Skip to content


Resistenza? Sulle montagne virtuali

Update: Non possiamo non segnalarvi un articolo di Carmilla a proposito di Mussolini che parla di attentato al re come di un "incidente sul lavoro". Un articolo dello storico Casarrubea. Vi segnaliamo "Il corpo ferito del capo" di Belpoliti, un post di Cloridrato di Sviluppina, un altro di Alain di Carolis e vi segnaliamo poi un’ultima volta la nostra mailing list.

>>>^^^<<<

Noi stiamo pensando di chiudere. Se c’è chi davvero è convint@, anche tra le donne, che bisogna addomesticare il dissenso per esistere, che sia lecito augurarsi la nascita della psicopolizia di orwell per prevenire persino i pensieri, che non ci sia differenza tra legittime opinioni espresse per dibattere sul mondo e tutto quello che viene associato al concetto di violenza così come è stato coniato e veicolato da chi violento lo è per nascita e obiettivi. Se accade tutto questo a noi cosa resta da fare?

Se c’è chi accetta supinamente che queste nostre parole possano essere intese come "incitazione alla violenza", proprio noi che resistiamo alla violenza maschile, all’odio sessista, razzista e fascista. Noi che sappiamo bene che questo stato, il nostro Stato, è fatto di leggi in cui l’odio vince sempre e la violenza pure e non riusciamo a fare vedere che il punto vero sta nel fatto che esiste una violenza istituzionale che si difende e si proclama "giusta" in quel gioco che arma la mano di chi vorrebbe rappresentare il "bene", un po’ all’americana, un po’ come certi eroi alla rambo.

Noi lo sappiamo che se il poliziotto ti vuole togliere di mano uno striscione e se per farlo ti da una manganellata alla fine saremo noi ad essere arrestate perchè ci scapperà un "vaffanculo" e per la "legge", fatta per difendere i violenti e per massacrare i soggetti deboli, quel vaffanculo sarebbe più violento di una manganellata e del furto di una idea.

Quanto sono violenti quelli della lega che vogliono sterminare rom, stranieri, lasciano massacrare donne, uomini, bambini nei respingimenti e dentro i lager. Quanto sono violenti i fascisti che in casa non hanno mai gudgets adolescenziali ma coltelli e armi e simboli nazisti. Quanto sono violente le parole di chi dice che i gay sono malati e i trans non sono normali e brandisce crocifissi mentre istiga e legittima odio. Quanto sono violente le parole di chi nega le violenze contro le donne, di chi diffonde odio sulle donne, di chi giustifica lo stupro o chi istiga odio contro le femministe che combattono contro la violenza maschile.

Quanto è violento istigare all’odio verso chi esprime opinioni politiche semplificando i ragionamenti per arrivare a indicare un unico responsabile o al massimo due. E’ un gioco che possiamo fare tutti e proprio noi lo abbiamo sempre detto che non ci crediamo e non ci piace attaccarci al carro di giustizialisti e forcaioli e di chi chiacchiera della virilità del premier perchè non ha altri argomenti per fare opposizione.

Quanto è violento imporre restrizioni sul corpo, abusi sulla libera scelta delle donne, costrizioni sui ruoli in ambito familiare, recinti alla sessualità. Quanto è violento fare morire le donne per aborto clandestino perchè loro stesse giudicate clandestine ed espulse dalla possibilità umana di cercare soccorso in un ospedale. Quanto è umano dare fuoco ai campi rom e perseguitare i bambini dei quali nessuno si è vergognato di prendere le impronte. 

Quanto è violento impadronirsi delle risorse della gente per saldare i falsi in bilancio condonati dal governo per fare un favore a pochi, e noi sappiamo chi, giusto?

Quanto è violento fottere piccioli, il tfr, i nostri soldi, dalle tasche della gente per tenere in vita un governo che si regge solo sulla faccia sanguinante del premier il cui partito è finito, spaccato, concluso in sicilia dove lombardo sta per fare il governo con il pd, ed è finito anche il sindaco di palermo che perisce sepolto dall’immondizia e dai debiti dell’amia. 

