Stamattina vi si vuole rallegrare. Abbiamo trovato un articolo interessantissimo che non si capisce come e perchè ha messo assieme le parrocchie, le discoteche, fini e berlusconi. Ci sarà pure un nesso, ci siamo chieste, e così siamo andate a leggere.
C’è una tal parrocchia nella quale un parroco definito "modernista" dedica i sabato sera alla "baldoria". L’editorialista dice che fare della parrocchia un luogo di ballo è "davvero troppo". Come se non bastasse "in preda alla febbre del sabato sera" nella stessa parrocchia, si vende (rullo di tamburi) zampina alla brace, bevande, caffè e perfino, udite udite, polenta fritta. Roba da non crederci. Scandaloso.
L’editorialista si lascia così andare al rimpianto di quei bei pomeriggi al servizio delle anime e si rammarica del fatto che in chiesa si faccia karaoke e disco music. Sarebbero questi gli "amari frutti del concilio". In un altra chiesa pensate che un sacerdote africano saluta i fedeli con un "lu-lu-lu-lu e linguacce" (sarebbe una preghiera indigena) e tutto ciò sembra veramente sacrilego.
E per continuare a rammaricarsi dei gravi orrori che ha portato la "modernità" l’editorialista continua dicendo che Fini crea problemi a berlusconi. Sarebbe andato perfino "fuori dal seminato" e in qualche modo sarebbe intervenuto in una materia che non si sa come e perchè viene considerata un po’ come il diavolo alla sconfitta delle santità.
L’articolo dice: "a questo punto essendo plausibile che di intercettazioni ne verranno fuori a bizzeffe e solo a una direzione, magari coinvolgendo fantasiosamente qualche uomo di chiesa, per il bene del paese, berlusconi rivolti il tavolo e si vada a votare".
Un ultimo salutino a bossi con licenza di tifo per chi gli pare e bollino da terzomondista e un buffetto pure a lippi, già che ci siamo, che sicuramente due parole se le merita.
Due padre nostro e una ave maria e per oggi siamo a posto, no?
Non c’è che dire ma queste persone stanno veramente avanti…
Davvero penoso. Non conoscevo l’esisenza di questi blog. Magari l’edizione attuale potrebbe aver avuto problemi di refusi, ma a dire il vero non sembra che chi scrive abbia efficacia comunicativa e dopo le prime tre righe passa proprio la voglia di leggere.
Possibile si tratti di qualche pretino con ambizioni manzoniane che scrive completamente distratto dall’analisi dei feedback.
Il risultato sotto gli occhi di tutti è a dir poco disgustoso e conferma che il problema più grande della Chiesa di oggi è proprio quello di non raccogliere le sollecitazioni provenienti dal basso, dalla gente, aumentandone sempre più le distanze.
E’ accaduto con le politiche di controllo delle nascite, con la pastorale per divorziati, con l’aborto.
Sta accadendo adesso in modo sempre più evidente al punto che si ha l’impressione che molti uomini di chiesa riescano a parlare solo a se stessi.
Eppure alla base della religione – di qualsiasi religione – c’è quel senso di religiosità che è fatto anche e soprattutto di empatia. Se si perde la religiosità e la capacità di parlare toccando l'”anima”, della Chiesa non rimane altro che lo scheletro. Molto simile ad un circo vuoto.
Io invece sono senza parole per come l’articolo è confezionato. Pensavo che il problema fosse la sinstesi (scusate) perché proprio non capivo i salti logici attribuiti all’autore. Così mi sono letto l’originale: è proprio come lo riprendete nel vostro post! Una minestra in cui cose normalissime sono trattate come perversioni (curioso che s’invochi rispetto per le discoteche, se usate bene; anatemi invece sul ballo in parrocchia – e neppure in chiesa!). In maniera poco comprensibile, si precisa che la zampina alla brace è «carne arrosto» (manco avessero detto che una moschea distribuisce carne di maiale; boh??). La preghiera del prete africano è schernita con simpatico razzismo e Fini e Bossi sono inseriti del tutto incongruamente col tema (?) dell’articolo (?!), tanto per parlar male del primo che dà qualche grattacapo a Berlusconi e santificare il secondo, che è uno dei politici meno in linea con i valori di cui la Chiesa ama tanto parlare. Boh. Mah!
“Una volta esistevano, ma tutti i giorni, gli oratori che, salutari luoghi di sport e di divertimenti pomeridiani senza velleità di mondanità, rendevano buoni servizi alla società e alle anime.”
Probabilmente li ho beccati tutti io ed ho avuto sfortuna, ma ho frequentato 4-5 oratori ed erano bruttissimi luoghi dove circolavano droga e prostituzione minorile; ora non saprei, appena ne ho avuto l’occasione ho smesso di frequentare e adesso entro in chiesa solo per le opere d’arte. In ogni caso, preferisco una parrocchia in preda ad una sana febbre del sabato sera dove nessuno si fa male che un oratorio dove lo sport è sniffare più coca degli altri: de gustibus…
Non stupisce comunque la grandissima quantità di boiate dell’articolo, dato che viene da pontifex. Ma li pagano per scrivere con i piedi (e qualche altra parte del corpo che non nomino per educazione)?
il link dell’articolo rimanda a fas… sono troppo curiosa di leggerlo 😀