul fatto che si possa manipolare così un testo per rivolgerlo contro chi l’ha scritto.
Ora potete prendere i nostri contenuti, non per fini commerciali, citandone la fonte ma senza poter alterare nessun testo, neppure una virgola. Creative commons 2.5.
Avevamo scritto:
I maschilisti (leggi il whois ip di questo così come di altri siti fake e leggi della discriminazione sulle donne che i maschilisti compiono sul web), nella loro reiterata abitudine a realizzare gesti inequivocabilmente mirati e continuati contro femminismo a sud, hanno fatto questo e questo. Hanno copiato tutto cambiando solo qualche parola per distorcerne definitivamente il significato. Hanno mantenuto perfino la modalità grafica, sempre per creare effetto fake…
Si tratta sempre dell@ stess@ person@. Ci dispiace molto che per diffondere menzogne e odio contro le donne non sappia neppure creare contenuti originali. Ma tant’è…
Nota Bene: dopo varie consultazioni vediamo che nella licenza che abbiamo precedentemente usato e che è stata modificata con licenza diffondi, cita fonte, non trasformare, non per scopi commerciali, a patto che usi la stessa licenza, comunque vale intatto il principio per cui bisogna diffondere con la stessa licenza e poi resta integro il diritto morale. Non era e non è dunque consentito usare un testo di Fem a Sud per violare quel diritto così come per compiere un danno all’immagine.
mara, si chiama censura, chiamiamo le cose con il proprio nome. costui non vuole che le donne parlino e abbiano visibilità. è piuttosto semplice.
Egli ha clonato pure noi. http://bollettino-di-guerra.noblogs.org/…che-noi
Costui trasgredisce ad ogni regola della condivisione. Qui si apre un serio capitolo sui diritti digitali violati da questo triste individuo.
siti di donne, account di donne, ora si prende anche le parole delle donne.
ma se ama così tanto la mascolinità come mai si traveste? ragazze questo dovrebbe dirvi tante cose, secondo me è in seria crisi di identità. Invitatelo al pride di napoli 🙂
ficasikula hai ragione, capisco che una violazione del genere non è una cosa da poco, e non era mia intenzione sminuirla… il problema è che per loro non vale quello che diciamo noi, cioè che la rete deve essere attraversata da tutti/e, perchè è uno spazio comune, e bisogna seguire delle regole (tipo quella di non pubblicare cose altrui senza citarne la fonte, non manipolarle ed ecc…). Loro nella rete riproducono l’atteggiamento che hanno nella vita… se da una parte, nella vita reale, ci usano violenza psichica e fisica, dall’altra, nella rete, dove quella fisica è impossibile puntano su quella psichica. Come violano le leggi di rispetto dell’altra nella realtà lo fanno in rete… se non ci possono picchiare o stuprare fisicamente, lo fanno con le nostre idee o lavori o materiali. Per i teorici del maschilismo, sono anch’io sicura che si arrabbierebbero nel vedere i loro lavori modificati, però è vero anche che con le loro teorie hanno prodotto questo atteggiamento di violenza, secondo cui non deve essere concesso nulla all’altra, non una parola, uno spazio, un diritto, una alternativa (ed è quello che effettivamente cercano di fare i maschilisti)… con ciò non voglio dire che sarebbe giusto manipolarne i lavori, perchè non lo è, ma che la loro incazzatura mi sembrerebbe incoerente. Per il resto l’unica cosa che posso dire è che attraverso una licenza più limitativa li si può bloccare, gli si può impedire di fare scempio del materiale che si posta, ma questo non cambierà le cose, appena avranno l’opportunità di rifarlo qui o altrove lo faranno, perchè per loro le leggi del rispetto, quelle dell’etica non sono mai valse. Per loro il pluralismo, la differenza, la libertà di espressioni vanno debellate e quindi per farlo usano mezzi anche illegali (perchè come ci ha dimostrato sonia ci sono i diritti morali)… come daltronde fanno nella realtà… per loro non è importante come si raggiunge l’obiettivo, ma raggiungerlo. Quindi tuteliamoci ma ricordiamo che come nella vita sono disposti a fare di tutto per vederci sottomesse o morte, così è nella rete… e sono più feroci perchè qui si sentono ancor più come i padreeterni.
