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Se lui ti perseguita e la legge ti obbliga a restare a sua disposizione!

La stampa pubblica un articolo su una ragazza che ha denunciato un’infinità di volte il suo ex per stalking, minacce, violenze. Lui fa su e giù dalla galera e ogni volta è punto e accapo. Lo trova lì ad aspettarla, perseguitarla, mentre lei è costretta a nascondersi come e peggio che si trattasse di una vittima di mafia.

Nessuno la risarcirà mai degli anni di vita perduti nè delle privazioni alle quali deve sottoporsi. Quello che avviene è che lei vive continuamente nella paura per sè e per sua figlia.

Sta facendo tutto quello che c’è da fare, è assistita da persone qualificate e i suoi datori di lavoro le hanno offerto anche la disponibilità a cambiarle destinazione purchè lei stia serena. Però la nuova legge sull’affido condiviso la obbliga a restare oppure ad andarsene lasciando la bambina ai nonni.

E’ davvero strana questa legge e i strani sono i tribunali dei minori che puniscono le vittime di violenze maschile. Strana la legge e strano lo Stato che da un lato ti dice di denunciare lo stalking, cercare protezione, aiuto, ti illude perfino che tu possa ricominciare a vivere e poi ti incatena al territorio del tuo carnefice perchè la nuova legge sull’affido condiviso e le nuove regole sul diritto familiare stabilite mentre si mentiva a tutti sulla violenza fuori dall’ambiente domestico sono regole che portano inevitabilmente le donne alla morte e i bambini a restare orfani di madre quando essi stessi non diventano vittime della premeditazione omicida dell’uomo violento.

Come se si dicesse che una vittima di mafia dovesse restare sul proprio territorio a fare da bersaglio ai mafiosi. E’ esattamente la stessa cosa se non peggio.

E se le cifre della violenza domestica non bastano a convincere che c’è una emergenza che conta quasi una donna morta al giorno per mano del marito o dell’ex, allora bisogna chiedersi davvero di cosa si parla quando si parla di "sicurezza" delle donne.

A noi l’approccio securitario ha sempre lasciato peplesse perchè se si permette a media e organizzazioni maschili sparse di istigare all’odio contro le donne legittimando il femminicidio e lo stupro ogni provvedimento repressivo resta quello che è: inutile!

Crediamo molto di più nella prevenzione e che sia utile combattere contro le responsabilità che risiedono nella cultura e nell’economia del femminicidio, ampiamente istigate e "programmate" da più parti.

Tuttavia abbiamo letto le parole della ministra carfagna che ha dichiarato di aver fatto tutto il possibile.

Le forniremo perciò presto via mail l’elenco dettagliato delle donne morte quest’anno di violenza maschile per cui lei e il suo governo hanno fatto "tutto il possibile". Anzi potremmo intitolare l’elenco "tutto il possibile", sottotitolo: morte per la libertà!

Auguriamo alla protagonista della storia tanta fortuna per lei e sua figlia. Le abbracciamo entrambe, con forza e sorellanza!

Ps: questo è solo uno dei tanti casi simili. Quasi morti annunciate che quando avvengono poi lasciano tutti con la boccuccia spalancata in un ohhhh di sorpresa. A lui ovviamente si riconosce sempre la non premeditazione come se non bastassero anni di persecuzione e violenze a determinare la "premeditazione" di un femminicidio!

—>>>foto da Riot Clit Shave

Posted in Fem/Activism, Misoginie, Omicidi sociali.


One Response

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  1. marilù says

    ma avete letto che lui le aveva chiesto di mentire e di dire in ospedale che era stata picchiata da uno straniero? assurdo.