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Repubblica: sessismi e aggravanti per chi va a gay

[Chiamatela "la solitudine delle femministe"  😛 – foto da Riot clit shave]

Oggi parliamo di repubblica. Pubblica un pezzo a proposito del modo in cui le ragazze considerano il femminismo. Come se berlusconi pubblicasse una sua ricerchina su come gli italiani vedono la moralità politica nel paese. Stessa modalità revisionista e acritica. Nessun riferimento alle tante fonti sessiste che descrivono il femminismo come fosse il male assoluto e le femministe con il solito stereotipo delle bruttone che se la fanno in solitaria.

Le femministe non sono affatto sole. Hanno tutte le sorelle vicine ma hanno anche partner, vite serene, felici, realizzate, condivise con persone intelligenti e mediamente migliori della media di rincoglioniti e rincoglionite che esistono in giro. Le femministe sono in grado di ritagliarsi rapporti migliori perchè più esigenti, fanno buon sesso perchè più consapevoli dei propri diritti e prive di condizionamenti catto/fascisti. Le femministe stanno bene, grazie! Lo stesso non si può dire di voi.

Detto questo i giornali come repubblica farebbero bene a dare una lettura alle tante fonti di disinformazione maschiliste che imboccano a ragazze e ragazzi esattamente le stesse frasi che vengono riportate. Pregiudizi, caccia alle streghe del 2010, stereotipi, calunnie, diffamazioni, denigrazioni, insulti. E’ una vera e propria aggressione realizzata per screditarci, toglierci legittimazione sociale e ancora di più per demonizzarci, criminalizzarci fino al punto che in qualche caso le suddette fonti maschiliste, come noi abbiamo più volte scritto, si augurano morte, manicomio e galera per ogni femminista sulla faccia della terra. Queste cose repubblica quando le scriverà?

L’altra perla di questa giornata è questo articolo il cui titolo abbiamo avuto la felice idea di immortalare perchè normalmente se non piace poi viene cambiato.

La questione ce la segnala pwd con un post eloquentissimo che copincolliamo per intero:

"La catastrofe senza fine di Angelo Balducci, ex presidente del Consiglio nazionale dei lavori pubblici, perno e anima della "cricca", detenuto dal 10 febbraio, conosce un ennesimo passaggio istruttorio che adombra una nuova e diversa ipotesi di reato: favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione maschile." (Carlo Bonini su Repubblica di oggi)

Come scrive Bonini, si tratta di un’ipotesi di reato nuova di zecca, nel senso che lo "sfruttamento della prostituzione maschile" non è punito in modo specifico dal codice penale. La legge parla, ovviamente, solo di prostituzione tout court, indipendendemente dal genere della persona prostituita. "Maschile", in quel contesto, serve solo ad utilizzare l’aggravante tutta mediatica dell’omosessualità (d’altra parte, il titolo del pezzo parla da solo). Che poi l’omosessualità nel titolo è l’unica cosa che si riferisce a Balducci, visto che lo stesso Bonini spiega che, caso mai, gli sfruttatori e i favoreggiatori sono altri. Tra l’altro, se "maschile" riferito a "prostituzione" è un’aggravante, "lo sfruttamento della prostituzione femminile" sarebbe un’attenuante, secondo Carlo Bonini? Insomma, un altro giorno di gloria per il quotidiano di opposizione.

Quindi se a prostituirsi sono le donne sarebbe loro indole? Se invece si prostituiscono i maschi allora sarebbero indotti? Se si prostituiscono bisogna specificare che sono froci e non "uomini veri"? Per un qualunque uomo corrotto d’italia se va a puttane è dimostrazione di virilità e se va a prostituti maschi viene fuori il reato? Devono essere puniti perchè vanno a sex workers o perchè quelle sex workers sono maschi? Bisogna che Bonini ce lo spieghi per bene questo concetto sessista.

Come mai si sente l’esigenza di specificare il sesso della persona prostituta? Come mai sarebbe un reato che orienta il nuovo stampo dell’inchiesta quello che riguarda la prostituzione maschile? Perchè mai per le donne si parla di escort, zoccolandia, mignottocrazia, eccetera eccetera, assegnando tutta la responsabilità alle donne? In quel caso c’è induzione e favoreggiamento alla prostituzione o no? Se si portano escort da berlusconi di che parliamo? Se bertolaso va a "massaggi" di che parliamo? Sarebbe stato meglio se fossero state suore di un convento di clausura sedotte e abbandonate? Ce lo spieghi Bonini, per cortesia.

E poi ci spieghi repubblica perchè la gente dovrebbe sorbirsi la pubblicità per vedere un video che è diffuso in rete nello spirito della condivisione, del sapere senza copyright, in cui certe cose vengono considerate bene comune….

http://www.youtube.com/watch?v=aMdgXHMjfJg

Posted in Fem/Activism, Misoginie, Omicidi sociali, Pensatoio.


2 Responses

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  1. mazzetta says

    io la definirei un’aggravante relativa

    posto che si tratta di persone afferenti a un’area politica che esibisce la propria omofobia come un vanto, il fatto che uno di questi tizi compri piselli invece di passere è degno di essere rilevato e pure evidenziato

    non per unirsi a chi considera “peggio” andare con una persona dello stesso sesso, ma per stigmatizzare l’ipocrisia di una parte politica che ancora qualche settimana fa scriveva cose del tipo “almeno i nostri vanno a donne” ed amenità sul genere, remember il caso marrazzo?

  2. Serbilla says

    La percezione della storia è “viziata” dalla soggettività di chi la racconta, quando chi la racconta poi ha tutto l’interesse a manipolarla quella storia, a revisionarla, è ovvio che chi ascoltà si formi un’idea altrettanto “viziata”, e il vizio va da cose facili facili

    http://ghettodeilettori.forumfree.it/…y381639632

    a cose serie serie, i negazionismi vari.

    Il fatto poi è che “storia delle donne e dell’identità di genere” è un esame complementare di alcune facoltà umanistiche, viene raramente scelto, scelto quando già si ha un interesse specifico, quindi si è già “sensibili”, una cosa settoriale, nemmeno i giornalisti e le giornaliste spesso hanno idea della complessità del femminismo.

    Che poi essere serie non ha niente a che vedere con l’essere tristi o isteriche, è che sono li ch si aspettano sempre la donna decorativa, ausiliaria, quando si ritrovano tra gente che si pone alla pari dicono “matta”, che pena.

    Aggiungo solo che quella foto è una delle mie preferite.