Quanto è violento militarizzare le strade fingendo di difendere le donne che sono massacrate in casa dai loro mariti e fidanzati e padri e conoscenti. Quanto è funzionale al potere chiedere "certezza della pena" e consegnarsi alla difesa di chi ti mette le manette in modalità "preventiva" e ti massacra in piazza quando esprimi dissenso. Quanto è funzionale al potere chiedere soluzioni securitarie riproducendo meccanismi autoritari a destra, a sinistra e in un certo femminismo che non ci rappresenta. Quanto è violento picchiare studenti che si ribellano a norme che tolgono loro il diritto allo studio mentre si prevede una privatizzazione dopo l’altra aiutata dalla shock economy de noiantri.

Quanto è violento mandare la polizia a difendere quei fascisti squadristi di forza nuova e casapound e a picchiare gli antifascisti che, udite udite, tengono in mano striscioni in cui c’è scritto niente po’ po’ di meno che "antifascisti/e sempre".

Quanto è violento picchiare le donne in piazza che denunciano gli stupri dentro i Cie e quanto è violento picchiare gli operai che scendono in piazza per il pane, mica per la gloria, per dare da mangiare a se stessi e ai propri figli.

Quanto è violento sopravvivere in un paese dove chi ti violenta tutti i giorni restringe sempre di più le tue libertà personali fino al punto di impedirti di esprimere una idea. Quanto? Ditecelo per favore. Non trovate ci sia differenza tra violenza gratuita e legittima difesa? Le donne che vengono stuprate hanno diritto di difendersi o no? Le donne malmenate dai mariti hanno diritto a difendersi oppure no? Gli stranieri che vengono massacrati da squadristi fascisti e razzisti hanno diritto di difendersi o no? Gli antifascisti che vogliono difendere il proprio diritto ad esistere e quelli che vogliono difendere la costituzione hanno diritto a difendersi o no? I cittadini e le cittadine che vengono prevaricat* ogni giorno con mille soprusi hanno diritto a difendersi o no? Si o no?

E noi non siamo quelle delle censure. Abbiamo sempre detto che i siti fasci e quelli maschilisti stiano lì ma non vengano a romperci le ovaie. Le pubblicità sessiste stiano lì ma noi le sovvertiamo e ne spieghiamo il senso perchè la strategia non sta nel "nascondere" la realtà ma nel contrapporsi culturalmente ad essa. La censura è la scelta più semplice da fare ed è anche quella che apre le porte ad altre censure. Persino il nostro antifascismo vorrebbe essere viola, preventivo, che agisce sulla comunicazione, sul fascismo videocratico, sulla persuasione nelle immagini.

Poi ci sono quelli che da sempre vogliono tappare la bocca a chi usa internet per comunicare, fare controinformazione e anche per fare questo c’è un accordo bipartisan perchè chi censura non sta da una parte sola. La gente intrisa di autoritarismo sta dappertutto tant’è che l’emendamento per sopprimere l’articolo di d’alia, quello che aveva già provato ad oscurare la rete, lo ha proposto uno del pdl, mica del pd. Tanto per dire che in fatto di cattive abitudini e di tendenza alla limitazione delle libertà personali nessuno sembra avere nulla da imparare. E sorprende che l’unico, a parte i soliti noti, che abbia detto qualcosa a questo proposito sia Casini. 

E c’è la violenza dei quotidiani come Il Giornale e Libero che un giorno si e l’altro pure puntano il dito su qualcun@, compresa la donna che osa parlare male del premier, per darl@ in pasto alle bestie feroci, agli iscritti nei forum della lega e del pdl che lì sono legittimati ad esprimere odio puro nei confronti di questo, quello e quell’altro. E cosa sono le ronde se non quadrismo violento legalizzato. 

