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Eufemismi e bolognesità

http://www.youtube.com/watch?v=GfuzKp56dYU

Da Sara:

Lunedì scorso ho seguito a “Chi l’ha visto” il caso di Alessandra Sandri, scomparsa nel 1975 all’età di 11 anni. Di lei sul sito di Chi l’ha visto scrivono:

"Il 7 Aprile del 1975, in una mattina piovosa, la Alessandra Sandri scomparve nel nulla. Per gli inquirenti dell’epoca aveva “deciso di cambiare la sua vita” nonostante avesse solo 11 anni e un’agghiacciante registrazione indicasse che era vittima degli abusi di alcuni uomini. “Chi l’ha visto?” se ne occupò nel 1991 e nel 1998. Il caso fu riaperto ma non si arrivò a nulla. Ora, sono passati altri 12 anni e i familiari vogliono sapere che cosa è successo alla piccola Sandra."

Ecco come spiega la sua sparizione il capo della mobile che indagava sul caso, in particolare ascoltate quanto dice della bambina e come invece definisce gli uomini che – secondo la trasmissione – hanno abusato di lei, dal minuto 6.07.

Alcuni passaggi:

Il fatto nuovo è stato trovarsi di fronte a una ragazzina sì di 11-12 anni però con atteggiamenti, con forse una mentalità, anche con un’apparenza, diversa dalla sua età, più grandi della sua età e questo sicuramente ha determinato quella che poi è stata la vicenda Sandri

Il bolognese è un gaudente razionale… io non riesco a immaginare un bolognese perverso, semmai più o meno interessato a darsi alla gioia più intensamente, se perversione è stata allora non ho capito nulla dell’ambiente bolognese

In trasmissione c’è stata indignazione, ma penso che non sia mai abbastanza. 

—>>>Sarebbe carino sapere, in rapporto ad una bambina di 11 anni, cos’è un "gaudente razionale" e cos’è "un bolognese interessato a darsi alla gioia più intensamente".

Posted in Corpi, Fem/Activism, Omicidi sociali.


One Response

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  1. sara says

    Cmq non è “secondo la trasmissione” che questi uomini abusarono di lei, c’è un nastro in cui la bambina parla di rapporti sessuali…quindi fu stuprata…ci sono state delle indagini, è certo ci fossero degli uomini intorno a lei, solo secondo il capo della mobile (in realtà certamente non solo secondo lui, purtroppo) non si trattò di adescamento, di stupro, di violenza fisica e psicologica, perchè lui attribuisce a una ragazzina di 11 anni la consapevolezza di quello che le stava accadendo, la volontà e la colpa di averlo provocato.
    Il dramma è che questo ragionamento allucinate troverebbe tantissimi consensi.