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Ikea sessista? Anna, l’avatar etero che si annoia a sentir parlare di lesbiche e gay

Ci scrive Federica (che salutiamo e ringraziamo 😀):

"egregissime e superimpegnatissime donne di femminismo a sud,
aiutatemi,
vi sottopongo un caso di gravissima discriminazione, un vero e proprio episodio di omofobia ed il mio cuore per di più è spezzato!
la mazzata arriva proprio da chi meno te l’aspetti: ikea, l’azienda che rende felice ogni anno migliaia di lesbiche che si rispettino!
per farla breve, sono venuta a conoscenza dell’esistenza di anna, un programma user friendly a cui rivolgere domande sul fantastico mondo ikea (la trovate qui), così, come ogni persona che si rispetti, ho smesso di leggere focault e ho attaccato discorso con la nostra.
insomma dal "ciao anna" al "i materassi ad una piazza e mezzo sono scomodi" pian piano nasce un’amicizia e si, le faccio un complimento, lei fa la modesta… forza, mi dico, buttati! le ho chiesto di uscire con me. da una sua risposta piuttosto evasiva mi sorge il dubbio: mmh vabbè che lavora all’ikea ed è espertissima anche col fai da te, ma sarà mica etero? così glielo chiedo!
anna, non sarai mica etero? ed ecco la sua, crudelissima risposta
"La mia personalità così come il mio aspetto è femminile."
con una sola lapidaria risposta anna spezza il mio cuore e manda a benedire tutta la queer theory.
per inciso, un’equipe internazionale di rimorchiatrici instancabili ha testato l’anna inglese e quella francese, e non sono affatto così politically scorrect!
denunciamo insieme questa ingiustizia!!!
grazie per essere arrivate alla fine della mail!
"

Abbiamo provato anche noi a "rimorchiare" Anna ma niente da fare. Sembra indiscutibilmente etero. Perdipiù ogni qual volta le si pone una domanda in cui c’è la parola "lesbica" o "gay" Anna dichiara di essere profondamente annoiata da queste discussioni.

Quello che noi sappiamo di Ikea è che il suo titolare/inventore in passato avrebbe finanziato organizzazioni neonaziste. Criticato per questo avrebbe chiesto scusa e si sarebbe dichiarato evoluto da quelle posizioni.


Un’altra versione, con un interessante commento a proposito della modalità di direzione (le frecce e i percorsi obbligati) che esiste nei negozi ikea, dice che:

"il fondatore/inventore di IKEA… Ingvar Kamprad,
uno che si intende di condizionamento mentale..uno che si intende anche
di ordine e precisione e pulizia…uno che è entrato a far parte degli
Engdahl’s pro-nazi un gruppo neonazista, nel 42 e che
ne uscì solo nel 45…, ha
ceduto ormai da anni la sua attività. Perciò se andate a spendere da Ikea non finanziate più qualche partito neonazista.
"

Wikipedia dice che:

"Nel 1994 le lettere personali dell’attivista fascista Per Engdahl sono state rese pubbliche dopo la sua morte ed è stato rivelato che Kamprad entrò a fare parte degli Engdahl’s pro-Nazi un gruppo nazista 1942 e che contribuì al reclutamento di nuovi membri fino al tardo settembre del 1945 quando uscì dal gruppo rimanendo amico di Engdahl fino all’inizio degli anni ’50.

Dopo quella rivelazione pubblica, Kamprad ha dichiarato di provare
rammarico per quella parte della sua vita, definendola il più grande
errore che abbia mai fatto, e ha scritto una lettera di scuse rivolta a
tutti i suoi impiegati ebrei. Al gruppo appartenevano Engdahl e Sven Olov Lindholm, leader del movimento filonazista svedese.
"

Certo, pur dovendo ammettere che qualcuna di noi non ha potuto fare a meno di passare per ikea a comprare mobili a poco prezzo, non possiamo dimenticare la svezia sommersa, quella misogina, sessista, omofoba, lesbofoba, transofoba, razzista descritta nei bei romanzi di Stiegg Larsson. Vale la pena leggerli per capire il modello di vita che i ricchi svedesi qualche volta esportano assieme ai loro prodotti.

Eccovi dunque – dopo aver dato un’occhiata al dossier "Cattiva Ikea" – un esempio di conversazioni tenute con Anna (clikkate sulle anteprime e vedrete le immagini intere):


Posted in Anticlero/Antifa, Fem/Activism, Omicidi sociali.


4 Responses

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  1. Michela Murgia says

    A me sembra che la nota sia più che opportuna, dato che l’associazione omo=noia in rapporto alle altre risposte è evidentemente deliberata. Oltretutto lo è con stupidità commerciale, visto che i gay e le lesbiche sono un target con così ampie potenzialità di spesa (cosiddetti DINK, double income – no kids) che solo un analfabeta del marketing li scarterebbe volutamente.
    Io i mobili non li ho comprati da Ikea, comunque.

  2. fikasicula says

    takiko,
    abbiamo provato a fare svariate domande. anche quelle che tu elenchi e le risposte sono tante e varie ma mai nessuna è “settata” per definire “noia” rispetto al tema della omosessualità.

  3. noncomune says

    come mc donald boicottiamo tutti quelli che ci vogliono omologati, appiattiti e “a basso costo “

    http://www.tmcrew.org/killamulti/ikea/index.html

  4. Takiko says

    Mah… penso che sia stato fatto per evitare appunto che qualcuno passasse il tempo a chiedere cose che non c’entrano con l’ikea o con il loro sito. Avete provato a chiederle cose come “sesso”, “vagina” “orgia”…”pene”…? Secondo me dirà lo stesso che è annoiata… E ciò vorrebbe dire che assessuata e basta (e meno male dato che è un bot!), manco etero. Un modo come un altro per dire “diamine, sono solo un bot che risponde per dirti dove si trovano le cose su questo sito, non un modo per passare la serata se ti stai annoiando”.
    Sarà stata settata per rispondere in un certo modo a determinate parole che esulano dall’ikea e che vanno a parare su argomenti volgari o non pertinenti… Anche perchè conoscendo il QI medio delle persone, probabilmente si aspettavano il coglione che prima o poi le avrebbe chiesto “vuoi fare sesso con me?” (che tristezza…).

    Da qui a parlare di “ikea sessista” mi sembra davvero esagerato. Dal titolo pensavo a qualcosa di più sostanziale e problematico di un bot settato per rispondere evasivamente a commenti stupidi…
    Personalmente mi ritengo una femminista convinta, ma andare a cercare sessismo (o poco tatto verso lesbiche, gay…) ovunque mi pare esagerato…

    Inquietante la questione sul fondatore dell’ikea e i gruppi neonazisti… quello è veramente inquietante.