Skip to content


Per un fronte maschile anti-maschilista

foto da riotclitshave

Ci eravamo lasciati domandandoci: come ci immaginiamo un movimento maschile anti-maschilista, una diserzione alla chiamata alle armi del patriarcato, una adesione al campo femminista?

Non ci riconosciamo nel ruolo testosteronico di una armata all’assalto del palazzo d’inverno, quanto in quello di disertori, sabotatori, e scioperanti. La cosa che ci sembrerebbe più stupida da fare, è ritrovarci a riprodurre le stesse strutture che vogliamo abolire. Dobbiamo disimparare e reimparare a costruire relazioni personali, sociali e culturali che non siano oppressive, che non siano sessiste.

Dato che spesso siamo dalla parte di chi impone, di chi costringe, di chi opprime, ci è difficile vedere questa oppressione. Ce ne accorgiamo istintivamente quando a nostra volta veniamo limitati dal ruolo che abbiamo assunto, ed anche il quel caso è una sgradevole sensazione che i maschilisti attorno a noi si affretteranno ad alleviare.

Per cui ci sembra un passo indispensabile rivolgere lo sguardo verso la funzione che svolgiamo, le relazioni che instauriamo. In poche parole, analizzare e dissezionare noi stessi.

Riconosciamo e rintracciamo quelli che a tutti gli effetti sono i privilegi di cui godiamo, le posizioni di potere che ci vengono concesse, le regole che ci sono imposte per essere accettati come elementi organici di un meccanismo di esclusione.

Modifichiamoci ed alteriamoci in tutti questi aspetti, non tanto per la ricerca di un astratto miglioramento personale, ma in quanto nodi di reti sociali e di potere, di cui vogliamo cambiare il verso, agendo sulle relazioni che abbiamo attorno a noi ed il modo in cui queste influenzano tutta la struttura della rete.

Non vogliamo barricarci dietro una categoria, quella di essere uomini, quanto riconoscere che in questa categoria siamo stati inquadrati. Non rivendichiamo l’orgoglio di appartenere al genere maschile, ma di disertare il sistema maschilista.

Ci fanno assolutamente ridere gli appelli dei maschilisti al "fronte unito degli uomini", contro la pretesa minaccia di distruzione del genere maschile costituita da qualche esoterico gruppo femminista, perché non ci sentiamo assolutamente minacciati. Voi che avete deciso di difendere i vostri prilegi e la vostra oppressione, potete sentirvi minacciati, noi no. Non venite a cercare la nostra empatia.

Abbiamo aperto un indirizzo email: se siete disertori, potete scrivere a disertori (a) insiberia (punto) net

Posted in Disertori, Pensatoio.


5 Responses

Stay in touch with the conversation, subscribe to the RSS feed for comments on this post.

  1. disertore dalla penisola iberica says

    ciao a tuttx,
    vivo in andalucia da qualke anno e con piacere partecipo e vivo la lotta antisessista portata avanti da uomini, kiaramente assieme a un sacco di compagne

    qua vi mando un resoconto dell’ultima iniziativa della rete “uomini x l’uguaglianza”

    centrato sul condividere “los cuidados” ossia, le cure materiali e sentimentali

    1 abbraccio

    http://heterodoxia.wordpress.com/…r-la-igualdad/

  2. jones says

    Ciao, spero che avremo modo di incontrarci e lavorare insieme.
    Le vostre domande sono anche le nostre.

    Jones,

    Maschileplurale

  3. Alessandro says

    Ok, grazie mille per il chiarimento!

  4. disertori says

    l’indirizzo email è -scusa il gioco di parole- un indirizzo email, e non una mailing list 🙂

    per cui niente sdoppiamenti!

  5. Alessandro says

    Grazie mille per questo articolo.
    La mail serve come “punto di riferimento” a cui scrivere articoli/commenti/storie, oppure è una vera e propria mailing-list?
    Se fosse il secondo caso, perché creare un’altra mailing-list quando esiste già quella di FemASud? I “disertori” possono tranquillamente comunicare attraverso di essa. ^^

    Saluti, e scusate se ho male interpretato tutto. ^^
    Alessandro