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Una mela al giorno…

Spot Fornarina. Lo segnala Enrica sul gruppo fb Femminismo. Lo avrete certamente visto in televisione.

Le domande che ci vengono in mente vedendolo sono le seguenti:

quand’è l’ultima volta che ha mangiato la modella?

che tipo di pratica masochista è quella di indossare i tacchi per salire sul tram?

dove si trova esattamente un tram in cui gli unici passeggeri e le uniche passeggere sono vestite e pettinate tutte allo stesso modo?

da quando dentro un tram si trovano il vento tra i capelli e le farfalle?

dato che quella mela sembra essere l’unico pasto della giornata della modella non farebbe bene a non mostrarla provocando tanto desiderio?

Seriamente: dentro il tram sembrano tutti affamati. Più che alla modella sembra mirino alla mela e si capisce anche perchè. L’ambiente è del tutto surreale perchè una folla di fighetti anoressici tutti assieme non capitano mai sul tram. Il tram è pieno di gente vera, di anziane signore, di gente che va al lavoro, di studenti e di immigrati. Nella pubblicità si ricalca lo stereotipo della donna che provoca. E’ lei Eva, la tentazione, quella che induce nel peccato, quella che ha preso la mela e che la offre al maschio per renderlo complice di un atto di disobbedienza che gli costerà l’eden. 

Questo è il mito patriarcale secondo cui la donna sarebbe all’origine di tutti i mali. Se la stuprano è colpa sua. Se l’uomo la guarda è perchè lei si fa guardare. Se la trattano male è perchè lei in fondo se lo merita. Secoli e secoli di misoginia sono basati su quell’antico mito che invece si può sovvertire con la splendida immagine che ha condiviso retroguard1a. Eva era un’hacker e che hacker. Una disobbediente, una che voleva sovvertire il mondo perchè non le piaceva così com’era. Una che lo ha smontato e rimontato. E quando mai quelle che vogliono contribuire alla costruzione del mondo disobbedendo ai diktat patriarcali vengono ricordate come si deve?

Che brutta cosa che ancora oggi si usi questo stereotipo. Davvero brutta.

http://femminismo-a-sud.noblogs.org/gallery/77/147926-P1010630.JPG

Posted in Corpi, Fem/Activism, Omicidi sociali.


6 Responses

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  1. ENRICA says

    Grazie per aver pubblicato la mia segnalazione.. è uno schifo, ed è grave se pensiamo al fatto che FORNARINA è un Brand che come target ha le donne.
    La comunicazione per le donne può essere così? Perchè se parlano con noi per convincerci a comprare non si preoccupano del fatto che a gran parte di noi spot cosi fanno schifo?
    forse non lo sanno abbastanza ed è per questo che dobbiamo fare di più.. Siamo milioni a non riconoscerci in quella modella.

  2. sara says

    “In Italia non siamo maschilisti, non siamo razzisti, noi le donne le trattiamo bene, in Germania le donne le suonano come tamburi, noi le corteggiamo…” poco fa un stronzo su raiuno alla vita in diretta, insieme ad altre gravi cazzate misogine “il privilegio ce lo avete voi (voi donne) ed è quello di essere donne, tornate indietro, siete andate troppo avanti”, “le donne usano la seduzione per arrivare quindi poi non vi lamentate se gli uomini pensano male” ecc. ecc. ecc.…nessuna novità ma come sempre rimango senza parole…

  3. Emanuele says

    I tram sono anche pieni di gente che scoreggia, di vecchiacci che ti fulminano se non gli cedi istantaneamente il posto a sedere (si sa, a trentanni non si può essere stanchi), di cafoni che gridano al cellulare come fossero a casa loro

  4. Sara says

    Sapete poi cosa c’è di bello? Sembrerà una stupidaggine, ma, nella pubblicità, c’è un ragazzo seduto con la sua ragazza (ovviamente bellissima, magra, bionda, ecc.). Quando entra la tipa della fornarina, lui che fa? Si volta a guardarla come se non avesse mai visto una donna! Secondo me questo passaggio veicola ancora di più il messaggio distorto di bellezza che ci vogliono inviare. Non basta che tu sia una bella ragazza, devi esserlo sempre di più altrimenti arriva una e ti porta via tutto. Accidenti, che tristezza.

  5. Rosy says

    Sentite mi sono proprio rotta le scatole di questi stereotipi. Mi sono rotta le scatole di vedere culi e tette perfette in tv, sui giornali. In strada non ne vedo. A casa mia non ne vedo. Io con la mia orgogliosa 46 sono la realtà. Io sono quella vera. Mi sono rotta le scatole di andare nei negozi e non trovare la mia taglia. Io ho il diritto di indossare un paio di jeans. Mi sono rotta delle taglie uniche che entrano solo alle bambole sul mio letto. Basta!!! Mi sono letteralmente rotta le ovaie!!! P.S.: scusate lo sfogo!

  6. Mari says

    Già- e la cosa, gravissima, è in relatà ancotra molto, ma molto più grave di quanto ci rendiamo conto..
    Appena ho un minuto rimanderò, dal mio blog, direttamente a questo post…
    blog che vi prego di visitare

    TUTTI avrebbero bisogno di capire meglio cosa sta succedendo con anoressia, bulimia e DCA in genere, e rendersi conto che in TUTTE (TUTTE!!!) le famiglie ci sono persone malate.. e anche tanto.. altro che 1% delle ragazze
    le pletore di ossessionate dai DCA hanno bisogno di un po’ di femminismo come dell’aria per respirare.. ne hanno bisogno vitale per svegliarsi, e le femministe hanno bisogno di capire meglio che cos’è davvero questa.. questa.. “cosa” che dilania la gente (ormai anche tantissimi ragazzi) – certo nn un capriccio di borghesucce