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Iniziativa a Palermo. No Cie in Toscana

http://noinonsiamocomplici.noblogs.org/gallery/5927/joy_banner_2.jpgAncora iniziative per Joy, per le "quattro ribelli di Corelli", per le vittime della tratta e contro i Cie e le deportazioni. A Palermo, ore 16.30, in Via Cavour davanti alla libreria feltrinelli.

In basso il documento che gli antirazzisti e le antirazziste toscane stanno facendo girare (gli anarchici e le anarchiche ieri hanno promosso un presidio contro i Cie a Firenze) per opporsi alla costruzione del Cie nella regione e a chi ha dichiarato di accettarne la realizzazione (destra e centro sinistra). Buona lettura!

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Un documento da sottoscrivere e diffondere

In vista delle elezioni regionali del 28-29 marzo, data l’accettazione dei CIE nel programma del centro-sinistra – coalizione che va dall’Italia dei Valori alla Federazione della Sinistra – alcuni cittadini toscani hanno preparato un documento per dichiarare pubblicamente la loro contrarieta’ e le conseguenze che decidono di trarne.
Segnaliamo fra le numerose adesioni: Don Alessandro Santoro, della Comunita’ delle Piagge di Firenze; Roberto Cini, della segreteria pisana del PRC; Sergio Bontempelli, esperto impegnato da anni nel campo dell’immigrazione e dell’accoglienza; Stefano Romboli, portavoce dei Verdi di Livorno.
Di seguito il testo e le firme giunte fino ad ora, in calce l’e-mail per aderire.

No ai Cie in Toscana senza se e senza ma

I “Centri di Permanenza Temporanea”, oggi “Centri di Identificazione ed Espulsione”, sono una aberrazione giuridica: strutture in cui cittadini extracomunitari vengono detenuti non per aver commesso dei crimini, ma per la semplice mancanza del permesso di soggiorno.

Vi è una vasta e ormai decennale documentazione su cosa sono e come funzionano i Centri di detenzione per immigrati irregolari, fatta di testimonianze, filmati, reportage giornalistici, documenti di giuristi e parlamentari, relazioni di Amnesty International, Medici Senza Frontiere e persino di organi istituzionali: alloggi inadeguati, condizioni igieniche carenti, mancata tutela del diritto d’asilo di chi fugge da guerre e dittature; mortificazioni della dignità della persona, pestaggi e abusi. Con i nuovi provvedimenti del Governo il periodo di detenzione massima è stato inoltre prolungato fino a 18 mesi. In tutto ciò, i CPT/CIE si sono dimostrati persino costosi e inefficaci per gli stessi scopi per i quali sono stati ideati.

Con le assurde leggi italiane sull’immigrazione è praticamente impossibile entrare legalmente in Italia: altrettanto lo è ottenere il permesso di soggiorno, e anche mantenerlo è assai difficile. Quasi tutti gli stessi immigrati regolari, spesso citati in contrapposizione ai “clandestini”, hanno passato periodi più o meno lunghi di “clandestinità”, e rischiano di tornarvi – e possono finire in un CIE – se perdono il lavoro o se si impigliano nelle maglie della burocrazia; anche se magari vivono, lavorano e hanno famiglia in Italia da anni.

La storia della nostra regione è una storia di accoglienza, di migrazioni, di culture che si incontrano. La compatta opposizione dei cittadini e della società civile ha finora mantenuto la Toscana immune dalla vergogna di un CPT/CIE sul proprio territorio.

Oggi Enrico Rossi, candidato del centro-sinistra alla presidenza della Regione, si dichiara possibilista sull’apertura di un CIE; purché “ad alcune condizioni”, magari “gestito dal volontariato”…

Una eventuale “umanizzazione” dei CIE, peraltro tutta da vedere, non risolve il problema della loro disumanità di fondo: luoghi in cui si viene privati della libertà per una semplice irregolarità amministrativa, con i quali viene sancito una sorta di apartheid legale, una giurisdizione separata per chi ha la sola colpa di essere nato in un altro paese.
Ci lascia inoltre sgomenti che l’idea di Rossi sia stata accettata e sottoscritta, in nome dell’accordo elettorale, anche da quelle forze politiche che fino a ieri dicevano con noi “no ai lager per immigrati”, “no ai CPT senza se e senza ma”. Sembra quasi che anche a sinistra si pensi di poter approfittare del clima di razzismo diffuso; o che, in fondo, gli immigrati non votano e non interessano a nessuno, anzi…

Il 28 e 29 marzo siamo chiamati alle urne per le elezioni regionali; ma, prima ancora, siamo chiamati a fare i conti con la nostra coscienza. Con l’accordo sui CIE il centro-sinistra toscano ha varcato un limite, e noi non siamo disposti a tollerarlo.
Pertanto noi, cittadini che hanno a cuore la democrazia, i diritti civili, la solidarietà, non voteremo per Enrico Rossi né per i partiti che lo sostengono.

