Skip to content


Mamme che usano il web per combattere per i propri figli

Le mamme sul web non cercano solo consigli su diete e pannolini. In italia, da quando è in vigore la legge sull’affido condiviso e da quando è iniziata una campagna che penalizza fortemente i bambini e le loro madri, le mamme arrivano sul web per lanciare appelli disperati.

Tutti hanno più o meno la stessa origine e tutte sono preoccupatissime per i loro figli. Sono donne sopravvissute ad una separazione conflittuale che affrontano da sole o con l’aiuto dei propri familiari una battaglia infinita con il tribunale dei minori.

La legge dice che i bambini sono obbligati a stare con i padri anche se non hanno voglia di vederli, anche se ci sono denunce di violenza che pendono sul capo di questi uomini, anche se dei loro figli non si sono mai occupati, anche se i bambini stessi denunciano disagio e rifiutano di stare con loro.

In questi casi nella grossa palude burocratica fatta di servizi sociali, tribunale dei minori e consulenti di vario tipo, si assiste a situazioni drammatiche nelle quali si decide di non ritenere i bambini degni di ascolto e di addebitare qualunque tipo di rifiuto da parte loro alle influenze della madre. Questa cosa ha un nome, Pas o Sap che dir si voglia, si tratta di una malattia inventata dall’americano Gardner il quale riteneva la pedofilia una forma di sessualità come le altre. Secondo il suo illustre parere sarebbe la madre a determinare lo shock da abuso in quanto sarebbe lei a percepirlo come tale. Lo ritenesse un fatto "naturale", anche il bambino eviterebbe di ricavarne dei traumi.

Siamo dunque all’alta distorsione dei concetti base per ogni forma di convivenza civile. Si dice che l’abuso non è una violenza in se’ ma lo è nella percezione della società. Immaginate lo stesso discorso applicato a qualunque altra forma di violenza subita da ogni essere umano sulla terra. Come lo stupro. Non si tratterebbe di abusi ma di una cattiva percezione di episodi rispetto ai quali non si tiene conto della parola "consensualità". Consensualità tra pari, tra soggetti che possono scegliere e che non subiscono il plagio del genitore abusante.

Lo stesso si può dire di quei bambini che si rifiutano di stare con i padri perchè da essi hanno ricavato violenza psicologica, perchè hanno visto questi padri picchiare le loro madri, perchè li hanno visti urlare, lanciare oggetti, fare i matti e tutto ciò ad un bambino di qualunque età non può che fare paura.

Servizi sociali e tribunali dei minori, sorretti da una grande campagna mediatica pro-padri e contro le madri, si orientano secondo il parere che dice che i bambini non bisogna ascoltarli. Come non esistessero. La loro opinione sembra essere presa in considerazione solo quando dicono di essere d’accordo con i padri, che essi siano abusanti o meno. Tutto il resto viene archiviato senza pietà nel capitolo del condizionamento da parte della madre.

Di storie di madri online ce ne sono tante. Raccontano dei loro bambini, stanno compiendo una guerra vera e propria, coraggiosa, ostinata, determinata, per salvare i loro figli, per proteggerli. Poi ci sono alcune donne che hanno deciso di occuparsene e che per questo sono oggetto di linciaggio mediatico, diffamazioni, calunnie, insulti, attacchi personali e collettivi.

C’è il comitato vittime di giustizia minorile attivato dalla tenace e brava Roberta Lerici. C’è un gruppo che si dedica alla storia di Liam, il quale dice di aver subito abusi dal padre, e perciò non vuole vederlo, e che ancora non viene creduto. Ci sono le donne di http://mammissima.blogspot.com/http://usciamodalsilenzio.blogspot.com/http://pma-madri.blogspot.com/http://mamma-forever.blogspot.com/ –  http://mammavalentina.blogspot.com/http://mammecoraggio.wordpress.com.

E poi c’è la pagina facebook che chiede aiuto per salvare Marco che dice così:

"Un bambino che non vuole vedere suo padre non può essere punito dalla
giustizia, ma va compreso e aiutato a superare i problemi che ha nei
confronti del genitore. Il Tribunale dei Minori non deve creare degli
orfani. Non è questo il suo compito."

e ancora

"AIUTATECI A SALVARE MARCO!
Un altro "sequestro" sta per essere
attuato dal Tribunale dei minori nella provincia di Padova perché un
bambino di 8 anni si rifiuta di vedere il padre da cui ha subito
violenze psicologiche. Tutta la colpa chiaramente viene fatta cadere
sulla madre e sulla fantomatica PAS. Non si ascoltano le fragili parole
di un bambino che ha subito violenze invisibili che non lasciano
traccia. Lo vogliono strappare alla sua casa, ai suoi affetti, alla sua
vita! Aiutateci ad impedire un altro caso di malagiustizia minorile,
di violenza ufficializzata e di strutture sociali inette ed
inadempienti"

e c’è A. che dalla pagina di "Femminismo", racconta:

