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Niente velo per Jasera

Basato sul racconto di Alicia Erian "Beduina", Niente velo per Jasira, titolo originale "Nothing is private" è un film scritto e diretto da Alan Ball, già conosciuto per la sceneggiatura di American Beauty, altro splendido film diretto da Sam Mendes.

Come nella trama precedente anche qui lui preferisce la periferia residenziale americana, quella fatta di case patriottiche con giardino e con bandiere americane, un po’ come quelle che a volte racconta lo scrittore americano David Sedaris.

Le famiglie sono i nuclei di partenza della storia, i formali approcci e gli ipocriti "welcome" di "buon vicinato" tra persone che in un modo o in un altro finiscono sempre per svelare miserie che mal si combinano con quei prati be curati e quelle costruzioni ben disegnate. Sullo sfondo, la guerra in iraq che divide arabi da americani a prescindere dalle loro reali opinioni e dal passaporto che hanno in tasca.

Protagonista della storia è Jasira una ragazza tredicenne figlia di un libanese e di una irlandese. Vive con la madre fino a quando il covinvente non le mette le mani addosso. La madre le attribuisce la colpa della molestia e la manda a vivere con suo padre.

Lui è libanese, un tradizionalista ancora legato alla cultura del suo paese di provenienza, strapieno di contraddizioni, di pregiudizi e di tabù. Jasira inizia in quel contesto a scoprire la sessualità. 

Le riviste porno del suo vicino di casa la eccitano tanto da farle avere alcuni orgasmi e quello che vive è talmente nuovo da stupirla in ogni momento.

Si ritrova però a dover difendersi da un adulto che scambia la curiosità sessuale di Jasera per un invito allo stupro, deve difendersi anche dal padre che la offende continuamente e pretenderebbe che lei nascondesse tutto di se’, soprattutto ciò che riguarda il corpo.

Il padre è lì a spiegarle che non dovrà mai depilarsi, usare un assorbente interno e andare in giro vestita da sgualdrina. Le insegna che deve vergognarsi di quello che è e di ciò che prova.

Ed è così che grazie alle scarse anzi inesistenti informazioni che lei riceve, tutte buone a difendere pregiudizi ed egoismi degli adulti e a colpevolizzare la sua naturale esigenza di sperimentare, non riesce a difendersi a sufficienza quando l’adulto le toglie la verginità, immagina di avere persino una relazione con lei e poi la stupra. E’ così che tenta di capire quello che le piace e quello che no in una incertezza nociva determinata dalle scarse informazioni e dalla totale inaffidabilità degli adulti, per arrivare alla conclusione che quanto le ha fatto l’adulto non era una cosa buona ("pensavo di doverlo fare perchè era quello che si aspettava", "non devi fare nulla che non vuoi", le dice l’unica adulta del vicinato che ha capito in che enorme solitudine si trovava Jasira).

L’unica persona che la aiuterà a capire, ad affrontare con serenità la sua sessualità e a vivere meglio è una donna del vicinato che le restituisce alla fine la visione di come può essere una buona sessualità, un buon rapporto ed una maternità, la scoperta più intensa tra tutte.

Ottimo film. Grande descrizione del modo in cui viene trattata la sessualità in generale e quella delle adolescenti in particolare. Ottimo il modo in cui viene descritto lo stupro. Un atto morboso, molesto, che avviene nella totale distorsione dei sentimenti e degli atteggiamenti, dove chi stupra non è nulla di più che un uomo molto poco adulto, molto confuso e molto ma proprio molto fuori fase e chi è stuprata è una ragazza come tante che dice di no, dice che non è d’accordo, dice "mi fai male" senza avere la forza e la certezza di poter rifiutare di essere un corpo, un semplice oggetto nelle mani di qualcun’altro.

Per le menti "morbose" tutto ciò passerebbe per "consensualità". Per chi invece sa di cosa stiamo parlando, è ha ben presente quanto sia comodo celare gli abusi tra "equivoci" e "fraintendimenti", sa  anche che si tratta dell’abuso della volontà di una ragazzina. Buona visione!

Posted in Corpi, Sensi, Vedere.


One Response

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  1. Silent says

    Visto oggi, davvero molto molto bello.