Cosa dobbiamo aspettarci se non una caccia alle streghe, in cui cento, mille pinelli voleranno giù dalla finestra della questura perchè ogni pagina chiusa sul web equivale almeno ad una morte sociale.

La vita è proprio strana. Vaffanculo internet, vaffanculo alle amanti del "pensiero unico", vaffanculo a quell@ che amano la censura come arma di contrapposizione politica, a quelli che "fatti video-sorvegliare se non hai nulla da nascondere", a quelli che "la privacy non mi serve perchè la mia vita è trasparente", vaffanculo a facebook, lo strumento più insulso del mondo, in cui incontri quell@ che ti insulta e poi prende appunti per consegnarti alla polizia postale, in cui il confronto è niente, in cui si aderisce e dis-aderisce. In cui ricevi ventimila inviti per iscriverti a cose idiote e altri ventimila che proclamano la guerra a giove e tu non sai come minchia dire che nella vita a parte la famiglia, il lavoro, e i figli puoi fare una cosa, una e basta, mica cento. Ma si, vaffanculo anche a facebook.

Dateci un motivo per restare. Diteci che anche voi come noi volete la luna. Nel frattempo ci diamo alla fantascienza. E diverremo cyborg. E aspettiamo che la Carlucci ci scovi, nel 2099.

Femminismo a Sud può frantumarsi e ricomparire in mille altre forme e paranoici e paranoiche
ci vedranno dappertutto, persino dove non ci siamo perchè le nostre
parole sono volate vie e già vi appartengono. 😀

Ps: tutto questo lo facciamo per noi. Per voi, anche. Ma se siete tutte a farvi "normalizzare" non vale la pena stare sulle montagne. Neppure su quelle virtuali. Fa freddo e ci si stanca. O è responsabilità collettiva, quella seria, o ci diamo ai lavori a maglia. 

Posted in Anticlero/Antifa, Corpi, Fem/Activism, Omicidi sociali, Precarietà.


41 Responses

Stay in touch with the conversation, subscribe to the RSS feed for comments on this post.

  1. Serbilla says

    Chiudere il blog? spero che non lo facciate. Siete troppo importanti, non c’è altro da aggiungere, la parola giusta è “importanti”.
    Poi ci sono i server stranieri, poi suppongo che abbiate qualche amic* all’estero, che può aprire un blog e postare col suo indirizzo ip i vostri scritti.. Yoani Sánchez ci riesce da Cuba!
    Poi nel caso in cui tutto questo accadesse davvero, non si potrà più stare seduti davanti ad uno schermo, scrivere commenti indignati e passare ad un video divertente su youtube mentre si scarica l’ultima puntata con sottotitoli in italiano di chissà che serie, a quel punto, la diga sarà rotta.

  2. sara says

    La lettura quotidiana di questo blog è faticosa e diciamolo, mi ha guastato più di una giornata, questo perché la consapevolezza esaspera la rabbia e il senso di impotenza. Ma dà libertà alla tua capacità di valutazione e alla tua persona. Se ogni giorno tv, pubblicità, giornali, propagande politiche e religiose ti imboccano di precetti con l’unico scopo di veicolare un preciso stile di pensiero, in cui tu non credi, trovare uno spazio in cui questo stile di pensiero è analizzato e svelato per quello che è, ingannevole e pericoloso, allora questo spazio, in cui trovare una conferma o grazie al quale rendersi conto, diventa una grande libertà. Se da una parte qui ho trovato finalmente una voce concreta ai miei pensieri, dall’altra, più spesso, si è trattato di un’illuminazione, di una presa di coscienza. Se chiuderete (e spero proprio di no) almeno vi ringrazio per quelle parole che “sono volate e già ci appartengono” 🙂