"Testimone per esperienza
personale….sono tre anni che lotto con il tribunale dei minori di Bari
che mi ha "sospeso" l’affidamento dei miei 3 figli perchè inibisco il loro rapporto con un padre che
non solo non li ha mai "cresciuti", ma che è letteralmente sparito dal
2006…irreperibile e non raggiungibile neanche per le notifiche degli
atti del tribunale…ma un giudice molto saggio ritiene nonostante
psicologi ed assistenti sociali relazionino il contrario, che i bambini
devono avere un rapporto, seppur in situazione protetta, con un uomo
violento, assente e con tutta una serie di denunce per maltrattamenti in
famiglia….non ho pudori nel testimoniare le mie vicende… posso
camminare a testa alta e continuo a lottare per me, per i miei bimbi e
per tutte quelle donne che vivono situazioni drammatiche e paradossali
come la mia…coraggio e andiamo avanti!!!!"
 
e aggiunge:
 
"la sindrome da alienazione
parentale è una invenzione…non esiste….e purtroppo sembra sia
diventata una specie di moda nei tribunali minorili e nella bocca di
tanti operatori sociali! serve informazione e consapevolezza nelle donne
sole, che possono e devono trovare aiuto e supporto… la SAP è solo una forma di violenza indotta contro le donne…i casi di
sospensione dell’affidamento sono migliaia e guarda caso riguardano l’85%
delle donne,madri che hanno il solo difetto di non essere
sufficientemente sostenute legalmente e psicologicamente..la rete dei
servizi è inefficiente o la richiesta da parte degli utenti è talmente
grande che i servizi competenti non riescono a "coprire" il bisogno
reale…c’è una sottile forma di maschilismo da parte di molti giudici
che accolgono richieste assurde di padri magari mai stati presenti nella
vita dei figli..e spesso questi padri utilizzano la SAP per vendicarsi
delle loro ex compagne.
..ci sono studi infiniti che parlano della SAP
come di una sindrome assurda…"
 
E poi ci sono storie che abbiamo già raccontato [1] [2] [3] [altre che troverete tra le storie violente]. Storie che non riguardano solo l’italia e che in europa riguardano tante donne a tal punto che in spagna hanno chiamato questa strategia la "Terapia della minaccia" (lunedì prossimo le madri di madrid saranno in piazza per questo).
 
Sono donne in lotta. Donne che stanno combattendo una battaglia infinita giocata a colpi di malattie inventate, come già lo furono altre per rinchiudere le donne nei manicomi in un recente passato. Giocata a colpi di leggi promosse dai conservatori, ovvero quelli che a parole sostengono di volere tutelare bambini e donne per poi consegnarli a uomini, che essi siano stati denunciati o meno, sui quali non si vuole fare chiarezza.
 
Pdl e lega, quelli che a parole dicono di volere risolvere il grave problema della violenza domestica e poi permettono, attraverso una legge ingiusta, a uomini violenti di infierire sulle proprie vittime.
 
Quante sono le madri che stanno vivendo in solitudine queste situazioni? Perchè nessuno ne parla? Perchè questa omertà? Questa complicità? 
 
Noi siamo con loro. Senza se e senza ma.

Posted in Fem/Activism, Misoginie, Omicidi sociali, Pas.


One Response

Stay in touch with the conversation, subscribe to the RSS feed for comments on this post.

  1. Carol says

    E per alcune pagine di Facebook da voi citate, nasce la contro pagina, in cui i difensori dei padri si scagliano contro tutte le madri che chiedono aiuto senza conoscere i casi, ma a prescindere.Interessante è la pagina pro-padre di Liam che si chiama “amici di Liam” e dove due fantomatici, e suppongo inesistenti personaggi, tessono le lodi di questo papà disposto a tutto, anche a raccogliere fondi pur di vedere suo figlio (che pare non dimostri eccessivo entusiasmo da quanto si scrive sulla pagina).
    Ecco uno dei messaggi “disperati” comparsi sulla bacheca del gruppo:

    Paolo Dadtux: Paul Osborne del gruppo FB Save Liam McCarty informa che il padre di Liam ha bisogno di contributi in denario per far fronte ai debiti contratti a causa delle spese legali e di viaggio. Lisa
    Sisley-Vallins
    suggerisce di fare riferimento alla pagina http://saveliam.org/How_to_Help.html dove c’è un link Pay Pal.

    Chissà come mai alle madri non vengono mai in mente queste idee geniali….