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Sono le donne che salvano gli uomini come me!

Mi chiamo F. e fino a qualche tempo fa avevo un amico che molestava una donna. Faceva parte di quella categoria di uomini che pensano di essere vittime di un grande complotto guidato da velenose arpie.

Si era convinto di avere una storia con una donna che viveva a due passi da lui. Lui la salutava, lei gli rispondeva per gentilezza e per lui era sicuramente amore. Niente di più sbagliato.

La donna aveva una sua vita, piena di persone, amici. Divideva l’appartamento con un uomo e di sicuro non era un semplice coinquilino. Non ha mai detto o fatto nulla che potesse fare intendere che lei avesse qualche attenzione per lui.

Vi spiego il meccanismo del molestatore: se si convince che tu sei l’oggetto, perchè di oggetto si tratta, del suo desiderio allora deciderà che tutto quello che fai ruota attorno al suo ombelico. Ti sfinisce di molestie, agisce in modo compulsivo e ossessivo, se gli dici vaffanculo pensa che glielo dici con affetto e se gli dici crepa pensa che sicuramente lo dici per provocare una sua reazione. In ogni caso è un soggetto sgradevole, che lascia sempre sulle donne che molesta la sensazione di essere state sfiorate da qualcosa di molto sporco. Il suo è un delirio dal quale è difficile tirarlo fuori.

Mi resi conto di come stavano le cose un giorno che la donna insultò me. Le chiesi come mai e lei mi disse che ero suo complice, che forse ci stavamo divertendo alle sue spalle e io di primo acchitto confesso di aver risposto male. Ma davvero non avevo idea di cosa stesse parlando. Poi approfondii.

Chiesi al mio amico cosa c’era tra lui e quella donna e cominciò a raccontarmi di persecuzioni come fossero stati regali. Telefonate, messaggi. Lasciava suoi riferimenti su ogni parete disponibile e, colmo dei colmi, aveva anche aperto un blog in cui raccontava per filo e per segno di questa sua storia "d’amore".

Provai a dirgli che si sbagliava e gli riferii quello che lei mi aveva detto. Lui interpretò la questione come un ulteriore atto di sfida. Perchè nella sua testa le relazioni con le donne non si costruiscono attraverso la consensualità ma in quello che lui intende come "gioco" di provocazioni. Se lei dice "basta" a lui sembrerà che lei dica "ancora". Si convincerà che quel "dialogo" malato sia frutto di una qualche forma di "complicità" e "intesa". Immaginerà di essere entrato in confidenza con quella persona che in realtà di lui non vuole proprio sentire parlare.

E’ questo che fanno i molestatori: entrano con la forza nella vita di qualcuno, tentano disperatamente di attirare l’attenzione della persona che molestano e se qualcuno glielo impedisce allora procedono per gesti estremi, immaginando di non avere più niente da perdere, simulano il suicidio, minacciano di fare gesti disperati, e immaginando che una tale dimostrazione di "amore" non possa essere minimamente contestata si spingono alla limitazione della libertà altrui e restano sorpresi di ricevere denunce per molestie.

Quando il mio amico ricevette la denuncia già non era un "mio amico" da un pezzo e io sentii l’obbligo di scusarmi con quella donna per non aver capito prima e di chiarire che davvero non ero complice di nulla. Non guadagnai nulla di più che uno sguardo infastidito e in quella situazione ho capito che qualunque segnale provenisse dall’ambiente frequentato da chi le stava togliendo il respiro non poteva certo essere accolto con simpatia.

Seppi che a lui non fecero niente di niente. Una ammonizione e basta. Si premurò lui stesso di fare sapere alla donna che si sentiva molto ferito per come lei lo aveva trattato e che comunque non le serbava rancore.

Il giornò che mi chiamò mi disse come lui si riconoscesse nella figura del povero omuncolo vittima di una educazione sbagliata, della società che lo aveva rifiutato e del bombardamento di immagini che lo avevano "indotto" ad assumere comportamenti sbagliati. Perchè negli uomini molesti l’unica cosa di cui tenere conto è il fatto che trovano alibi dappertutto. Ogni elemento lo rivendicano come una nuova giustificazione alla molestia e alla violenza.

E’ finita che quella donna ha cambiato casa, assieme al suo uomo che per fortuna non era uno stupido e non ha fatto niente di sbagliato per rovinarsi la vita. Olio di gomito e ditta traslochi. Nel loro appartamento ora abita una famiglia di stranieri. Il mio ex amico invece non ha dovuto modificare niente. Tutto è rimasto al suo posto. Compresa la sua delirante incapacità di intendere il modo responsabile in cui vivere un rapporto con una donna.

Spero che nessuna abbia a che fare con lui. Lo spero davvero. Il problema è che di persone così ce ne sono abbastanza e che la legge basaglia non c’entra con quello che fanno. C’entra il fatto che tutta la società protegge gli uomini violenti e lascia che le donne si assumano tutto il peso di queste miserie. 

E sia chiaro che queste riflessioni non le faccio per voi. Bisogna anche smetterla di ritenersi "salvatori" sulla pelle delle donne. Sono considerazioni che faccio per me. Sono io che voglio essere un uomo migliore e sono le donne come voi che salvano gli uomini come me. Perciò grazie!

—>>>Grazie a te! Per ogni singola parola che ci hai detto via mail (molte più parole che in questa sintesi decontestualizzata!).

Posted in Disertori, Fem/Activism, Omicidi sociali, Storie violente.