  3. Aubrey says

    Non ho purtroppo il tempo di leggere tutto, ma credo di aver colto il senso. Ve lo chiedo anch’io: non chiudete. Io non sono d’accordo con alcune coseche dite (come il fatto che l’anarchia possa essere la soluzione in luogo di un paese regolamentato e che la parola “civile” vi da fastidio), ma questo non significa né essere giustizialista (pure se voi lo credete) né pro censura di qualunque tipo di censura si tratti.
    Le regole che ritengo giuste e che vorrei fossero rispettate non sono in contrapposiszione con le vostre battaglie per la libertà, e non riguardano il modo di essere, la persona, l’espressione in alcun modo.
    Mi piacerebbe tanto che anche voi lo capiste, dato che condivido con voi molto più di quanto ci separa. Occhio: che capiste, non che condividiate.
    Se chiudete anche voi (per quanto posso capire la delusione, e la fatica, e la sensazione di impotenza) è un altro pezzetto di umanità che molla, che rinuncia a lottare. So che non è facile ma non abbiamo altro che la lotta quotidiana se vogliamo sopravvivere.
    Forza e coraggio, anche da una “civile”.

  4. martina/rebelde says

    ciao ragazz*
    non vi ho letto per giorni, a causa di mancanza di accesso a internet. mi sono persa news sul paese in generale, e mi sono persa i vostri post.
    mi siete mancate, in queste due settimane,e quando ho potuto rileggere ho divorato ogni post.

    credo che ci siano pochi blog al mondo dove le donne si sentano così al sicuro. io, quando vi leggo, vorrei parlare con voi, vorrei sentirvi, mi sento al sicuro.
    non avete solo uno scopo meraviglioso, cioè sovvertire e dire la verità rispetto alla violenza che avete elencato…avete anche lo scopo di aiutare la dialettica delle donne, di farmi sentire più vicina, più forte. non voglio dire che siate delle balie, solo che siete preziosissime, tutte, persino chi commenta, chi segnala, chi si racconta.

    spero che si vada avanti, chissà che io dalla mia fredda berlino, non inauguri mai un ‘femminismo-in-crucchia’ per farvi compagnia.

  5. Clara says

    Sì,l’ho notato,per questo ve l’ho linkato.Voi chiudete e quelli invece continuano ad ammorbare il web con altri siti.Non chiudete.Resistiamo insieme!

  6. Samuele says

    Le ragioni per farlo ci sono tutte, lo capisco benissimo. La voglia di mandare tutto affanculo e darsi ai lavori a maglia è comprensibile e condivisibile.
    Il mio «motivo per restare» è molto egoistico, e per spiegarlo prendo a prestito un brano della risposta che Leonardo Tondelli ha dato su l’Unità ad un articolo di Stella sul Corriere, nel quale si bollava internet come un ricettacolo di violenze, volgarità e sopraffazioni:

    «Internet è piena di melma, inutile negarlo (nessuno infatti ci ha provato). Però in mezzo alla melma ci sono cose straordinarie che valgono tutta la bolletta, e persone che sostengono, come me, che è inutile criticare la melma: l’unico sistema per migliorare la qualità è creare piccole oasi di cose intelligenti e interessanti, in zone non troppo remote da quelle dove passa il grande traffico. I blog che leggo quotidianamente sono una realizzazione imperfetta di questa idea di oasi: mi riassumo i fatti importanti del giorno in modo esauriente e divertente, mi raccontano notizie singolari e importanti che da solo non avrei trovato mai, a volte mi fanno arrabbiare, ma sempre per un’idea diversa dalla mia, non per uno schizzo d’odio. Però ci ho messo anni a selezionarli, e ho dovuto vincere il fascino per la melma, per i deliri dei dementi, che soprattutto all’inizio mi soggiogavano e mi facevano perdere tempo prezioso (tuttora, a portata di clic, c’è la perdizione). Insomma, ci ho messo anni per rendere davvero efficiente e interessante quella che una volta si chiamava “navigazione” su Internet. E questo smentisce il luogo comune che Internet sia facile come schiacciare un bottone: no, se schiacci un bottone per prima cosa escono quintali di melma che ti schizza dappertutto.»