Adesioni al 20/3:
Monica Zoppè, biologa CNR, Pisa – Barbara Zattoni, chef, Firenze – Sabatino Varriale, tecnico universitario, Firenze – Francesco Tognarini, ingegnere, Piombino (LI) – Francesco Stea, medico, Pisa – Maurizio Sarcoli, insegnante di italiano a stranieri, Firenze – Francesca Sarcoli, insegnante di italiano a stranieri, Firenze – Giuseppe Saraceno, insegnante, Pisa – Alessandro Santoro, sacerdote, Firenze – Federica Russo, studentessa, Firenze – Stefano Romboli, operatore socio-culturale, portavoce Verdi, Livorno – Maurizio Ribechini, studente e consigliere comunale, Calcinaia (PI) – Rossella Porticati, impiegata Piaggio, Pisa – Martina Pignatti Morano, cooperante ass. Un ponte per…, Pisa – Matteo Pegoraro, co-presidente Gruppo EveryOne, Firenze – Sara Parravani, libera professionista, Pisa – Gabriele Pardo, formatore, Pisa – Sara Palli, studentessa, Lucca – Paolo Orlandi, operaio edile, Carrara – Pierluigi Ontanetti, precario, Firenze – Roberto Niccolai, operatore immigrazione, Pistoia – Elettra Morini, ricercatrice precaria, Firenze – Jacopo Menichetti, studente, Firenze – Alberto Mega, libraio, Firenze – Tania Masi, insegnante, Pisa – Giuseppe Marcocci, ricercatore precario Scuola Normale Superiore, Pisa – Federico Mameli, precario CNR, Pisa – Cosimo Magnelli, insegnante precario, San Casciano Val di Pesa (FI) – Agnese Macchia, studentessa, San Giuliano Terme (PI) – Gianmaria Lenelli, operatore sociale, Massa – Daniele Ippolito, docente precario, Pisa – Francesca Iobbi, studentessa/precaria, Pisa – Rossella Giglietti, precaria Comune, Firenze – Stella Gianfreda, studentessa, Pisa – Simone Fusaro, medico, Livorno – Gabriele Fruzzetti, insegnante, Massa – Sandro Francesconi, tecnico universitario, Pisa – Andrea Domenici, ricercatore, Pisa – Marcello Di Pietro, web designer e sistemista junior, Pisa – Adriana Demuro, insegnante, Cascina (PI) – Daniele D’Alleo, operatore sociale, Pisa – Simone D’Alessandro, ricercatore, Pisa – Enrico Corsini, impiegato, Pistoia – Alessandro Corsini, impiegato, Firenze – Marco Cornolti, studente, Pisa – Roberto Cini, impiegato, segreteria Provinciale PRC, Pisa – Carlotta Cini, insegnante, Lucca – Giuliano Ciapetti, fabbro artigiano, Firenze – Alberto Ciampi, architetto, S. Casciano Val di Pesa (FI) – Lara Chiti, insegnante, Prato – Marco Chiletti, contadino, Calci (PI) – Fabrizio Cherubini, giardiniere, Firenze – Emma Buzzigoli, tecnico di laboratorio CoCoPro, Pisa – Andrea Botti, disoccupato, San Miniato (PI) – Teresa Botte, studente Medicina e Chirurgia, Pisa – Sergio Bontempelli, operatore immigrazione, Pisa – Cecilia Boninsegni, receptionist, Firenze – Matteo Berni, studente, Pisa – Fiammetta Benati, psicologa, Firenze – Adriano Ascoli, precario, Calci (PI) – Paolo Arduini, docente universitario, lista politico-civile Città dei Diritti, Pisa – Noemi Alessi, precaria, Portoferraio (LI) – Akram Abu Sneineh, infermiere, Rosignano (LI)

Per aderire inviare una e-mail a nocietoscana@gmail.com con nome, professione e comune toscano di residenza.

Posted in Anticlero/Antifa, Iniziative, Omicidi sociali, Precarietà.


One Response

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  1. marco sbandi says

    La destra (PDL e PD) che ha creato i cpt e i cie, dove finiscono da semplici sans papier migliaia di donne,
    fuggendo da guerre e fame causate dal colonialismo, e ha reso cpt e cie delle prigioni con detenzione fino a 6 mesi dove le donne rischiano di subire ogni violenza fino allo stupro, vorrebbe spacciarsi per paladina delle immigrate contro la presunta minaccia islamica, inventandosi una legge contro il burqa nella quale invece di parlare di dignita e liberta della donna parla di sicurezza dello stato.
    La destra che alimenta ogni giorno la violenza xenofboba e omofoba, che rende la donna una incubatrice meccanica (legge 40) e la concepisce
    come merce di scambio nei suoi sporchi affari,
    che fa collette per difendere gli stupratori e calunniare le vittime, vorrebbe far credere di difendere le donne.
    La destra che taglia i fondi ai servizi sociali, alla istruzione, alla giustizia ma non a quei padrini
    che incassano indirettamente il pizzo preteso alle migranti appena sopravvissute, vuole far credere
    di difendere i diritti umani.
    La destra che massacra senza pieta e alla cieca
    le donne dell afghanistan, dell iraq, della somalia
    e rende schiave le altre vuole far credere di difendere i diritti delle donne.
    I CIE, che servono a creare manodopera immigrata
    a costo zero ed italiana a costo 1, sono una vergognosa violazione dei diritti umani da chiudere.
    Dibattito a Napoli il 19 aprile alle ore 17,30 circa
    presso la Libreria e Biblioteca 7 mari, in via Sant Anna dei Lombardi 16, interno palazzo.
    Interventi del titolare della libreria, del comitato immigrati, del PDAC, degli Ebrei Contro Occupazione, del collettivo Tiresia, etc