Come non detto 🙂
Mancavo da un po’ dal vostro blog. Sto andando indietro a rileggermi i post arretrati e vedo che sapete benissimo di Maschile Plurale…beh, meglio così 😀
Aggiornatissime, non dovrei mai dubitarne 🙂
Oh oh…la xxxxxxxx…:) Voi sapete di chi è, vero?
Comunque voglio segnalare un raggio di luce. Magari voi ne siete già al corrente ma io gravito da poco nell’universo internettiano.
Avevo postposto la visione dell’ultima puntata di Chi L’Ha Visto, l’ho guardata stanotte. Ho passaton una mezz’ora a piangere al racconto del caso di Palmina Martinelli. Mi sono messa alla ricerca di altre notizie e mi sono imbattuta nel sito http://www.fioridistrada.it/ e da questo, seguendo la firma di alcuni articoli sono arrivata a http://www.maschileplurale.it e mi s’è allargato il cuore. Vedo una speranza. Spero che il maschilismo sia combattuto dall’interno. Da parte mia pubblicizzerò le visioni antimaschiliste degli uomini illuminati (no, non degli Illuminati dei complottisti ma degli illuminati nel senso classico del termine)…che meraviglia 🙂
http://www.interlex.it/testi/l41_633.htm#168
qui c’è la parte riferita al danno morale. chi realizza un danno morale dovrebbe ripristinare il testo o rimuoverlo, pena risarcimento.
qui c’è la pagina con gli aspetti giuridici della creative commons: http://creativecommons.it/AspettiGiuridici
spero di essere stata utile.
leggo sul sito creative commons che a prescindere dal tipo di licenza con la quale voi rilasciate opere comunque avete dei diritti morali e potete invocare un danno all’immagine secondo queste norme:
Cosa sono i “Diritti Morali”?
Oltre al diritto dei licenzianti di richiedere la rimozione del proprio nome dalle opere qualora queste ultime siano state incorporate in opere collettive o derivate che essi non approvano, le leggi sul diritto d’autore in molti Paesi del mondo (con la rilevante eccezione degli Stati Uniti, tranne per alcuni casi molto particolari) tutelano i “diritti morali” degli autori, che possono essere assistiti da forme di indennizzo qualora l’opera derivata sia frutto di una mutilazione o deformazione dell’opera del licenziante.
e poi dice:
# Altri Diritti — La licenza non ha effetto in nessun modo sui seguenti diritti:
* Le eccezioni, libere utilizzazioni e le altre utilizzazioni consentite dalla legge sul diritto d’autore;
* I diritti morali dell’autore;
* Diritti che altre persone possono avere sia sull’opera stessa che su come l’opera viene utilizzata, come il diritto all’immagine o alla tutela dei dati personali.
# Nota — Ogni volta che usi o distribuisci quest’opera, devi farlo secondo i termini di questa licenza, che va comunicata con chiarezza.
e menomale che doveva fare satira. scopiazzare e cambiare uan parola ogni tanto a partire da un testo fatto e finito è plagio, altro che satira.
come si diceva, il sessismo è intenzionale
http://femminismo-a-sud.noblogs.org/…ntenzionale
e questo è il tempo delle donne
http://femminismo-a-sud.noblogs.org/…delle-donne
viviana qui non si tratta più di infantilismi o di mancanza di fantasia. si tratta di un percorso che porta alla violazione della proprietà intellettuale.
in rete ci sono documenti, libri, materiale importante che si mette a disposizione perchè costituisca una ricchezza comune. manipolarlo è un fatto che si qualifica in modi precisi. potremmo fare lo stesso anche noi con fior di materiali che i maschilisti fanno circolare (parlo di opere, libri, saggistica come quella che pubblichiamo qui). sono sicura che i tanti teorici del maschilismo avrebbero qualcosa da ridire.