    Ecco… indubbiamente “Femminismo a Sud” fa parte della mia «piccola oasi di cose intelligenti e interessanti», perché affronta questioni che altrove non troverei, perché mi costringe ad affrontare le questioni di genere da un punto di vista altro dal mio, perché senza di voi la mia navigazione sarebbe sicuramente molto più povera.

    Restate, se potete!

    samuele

    P.S.: l’articolo integrale lo trovate qua… http://www.unita.it/…ella_stella_che_brilla_lass

  7. yocoandra says

    Risulterò un po’ controtendenza, ma io SONO A FAVORE DELLA CHIUSURA DI QUESTO BLOG…

    …ma solo per riaprire sotto altro nome!

    “FEMMINISMO D’ITALIA”

    o in Italia, o per l’Italia.. le preposizioni da scegliere si sprecano 😀

    io sono toscana e vi seguo con costanza, anche se passivamente (non commentando intendo), e non credo proprio di essere l’unica non-sicula, anzi

    ormai state interpretando il pensiero di tutte le donne d’Italia, state informando tutte le donne d’Italia, state aiutando tutte le donne d’Italia

    quindi sì, chiudete e riaprite sotto un nome più appropriato!

    Ambra

  8. fikasicula says

    volevamo ringraziare tutt* per ogni splendida parola che ci avete dedicato. ci sentiamo certamente meno sole. ne stiamo comunque discutendo nella nostra mailing list alla quale potete iscrivervi se lo volete per condividere con noi una scelta che riguarda tutti, noi e voi.

    ps: x clara e guglielmo, i gruppi che citate sono la stessa cosa. la firma dei teorici che li sostengono è la stessa (della vecchia), se non teniamo conto di barnard che ultimamente ci ha illuminato sul fatto che andava a puttane (e pretendeva che gli fossimo grate) e presto o tardi ci dirà che si è fatto una sega. leggete i link e troverete la stessa solfa sulla lobby dei padri separati che odiano profondamente le donne e vogliono addomesticarle (questo è quanto intendono come riequilibrio del rapporto dei sessi, come se fino ad ora ci fosse uno squilibrio a favore delle donne). misogini, uno peggio dell’altro. e no, ovviamente non facciamo le nostre scelte in funzione loro. 🙂

  9. M says

    le vostre non sono mai state parola di “incitazione alla violenza”…ma praticamente l’opposto..voi siete qui per dire “heiii sveglia!”..il che è profondamente costruttivo e utile!
    grazie!!!!!!grazie!!!grazieeee!!!!

  10. Clara says

    …guardate qui: http://www.uominibeta.org/

  11. Brulla says

    Impossibile! mi associo a betty burp: Resistete, resistiamo!

  12. marco says

    ebbi a conoscere queste pagine quasi per caso.
    E devo ammettere con non poca diffidenza.
    Chi scrive è infatti cresciuto con una formazione marxista antitetica alle posizione negriane che separano(quando addirittura non sostituiscono in toto) il conflitto di classe con quello di genere,non riuscendo a vedere qualunque forma di oppressione di una realtà egemone su di una subalterna in maniera diversa da quel lunghissimo conflitto tra “patrizi e plebei” che è la storia.
    Invece qui ho trovato un universo femminista ben diverso da quello che sono stato abituato a conoscere nei ristretti seppur ampi orizzonti della metropoli.
    Un universo che ha confutato molti dei pregiudizi che vengono quando purtroppo si tende a fare di tutt’erba un fascio.
    Un universo deciso a reclamare i propri diritti e non drastico nel giudicare come “maschi” tutti coloro che vivono serenamente la loro soggettività di uomini.
    Delle pagine attente a inserire le loro problematiche in un più complesso sistema di dinamiche che parte da lontano e che accomuna la donna,il palestinese,il precariato,l’extracomunitario come figli dello stessa oppressione,segno evidente di un sistema basato sullo sfruttamento dell’essere umano su altri esseri umani.
    Ho trovato analisi complete,su cui magari non ero sempre daccordo,ma che comunque sempre riconosco come lucide,dettate non dal cieco astio,ma dalla necessità e dalla rivendicazione di un cambiamento(qualcuno lo chiamerebbe sol dell’avvenire)
    temo che se non potessi più leggere queste pagine,molto mi verrebbe a mancare…e finchè verrebbe a mancare a me poco male,in realtà chiudere questo spazio sarebbe un togliere molto a tutte e tutti.
    Un saluto fraterno e un invito a non mollare.
    Marco

