Da fest-antifa 2010 (che si terrà dal 28 maggio al 6 giugno a bologna), ricordando che la cassazione ha stabilito che definire nazifascisti e neonazisti gli esponenti di forza nuova è "diritto di critica" e ricordando tutto quello che sta succedendo a Milano (e non solo), ecco la proposta ad inserire il "diritto di resistenza" nella costituzione italiana.
Per il reinserimento del «diritto di resistenza» nella Costituzione italiana.
A differenza di Germania e Francia, la Costituzione italiana non prevede alcun “diritto di resistenza”, riconosciuto invece già nella Dichiarazione dei Diritti dell’uomo e del cittadino del 1789. Infatti, pur essendo “nata dalla Resistenza”, nel 1947 i maggiori partiti politici soppressero questo articolo dalla bozza della Costituzione italiana:
«Quando i poteri pubblici violano le libertà fondamentali e i diritti garantiti dalla Costituzione, la resistenza all’oppressione è un diritto e un dovere del cittadino».
Oggi che i poteri pubblici violano continuamente le libertà fondamentali della persona, resistere è legittimo, opportuno, doveroso. Oggi che pestaggi, soprusi, torture compiuti nelle caserme e nelle carceri sono mascherati con l’imputazione pretestuosa di “resistenza”, occorre ribadire che la “resistenza” è un diritto inalienabile della persona. Invitiamo pertanto persone, collettivi, gruppi, organizzazioni a promuovere il reinserimento del «diritto di resistenza» nella Costituzione italiana con gli strumenti che riterranno più opportuni (manifestazioni, banchetti, raccolta firme, gruppi d’opinione, ecc.).