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Il tempo delle donne

[Foto di Tano D’amico]

La violenza
degli uomini
è quella cosa che loro possono molestarti quanto gli pare, possono
insultarti, torturarti, diffamarti, crocifiggerti, violentarti, massacrarti
quanto vogliono e se tu gli dici anche solo una volta “stronzo” ti
intimidiscono e ti minacciano di querela per diffamazione.

Si sentono
un po’
come “pubblici ufficiali”, gendarmi della minchia, che quando gli dici
che sono appunto dei gendarmi della minchia allora ti addebitano l’oltraggio a
pubblico ufficiale, della minchia, perché il pubblico ufficiale ti può
sminchionare ma tu non lo puoi di certo oltraggiare.

E’
l’esercito
del testicolo savio, la truppa dell’orgoglio violento, la
smandruppata lobby dell’ansia di farci vedere quanto ce l’hanno duro, il
manganello.

La violenza
degli uomini
è quella cosa che loro possono usare le donne per fotterle,
venderle, rifarsi la faccia, spartirsi le torte, i territori, i media, e se tu
gli dici che hanno realizzato un gender apartheid loro ti intimidiscono e ti
dicono che “ci vedremo in tribunale…”.

La violenza
degli uomini
è quella di chi ti picchia a sangue e mentre tu gli dici che lo
denuncerai lui ti dice che ti denuncia per calunnia.

La violenza
degli uomini
è quella che loro ti sbattono pugni contro tutto il corpo e quando
tu li vai a denunciare loro ti dicono che sei pazza, che ti ci vuole l’elettroshock
e che sei un genitore alienante per il tuo bambino.

La violenza
degli uomini
è la legge alla quale le donne devono restare subordinate tutti i
giorni e non ci sono posizioni intemedie che possano considerare la violenza se
non per quello che è. Chi manifesta posizioni ambigue sta inevitabilmente dalla
parte degli uomini violenti.

Che
le donne
sappiano che siamo in regime di apartheid, che siamo schiave, con le
catene e che per quanto ogni nostro gesto di fierezza e orgoglio ci costerà
sangue
comunque ci restituirà la dignità di persone.

Noi
siamo persone
e dobbiamo pretendere di poter dire “stronzo” a chi fa lo “stronzo”
e di poter denunciare chi abusa di noi. Se la legge o chiunque altro ci
impediscono di ribellarci a questa enorme ingiustizia sociale allora si sappia
che la legge non sta dalla nostra parte e che le donne devono tenersi strette
le une alle altre perché è tempo di far pesare le nostre lacrime a chi ne è
causa.

Bisogna
piangere
forte e piangere in tante. Bisogna far giungere il pianto ovunque e
cantarlo come una nenia costante che deve diventare la tortura per le orecchie
di tutti gli uomini violenti del mondo.

Il
tempo dei carnefici
deve finire. Questo è il tempo delle vittime. Questo è il
tempo delle donne.

—>>>Avvisiamo i maschilisti che usano l’opera dell’ingegno
altrui copiando parola per parola per manipolarla che avviene quanto
segue: leggi il LINK
 

Posted in Omicidi sociali.


4 Responses

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  1. Licia says

    Permettetemi di dissentire:
    non bisogna piangere. Non bisogna piangere mai per le violenze del maschilismo. Piangere è la reazione che gratifica chi cerca il potere con meschina violenza e soprusi.
    Bisogna restare in piedi, invece, e battere i pugni sul tavolo con la forza, la tenacia, la resistenza fisica, mentale e spirituale che solo noi donne possediamo.
    Io piangerò di nuovo per un uomo solo quando ne avrò perso uno magnifico, ma quando mi troverò di nuovo davanti ad un vile gli sbatterò in faccia tutta la mia forza da guerriera.
    Con me gli uomini non si sono mai misurati alla pari. Si sono sentiti deboli e di conseguenza hanno provato a farmi chinare il capo. Alcuni, ovviamente, quelli con problemi legati al loro preconcetto culturale di maschio. Vittime essi stessi, lo capisco, poverini. Vittime dell’essere cresciuti nel branco, nel confronto delle misure dei peni, nei racconti da bar, nella sottile e strisciante competitività maschile la cui esistenza alla luce del sole tentano di negare.
    è la natura, miei cari maschilisti che di certo ci spiate. Alcuni, rimasti allo stadio delle scimmie (ma non altrettanto simpatici) si battono il petto tentando di intimorirmi ma io sono una donna. Li guardo con indifferenza e li anniento col ragionamento di cui non sono capaci ( e, inoltre, ho visto “Gorilla nella nebbia” almeno 20 volte 😉 …

  2. Martina says

    Bellissimo post

  3. sara says

    grazie ragazze…siete stupende…

  4. viviana says

    è per questo che vi adoro =)
    magnifico post!!!!