  13. betty burp says

    RESISTETE!!!
    anzi RESISTIAMO!!!
    la montagna è meno dura se si continua a lottare insieme!

  14. mancina says

    ragazze ma scherzate vero?? chiudere? è impossibile! come tutte/i coloro che hanno già commentato e che quoto, vi imploro di resistere, ora più che mai. Questo posto è fondamentale, e nessuno qui o altrove potrà oscurarci. Resistiamo!!!

  15. g(ilda) says

    sono ogni giorno più incazzata, non ci tengo proprio a frami normalizzare e per dar prova del fatto che sì, la responsabilità ha da essere collettiva, ho tentato di iscrivermi alla vs mailing list, ma non riesco ad entrare nella pagina per registrarmi. problemi tecnici o sabotaggio?

  16. barbara says

    Per favore non chiudete! E’ per me confortante andare su questo sito e vedere che quasi sempre c’è qualcuna che scrive un articolo interessante e non scontato, diverso dalle solfe che ci propinano!
    Anche se a volte posso non essere d’accordo, siete sempre degli spunti di riflessione, e leggere un vostro articolo è una delle piccole gioie settimanali! Dico sul serio…ogni tanto vengo qui chiedendomi di cosa parlerete stavolta…sarebbe un peccato chiudere questo blog!
    Spero ci ripensiate
    un abbraccio virtuale, e grazie del vostro impegno!

  17. Mario says

    Resistiamo assieme, siete capaci di dire con passione e competenza alcune fra le cose più belle che leggo, non solo in rete. Questo poi – è stato scritto qui sopra – è diventato uno spazio sociale, in cui ci si incontra e si mettono in comune esperienze e risorse. Uno strumento che deve continuare a esistere. Anche contro la censura.

    Mario

    PS: Ma poi, come hanno detto qui sopra, proprio la fantascienza? E’ così noiosa… E’ una metafora di ciò che accade in Italia? Avrei pensato piuttosto alle ambientazioni medievali del fantasy (che – sia detto per inciso – è così noioso pure lui…)

  18. kiki says

    anche io spero che non chiudiate!! il vostro blog è come aria fresca, in questo mondo sempre più terribile per noi donne!!

  19. guglielmo says

    Comprendo l’amarezza e l’enorme difficoltà a gestire un blog così impegnativo in un clima pericolosamente “illiberale” ed “autoritario”.
    Ho letto il post e mi sono venuti i brividi lungo la schiena, così come sono rimasto davvero impressionato dalle dichiarazioni rese da taluni esponenti del PDL alle camere.
    io non condivido tutto quello che scrivete, ma, come ho già ribadito in passato, la lettura del blog è diventata un’irrinunciabile abitudine e mi consente di verificare un punto di vista alternativo e libertario, che altrimenti non troverei dal alcuna altra parte. le vostre parole a volte mi giungono come un violento ceffone o un cazzotto nello stomaco, ma mi rendo conto che ci sono opinioni molto scomode, che nessuno ci fa più ascoltare. Resisteteeeeeeeeee!!!
    …E poi non vorreste mica fare un piacere a quegli idioti del sito “uomini 3000…”
    Ciao a tutte

  20. Reginella says

    Le parole che animano questo blog trascendono l’etere dando voce a chi normalmente non saprebbe come e dove esprimersi. questa è resitenza civile ragazze, non mollate, state con noi.

  21. maria gabriella says

    Non esiste proprio.