c’è una netiquette, un’etica e tutto viene costantemente violato. qualunque sia l’accezione legale di quello che fanno si tratta comunque di un comportamento che viola il diritto di ciascuno di attraversare la rete e ricevere le corrette informazioni.
questa è la dimostrazione che i maschilisti sono non creativi e dunque involuti… cioè il giochino di copia copiarella è davvero ridicolo, neache i bambini e le bambine dell’asilo lo farebbero, perchè in loro come in qualunque essere evoluto/a c’è già la volontà di creare qualcosa di nuovo ed unico. E poi secondo me copiano i post perchè non sanno scrivere e quindi ci invidiano i toni, lo stile, la scorrevolezza ed ecc… nonchè gli argomenti e le idee sempre nuove… quelli dopo aver detto che c’è un complotto contro di loro, manipolato un pò di notizie per dimostrare l’inesistenza della violenza contro le donne e fatto un pò di pietoso vittimismo (che si contrappone con il vittimismo attivo, quello delle vere vittime che si ribellano al carnefice) non sanno come giustificare agli altri quello che dicono, perchè sappiate che inventare una cazzata al giorno è dura, anche i neuroni ad un certo punto smettono di collaborare. E’ dura è dura XD
Comunque donne avete fatto benissimo a cambiare licenza… e mò sono cavoli loro.
bacioni
L’immaturità di questa gente salta subito agli occhi. Che imparino, come i bambini, che gli sbagli si pagano, anche se dubito che servirà a farli crescere.
grazie fra,
abbiamo già lo screenshot di tutto. anche il codice sorgente. tutto 🙂
una violazione di sicuro c’è. voi dite chiaramente che devono rilasciare il contenuto con la stessa licenza e loro invece stanno in copyright quindi di fatto si sono appropriati di un contenuto (dopo averlo diciamo “trasformato”) che era stato rilasciato su espressa condizione di mantenimento della licenza free come la jpg che loro stessi pubblicano riporta. fatevi una screenshot della loro licenza e della jpg che hanno pubblicato.
il post racconta della nuova moda maschilista.
abbiamo inoltrato tutto alla creative commons italia e a due legali della
stessa squadra per capire se con la licenza 3.0 potevano fare quello che
hanno fatto. in ogni caso abbiamo cambiato la licenza in 2.5, dunque ora
chiunque vuole condividere un testo di femminismo a sud non può cambiare
neppure una virgola.
continueremo con i contatti lunedì magari per telefono. se ci sono nostri lettori e nostre lettrici che
vogliono girare il quesito alle liste cyber-right, hackmeeting, etc etc,
sarebbe utile parlarne TUTTI dato che si parla di diritti digitali, ovvero
di chi sta in rete e le donne a quanto pare questo diritto non ce l’hanno.
chiunque tra voi vuole girare la questione alle avvocate della rete di
donne (noi faremo lo stesso) diffusa per tutta la penisola lo faccia.
fateci sapere, in privato (fikasicula@grrlz.net), cosa vi dicono. grazie!
sembra che se il tizio non viene cagato per un po’ provoca per farsi notare. ha bisogno di attenzioni. alza volutamente il livello dello scontro perchè se viene ignorato allora immagina che provocando reazioni negative lui sia in qualche modo presente. E’ un comportamento che ha un nome e quel che è peggio è che non gli è chiaro che lui vi è del tutto indifferente.
qui non si tratta della contestazione a testi che parlano di argomenti che gli stanno cari. qui si tratta del fatto che qualunque cosa voi facciate lui vuole la vostra “attenzione”.
ignoratelo qui. prestategli attenzione nei luoghi opportuni. questo il mio suggerimento.
io vorrei sapere dove sono tutti quelli che normalmente straparlano di libertà nella rete se quando c’è un caso così palese di privazione della libertà in rete non proferiscono parola. oltretutto questi ce l’hanno con voi, l’hanno capito tutti, e si tratta di cyberstalking, non c’è dubbio.