http://www.youtube.com/watch?v=8PBuBxZlXQM
L’avrete senz’altro seguita. E’ una vicenda che ha fatto scandalo e sembra segnare la nuova stagione degli scandali molesti ai danni delle donne verso le quali unico benefattore sembrerebbe il programma le iene.
Vi avevamo raccontato come le iene avevano trattato la ragazza catanese che aveva denunciato il suo docente che chiedeva sesso in cambio di voti.
Quello che ci sembra abbastanza incredibile è che la tivu’ mediaset spettacolarizza questa questione mentre il governo gestito da un altro titolare della stessa famiglia per le donne che subiscono violenza non fa assolutamente niente.
La stessa cosa, se ricordate è avvenuta anche con il video della giornata a parlare dello stupro subito dalla ragazza di montalto di castro. Immagini certamente utili mentre registrano la cultura che domina l’italia. Molto meno utile è l’uso che ne è stato fatto negli studi televisivi di canale cinque con i soliti sgarbi, d’urso e via di seguito.
Spettacolarizzazione e gossip: quando la violenza alle donne invece che essere argomento di corretta discussione parlamentare e di fondamentale campagna di sensibilizzazione culturale diventa materia sulla quale televisioni mediaset esercitano un profitto siamo ad un nuovo capitolo dello sfruttamento delle donne.
Cosa molto diversa era il processo per stupro rimasto negli archivi della rai e sdoganato chissà da chi per farlo circolare. Diverso era l’intento e diverso l’impatto culturale. Diverso perchè non si trattava di gossip al pari di quelle trasmissioni misogine e criminali che tra rete quattro e canale cinque mettono le donne al centro di dibattiti in cui si sparano centinaia di migliaia di stereotipi e luoghi comuni.
Le iene, lo sappiamo, non sono questo ma non sono neanche "processo per stupro" e tra un balletto e una sculettata alla striscia la notizia, seguendo un po’ il copione di un ricci qualsiasi, tratta la molestia alle donne come si tratterebbe la presa per il culo delle vecchiette turlupinate da vanna marchi.
Il punto è che lo stupro non è un unguento santificato venduto da figli del mago thelma che ti fanno credere che si tratti di una soluzione a tutti i tuoi problemi. Lo stupro è una questione anche economica e culturale e conviene alla società per come è realizzata, conviene in ogni senso. Conviene perchè mantiene le donne in stato di sottomissione, di uso e abuso per il piacere dei maschi e per la riproduzione.
Non è fondamentale pescare l’uomo di chiesa, come se fossero santi all’origine, che ha stimoli sessuali. Sarebbe fondamentale semmai capire perchè la sessualità debba essere frustrata e perchè tanti uomini sono protetti, tutelati e repressi. Ci sono colpe precise, della chiesa e dello stato, colpe di una cultura che usa parole dotte o religiose o di qualunque altro genere per dire in fondo sempre la stessa cosa.
Perciò lo scandalo non c’è. Troveremo interessante una trasmissione che scova lo stupro e intercetta le mistificazioni degli stupratori quando vedremo una indagine nelle case degli italiani, nelle famiglie, nei luoghi in cui quelle ragazze sono state ammansite ed educate appositamente per essere paralizzate dalla paura, terrorizzate, piene di vergogna e di sensi di colpa mentre un prete qualunque metteva loro le mani addosso.
Programmi come zelig, striscia la notizia, le iene sono farciti di sessismo. Su altri programmi mediaset e rai, vedi pomeriggio 5, domenica 5, la vita in diretta, l’Italia sul 2 (ma posso azzardarmi a dire la tv in generale?) meglio stendere un velo pietoso… i messaggi sono sempre gli stessi: attraverso tette e culi in mostra, attraverso argomentazioni su cosa è giusto e cosa sbagliato, sulla morale, le radici, l’ordine naturale, la civiltà, la psicologia, strumentalizzazioni varie, stereotipi e tanta, tanta ipocrisia si arriva ad affermare i soliti concetti misogini, omofobi, razzisti. Quello che mi fa rabbia è che purtroppo la televisione ha un gran potere e snobbarla non serve a molto e forse a poco serve anche consolarsi pensando che la volgarità è per chi è volgare, l’ipocisia per gli ipocriti, perchè capita che se io ignoro, forse anche per pigrizia ok, fatti che i media continuano a spiegarmi con menzogne, falsità, luoghi comuni, punti di vista praticamente univoci, questo mi condizionerà fino a che non arriverò a capire di non dovermi fidare, fino a che non riuscirò a guardare con occhio critico, a mettere tutto in discussione, a cercare la verità attraverso altri mezzi di informazione, sapendo che quello che mi viene detto da tv e giornali, attraverso modi più o meno volgari, è orchestrato per convincermi, per alimentare preconcetti, ignoranza, paure, ipocrisie non per aprirmi gli occhi, per darmi consapevolezza. Quello che viene fatto in questo blog, smascherare, cercare la verità, spiegare così chiaramente come stanno realmente le cose, è qualcosa che a volte sbalordisce, che ti fa sentire piccolo, perchè è un’operazione che non sai fare (almeno io), perchè tu al limite arrivi al senso di disagio, alla rabbia feroce, alla frustrazione, all’indignazione o a una pulce nell’orecchio, a qualcosa con cui non sei d’accordo, che ti offende, ti insulta, anche profondamente, ma non ti è ben chiaro il meccanismo, non sapresti spiegarlo e difenderti, si parla di robe inculcate fin dalla culla (anche se il sessismo e il conseguente rifiuto di tanti piccoli grandi stereotipi mi era abbastanza chiaro già a 3 anni).
Una volta alle Iene hanno parlato di stupro http://www.youtube.com/watch?v=zSf_G-DRfE0 nel servizio però non c’è nessun accenno alla cultura sessista e si parla degli stupratori (ne viene intervistato uno) come poveri uomini sofferenti, malati da curare. Significativa una delle ultime domande dell’intervista “cosa penseresti di uno che violenta la TUA donna?”…..
hai perfettamente ragione. era detto in modo ironico/sarcastico ma non si capiva perciò l’ho cambiato con figli del mago thelma 😀
grazie di aver fatto notare la contraddizione.
un bacio anche a te
condivido quanto scritto ma, sinceramente, trovo assai stridente utilizzare quale insulto “figli di puttana”…potrà sembrare eccessivo e comprendo – è ovvio – il contesto in cui è inserito, ma trovo che sia apertamente sessista.
il mio non vuole essere un atteggiamento da maestrina che cerca le possibili contraddizioni in cui è facile cadere anche per una femminista in una società sempre più patriarcale e misogina.
ma credo si debba essere a maggior ragione attente nel non riprodurre, anche solo per rabbia, atteggiamenti sessisti.
un bacio!