  22. giando says

    Sono d’accordo con tutto quello che ha scritto Natla 17/12/2009, at 04:22, con una mia aggiunta :
    per favore non chiudere, anche se cio’ tradisce il senso di quello scritto da Natla.

    Non tutti possono fare tutto, nelle lotte che sto conducendo assieme a molt* altr* incontriamo spesso chi ci dice RESISTETE, sarebbe bene dire resistiamo, ma e’ quello che stiamo facendo assieme, ognun* con il suo contributo.

  23. adriana says

    Care,
    comprendo bene lo scoraggiamento che può assalire, il senso di ineluttabilità degli eventi di fronte alla malafede di molt* e alla beata incoscienza di tant*, ma la rete è ancora uno spazio di libertà, di possibilità di comunicare pensieri, iniziative…. se chiudete voi, tutta una serie di relazioni, di informazioni, di possibilità di lotta viene a cadere, l’unico motivo che io riconoscerei per un’eventuale chiusura sarebbe il fatto che voi non ce la facciate più a dare energia, tempo e fatica alla cosa

  24. Betty says

    Non è forse proprio quando ci minacciano di censura che dobbiamo gridare più forte?
    Chiudere… per i motivi descritti? Io credo che siano proprio i motivi per continuare, per stringere i denti, per stringerci nella lotta, per andare avanti con più tenacia. Insieme.
    Questo blog è meraviglioso, una luce nel buoio di ignoranza e discriminazione in cui tutte siamo immerse. Non si può chiudere, non si può.
    Vi prego. Sono con voi.

  25. Natla says

    Che dire? Certo se chiuderai saremo un po’ più sole. Non ci saranno molti altri posti in cui imparare e sentirsi a casa.
    Ma mi rendo anche conto che un blog come questo, in un momento come questo, sia una fatica sovrumana.
    Non voglio che rimanga aperto per “salvarmi”, perché se c’è una cosa che ho imparato proprio qui, è che bisogna imparare a evolvere e salvarsi da sole, senza arrampicarsi sulle spalle di nessuno.
    Magari una vacanza può essere una terza via, ma di certo io, che mi limito a leggere, proprio non me la sento di dire a chi scrive o fa “tieni duro per me”.
    Se continuerai ti leggerò con immenso piacere.
    Se chiuderai: grazie di cuore. Per tutto quello che mi hai dato.
    Natla

  26. Jacquerie says

    Per favore non chiudete.
    Questo posto (fino un certo punto) virtuale è assolutamente necesario. Restate, anzi, restiamo sulle montangne virtuali.
    Non siete un’avanguardia, i pensieri che esprimete sono più che condivisi da molt* e credo siano frutti di una dimensione collettiva o almeno di un sentire condiviso. Credo che molti* trovino nei tuoi post una concettualizzazione, una tematizzazione, un sentimento che condividono ma che non riuscirebbero ad esprimere in maniera così trasparente. trovo che questo sito sia irrinunciabile.
    Li vogliamo poi veramente mandare affanculo i/le delator* e gli/le infam* (scusate il linguaggio un pò vetero)? Allora continuate, e continuiamo a percorrere le nostre strade e a costruire i vostri-nostri progetti e la vostra-nostra cultura, a creare scompiglio, a ingenerare pruriti ne* pidiellin* e ne* piddin*, nei vecch* pci-isti che senza gerarchie, autorizzazioni e politically correct non sanno andare avanti.
    Credo che in molti vogliamo la luna.

  27. Monica Romano says

    Non arrendetevi!

  28. Rosangela says

    Mollare significherebbe darla vinta a loro, chiunque essi siano! E noi non vogliamo questo. Noi non siamo queste. Avete il mio appoggio su tutto. Dobbiamo far sentire la nostra voce. Perchè noi ci siamo, noi esistiamo. Lo dico da ieri: se proveranno a toglierci la parola allora IO URLERO’ ANCORA PIU’ FORTE!

  29. cosmo says

    femminismo-a-sud è uno spazio bellissimo, intelligente e libertario! continuate a farlo vivere!

