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Caramel

http://www.youtube.com/watch?v=wqt6nP3_fC0

Caramel è uno splendido film diretto dall’attrice Nadine Labaki. Parla di Libano ma non nel modo in cui ne parla il film animato, altrettanto bello, "Valzer con Bashir".

E’ la storia di alcune donne, che vivono a prescindere dalla guerra e dagli autoritarismi che esistono nel loro paese. Vivono tra integralismi e sensualità in una terra che considera le donne come fossero niente se non si sposano entro una certa età.

Il luogo in cui si svolge la storia è una parrucchieria, un centro estetico in cui si usa il caramello, un impasto di zucchero, acqua e limone, per la depilazione. La preparazione dell’intruglio ne lascia immaginare l’odore e il sapore. 

La protagonista ha una storia con un uomo sposato e vive in attesa di un clacson. Ed è così che l’uomo viene sempre rappresentato, un’ombra come quasi tutti i protagonisti maschili. Nient’altro che il suono di un clacson. Poi c’è l’amica che sta per sposarsi con un musulmano ed è terrorizzata perchè non è più vergine. Le amiche le spiegheranno come fare a sopravvivere a quel rischio che può costarle tanto. La terza sorella è chiaramente attratta dalle donne e condivide quel segreto con le amiche mentre ha l’obbligo di nasconderlo al mondo intero. La quarta è separata in una società che ha dei problemi a includere donne che non assumono il ruolo di mogli e madri. Si sforza di restare giovane il più a lungo possibile e si affanna per scansare la menopausa che la insegue inesorabilmente. La quinta è una sarta che cuce e ricuce le vite altrui e che ha l’obbligo di cura per una parente completamente immersa in un mondo tutto suo. La scelta resta sempre tra la cura di chi altrimenti rischierebbe di restare sol* e la propria vita, la possibilità di un amore, di una nuova storia, di una nuova avventura.

Sono ritratti di donne meravigliose che chi è meridionale sentirà più vicine perchè tante loro caratteristiche ci somigliano e ci svelano quei dettagli di una lotta per l’emancipazione che le donne del sud compiono a partire da luoghi e modi diversi.
E’ uno dei rari film in cui le donne gesticolano, muovono le labbra e
non sono rigide come avessero un bastone legato alla schiena. Sono
creature vive che parlano d’amore a tutte le età.

Vedendo il film ci si rende conto di quanto sia gravosa la colonizzazione culturale che persino noi siciliane abbiamo subìto.

Noi somigliamo a quelle donne più di quanto somigliamo alle sorelle che vivono di altre culture e di altre tradizioni. Se vi capita di vederlo vi renderete conto che alla fine vi resterà un ottimo sapore in bocca. Il caramello avrà contagiato anche voi.

Posted in Corpi, Sensi, Vedere.


5 Responses

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  1. =Dani says

    Non l’ho ancora visto, ma dalla descrizione mi ricorda tantissimo la graphic novel Broderies (Taglia e cuci) di Marjane Satrapi. A questo punto ti chiedo se l’hai letto e cosa ne pensate. Auguri per un buon anno veramente nuovo!

  2. Marta says

    Visto all’uscita, bellissimo e struggente 🙂
    Consiglio cinematografico: Le Ricamatrici
    Buon anno nuovo!

  3. Clara says

    Bellissimo film.. Sapete che io la ceretta al caramello la so fare? 😉

    E’ vero, queste donne hanno movenze morbide e una sensualità autentica, lontana dalla femminilità dei film di Tornatore di cui si parlava nel post della signora Nunzia.

    E poi, secondo voi, quel salone di bellezza non è fantastico? Mi piacerebbe esserne cliente!

    Saluti e buon 2010,

    Clara

  4. Serbilla says

    Adoro questo film, lo adoro letteramente.
    Nadine Labaki è proprio brava.

  5. Leila says

    In tema di suggerimenti cinematografici, consiglierei: “Niente velo per Jasira”

    Buon lavoro e Buon 2010… Grazie
    Leila