Se chi commette violenza si fa lobby, propone e ottiene leggi che stabiliscono a priori
l’assoluzione di chi fa violenza: chi sarà a stabilire lo "status di violenza"? Chi sarà a decidere cosa è violenza e cosa non lo è?
Saranno certamente le persone che applicano leggi volute da chi quella violenza la infligge e a quel punto non sarà mai tutelat@ nessuna delle persone che quella violenza la subisce.
Le donne hanno questo enorme problema: le leggi le fanno gli uomini, ovvero quelli che commettono violenze, che perpetrano sessismo, misoginia, discriminazione sulla base dei generi, delle etnie.
La cultura – però – la fanno anche le donne, tutte le donne e gli uomini che hanno chiaro in testa cosa sia violenza e cosa non lo è.
La violenza va raccontata, va svelata, in ogni suo dettaglio. Perchè ciascun@ capisca che quello che subisce non è MAI una colpa.
La violenza va raccontata da chi ha imparato sulla propria pelle a vederla finalmente svelata in quanto tale. Siamo noi a stabilire lo "status di violenza". Sono le ferite che ci portiamo addosso. I ricatti subiti. Le minacce, le intimidazioni, le persecuzioni, le aggressioni.
Non lasciatevi mai dire, care sorelle, che siete state stuprate per "colpa" vostra. Che siete state picchiate per "colpa" vostra. Che i vostri corpi non sono vostri, che altri possono scegliere per voi. Tutto ciò E’ violenza.
Non c’è niente, proprio NIENTE, che giustifichi un atto di violenza nei vostri confronti. Ricordatelo mentre celebrate il vostro 25 aprile fatto di R-esistenza, quella che tutte noi compiamo ogni giorno, con tenacia, forza, determinazione e intelligenza.
Buona R-Esistenza anche a voi!
Sono una giovane donna di 39 anni, eppure di cose ne ho viste e ne ho vissute, alcune le ho superate altre un po’ meno, come lo stupro subito 17 anni fa che ritorna a galla ogni volta che leggo di sorelle minacciate, aggredite, ferite, uccise…
E’ ritornato a galla anche domenica scorsa, proprio durante il corteo – a Roma – per l’anniversario della Liberazione; all’altezza di viale del Parco del Celio mi sono staccata dal corteo per scattare un po’ di foto, sono salita su e mi son seduta a cavalcioni sul muretto, ad un certo punto sono passati i ra$h, due di loro non hanno perso occasione di rivolgermi insulti sessisti e volgari; a quel punto ho preferito andare via, non aveva più senso stare lì, continuare a sfilare accanto a “persone” che “lottano” – cito, dal loro sito – “per veder sorgere una società nuova, basata sui principi della Libertà, della Solidarietà e dell’Uguaglianza”. Che se la infilino nel deretano la loro idea di società!
Per significativa coincidenza dopo le ennesime dichiarazioni omofobe del Partito di Destra anche sulla Resistenza le aperture verso i Ragazzi di Salo continuano e il manifesto per il 25 aprile recita :
senza alcuna spiegazione ne del perche il 25 aprile sia un giorno
per la liberta ne soprattutto di cosa sia la liberta.
Evidentemente non è piu quella per cui rischiarono la vita le partigiane e i partigiani della Resistenza, nè quella di esprimersi per donne e uomini. Dopo aver rinnegato comunismo, antifascismo, laicita dello stato, diriti di chi lavora, ormai anche i diritti
umani sono un fardello di cui liberarsi per il PD .
La liberta diventa vuoto di idee, abolizione del pensiero, perche basta che pensi lui, il Padrone.
La memoria della Resistenza assume quindi sempre più un ruolo antitetico al sistema e sempre piu si
rende necessario Resistere oggi
Buona resistenza.
🙂