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Branchi di uomini violenti protetti dalla rete di omertà e complicità

[L’opera: "Lo stupro delle figlie di Leucippo" è di Rubens]

Oggi, a parte la notizia di una donna in fin di vita per colpa del marito e di un’altra presa a pugni in testa da un signore parecchio aggressivo, c’è questa novità del branco che copre la fuga agli stupratori.

Due tizi provano a stuprare una ragazza, uno di questi pare sia stato individuato e quindici loro amici hanno aggredito la polizia e consentito al tizio di scappare.

Non si tratta di un fatto qualunque. Si tratta della dimostrazione di come funziona nei branchi quando c’è da difendere gli uomini violenti. I pedofili difendono i pedofili, gli stupratori difendono gli stupratori, quelli che commettono femminicidio difendono altri della stessa specie. Niente di più che branchi che in maniera più o meno esplicita realizzano quella rete di complicità e omertà dalla quale gli uomini violenti sono da sempre protetti.

I quotidiani italiani però non trovano interessante questa notizia nè dal punto di vista della cronaca nè da quella dell’analisi sociologica. Il corriere invece si concentra sulla differenza di genere, come sempre, che sarebbe stata dimostrata con un esperimento che per loro è scientifico.

Pare che gli uomini sappiamo leggere le mappe e le donne non si perdano nei supermercati (‘azz, che risultato!). Hanno deciso che funziona così. Sarà per questo che sono sempre io a guidare in giro per il mondo mentre il mio compagno va a fare la spesa? 

Posted in Corpi, Fem/Activism, Omicidi sociali, Pensatoio.