In rete circola un video game che parla di sopravvissuti. Una noia mortale. Ci sono alcuni pupini piazzati su un’isola e hanno il compito di ripopolarla e garantire la continuità della specie. I grandi sono interscambiabili. Possono assolvere a vari compiti. Le donne fanno anche i figli. Il sesso è solo riproduttivo. Ai ragazzi e alle ragazze che giocano a questo gioco viene trasmessa l’idea di una necessità di ripopolare quell’ambiente. Non per niente uno degli obiettivi del gioco è raggiungere una soglia di popolazione superiore a un tot di cifre. Più popolazione hai e più acquisisci tech points. Grazie ai tech points il gioco ti consente via via di avere più opzioni per arricchire il tuo scenario.
Tutto sarebbe stato forse un po’ più veritiero se ai margini dell’isola fosse costruita una fortezza che potremmo chiamare "fortezza europa". Se ci fossero le pattuglie navali della nostra marina e di quella libica. Se ci fossero gommoni di persone che tentano di ripopolare l’isola (pensa che fortuna poter ripopolare senza aspettare il tempo della "natalità") con tante donne incinta violentate durante la sosta nel regno di gheddafi. Se ci fossero i militari pronti a speronare gli scafisti, gli scafisti pronti a buttare a mare i corpi degli stranieri per farla franca e gli stranieri a chiedere inutilmente soccorso prima di annegare nella acque del mediterraneo.
Tutto sarebbe più veritiero se la politica dell’isola non avesse concepito una struttura chiamata Cie dentro la quale rinchiudere per sei mesi gli stranieri e le straniere prima di mandarli in carcere o di rimandarli in paesi nei quali spesso non hanno più nessun punto di riferimento.
In questa prospettiva l’obiettivo del gioco (la ripopolazione dell’isola) sarebbe fortemente ostacolato da una politica miope e razzista.
Ora dimenticate il gioco e pensate alle parole di bagnasco. Secondo lui l’italia andrebbe verso un suicidio demografico. Succede nonostante i movimenti pro-life, l’on.le roccella, il ministro sacconi, i ciellini, formigoni, i leghisti, e tanti altri siano concentrati a spremere le donne italiane per fare venire fuori dai loro corpi qualunque cosa possano portare a battesimo.
Che le donne in italia siano molto in difficoltà lo dicono tutti. Così come dicono che le madri sono piene zeppe di problemi. Un milione e seicento in povertà, quattromilioni e duecento donne in grave difficoltà, costrette ad affrontare da sole gravidanze e maternità, ricattate sul posto di lavoro, con il rischio di non poter mai lavorare se fai un figlio, ricattate ora anche da padri (e nonni) che le vorrebbero tenere al cappio anche dopo una separazione.
Le donne italiane hanno molti problemi, non sono privilegiate come il ministro gelmini in grado di poter fruire di una nursery nel ministero, con baby sitter e il facile orgoglio di aver dato un figlio alla patria.
Mussolini, anche lui, parlava di emergenza natalità ed esigeva dimostrazioni di amor patrio da donne che vivevano alla fame.
In un sistema sociale che tutto basa sulla delega dei compiti più faticosi alle donne e che a loro chiede di partorire un ricambio generazionale, ben sapendo che i giovani pagano per il mantenimento dei privilegi di alcuni vecchi (potenti, dirigenti, clero) e che costituiscono la manodopera per garantire ai ricchi di poter essere ancora più ricchi, quello che manca, a parte una prospettiva di genere che non esiste, è innanzitutto la volontà dei "vecchi" di togliersi dalle scatole e fare posto ai giovani.
Non è vero che se i vecchi restano sul posto di lavoro l’italia risparmia i soldi nelle pensioni. E’ vero invece che se i vecchi andassero in pensione lascerebbero ai giovani, alla generazione che va dai 30 ai 45 anni, la possibilità di costruire un presente e di pagare contributi per coprire le spese dei pensionati.
Se i giovani sono disoccupati, precari, senza prospettive, di quale società parlano? Se le caste non smettono di essere affezionate ai loro privilegi, che tipo di progetto economico hanno per l’italia?
La sensazione è che non esista un equilibrio e che tutto sia in mano a persone confuse che spendono decine di milioni di euro l’anno (nostri) per pagare i privilegi della chiesa e di pochi altri potenti e poi scaricano i problemi su tutti noi facendoli diventare una guerra tra poveri. Operai contro stranieri, uomini contro donne, padri contro mamme, nonni contro donne.
Si spreca tempo a sindacare sul valore sociale "produttivo" di donne, lesbiche, gay, trans, stranieri, mentre si spreca un capitale umano, una incommensurabile risorsa sacrificata sull’altare dei privilegi per ricchi e reazionari.
Non è vero che esiste una emergenza natalità semmai c’è una emergenza vecchi che nonostante il pannolone continuano a tenere occupati i posti che spetterebbero alla nostra generazione.
Non esiste una emergenza natalità. Esiste una volontà di pulizia etnica. Le persone che arrivano da altri stati sono giovani, hanno famiglie, figli, già garantiscono l’economia italiana perchè senza di loro non ci sarebbero pensioni per i vecchi e non ci sarebbero privilegi per la chiesa cattolica.
Dovrebbero ricordarsene spesso, ringraziarli ogni minuto così come dovrebbero ringraziare le donne e capire come mai sempre di più abbandonano i ruoli di cura per sottrarsi a schiavitù secolari pagandone le conseguenze con la propria vita.
La società così come l’abbiamo conosciuta non funziona più. Non è equa. Esiste solo in virtù di schiavitù imposte e di costrizioni alle persone con gravi interferenze sulle ogni loro scelta.
Ci sono aguzzini che vengono agevolati affinchè mantengano in stato di schiavitù donne e bambini. Ci sono fanatici che ancora credono nel familismo amorale, nei legami violenti e non nelle relazioni basate sulla reciproca scelta, a prescindere dal sesso, dall’età, dalla religione, dall’etnia.
In una nazione dove nel 2010 si procede per razzismi, si discrimina fortemente sulla base del ceto, genere, religione, etnia, trasgredendo ad ogni principio della costituzione, come si può essere credibili quando si parla di natalità.
Ogni giorno i quotidiani di destra sputano sulle altre culture. Ogni giorno continua la propaganda del terrore che vieta i legami misti, impone un tetto scolastico sul numero di bimbi stranieri, addirittura li lascia a pane e acqua negli asili se sono poveri.
Di quale natalità parla Bagnasco? A quali condizioni?