  30. Viktorija says

    Non chiudete!

  31. anna says

    comprensibile la tentazione di smetterla, di paintarla lì, vien la nausea a dover sempre ribattere e combattere con ruttanti neofascisiti-leghisti-maschilisti-violenti e con quelle donne che fanno loro da contorno e sottopancia. Ma ogni spazio di informazione e contro informazione è vitale più che mai adesso. Forza!

  32. Fabrizio says

    Voci come quelle di questo blog non possono e non devono sparire. Siete diventate un punto fermo nelle mie fonti di stimolo e informazione.
    Proseguite , non siete sole.

  33. Elena Doria says

    Ma state scherzando vero?
    No, dico, chiudere? e che faccio io poi, che facciamo noi poi …
    Un motivo per restare?
    Ve ne scrivo solo uno
    A me siete indispensabili. Senza di voi o divento stupida o impazzisco. Non vedo alternative: restate così posso continuare a pensare che tutto quest’ambaradam non sono solo io a vederlo così.
    Restate che così non sono, ma siamo.

    E poi a me la fantascienza non piace per niente.

    Ciao Elena

    PS: mangiato pesante ieri?

  34. clarissa dalloway says

    Se chiudete, mi sentirò molto più sola nella lotta.
    Femminismo a sud è una speranza, un conforto, una carica di energia, un motivo per non desistere, un motivo per resistere…
    Vi sono grata ogni giorno che vi leggo.
    Vi prego. Continuate.

  35. laura says

    vi capisco perfettamente. però non mollate. Vi segnalo un articolo che penso vi piacerà.

    un abbraccio

    ps: le vostre parole sono volate via e non vi appartengono, e per questo siete grandi! 🙂

  36. Ono-Sendai says

    E’ da ieri che volevo scrivere un post su quello che sta succedendo…avrei scritto quello che voi avete scritto meglio… non siete sol@.

  37. Sara says

    Vi prego non chiudete. Ogni giorno, più volte al giorno, vengo qui, sul vostro sito, leggendo avidamente le vostre parole. Sembrerà stupido, ma ad ogni nuovo post, mi sento un po’ più forte. Penso che io e il mio ragazzo non siamo poi tanto soli finché c’è qualcuno come voi. Vi capisco, lo so che mettete tanto impegno in questo blog e che siete costantemente sotto l’attacco di persone dalla mentalità ristretta, misogina e ipocrita. So che ci sono magre soddisfazioni a combattere ogni giorno, come fate voi. Però sono sicura che questo neo medioevo finirà e sarà anche merito vostro e delle persone come voi. Vi mando un cyber bacio e un abbraccio e tutto il mio sostegno assieme a quello del mio ragazzo. Vi prego non lasciateci soli al buio.

  38. Vivi says

    Bell’articolo, condivido tutto… la violenza ha mille forme, mille volti, mille parole, è presente nel nostro quotidiano ma la si vede solo quando succedono cose eclatanti a persone in vista… perché se succedeva ad una persona qualunque sarebbe passata in sordina. E l’Italia si sveglia e capisce che nell’aria c’è violenza… peccato che la si individui solo e soltanto al di fuori di se e della propria parte. Quello che stanno cercando di fare era prevedibile, anche perché era nelle loro intenzioni già da prima ma gli mancava il pretesto. Adesso hanno anche quello. Ma anche se riuscissero a farlo, ciò non toglie che chi lotta continuerà a farlo, trovando altri modi per comunicare ed organizzarsi… da questo punto di vista i ragazzi e le ragazze di Teheran ci possono dare un grande esempio, io li stimo davvero per quello che fanno, per la loro resistenza soprattutto ora che i tempi non sono i migliori… ma non lo sono mai stati in realtà.
    Per i motivi di restare, credo che bastino tutti i commenti che avete ricevuto… li ho letto spesso e ho capito quanto è importante per le persone (me in primis) non sentirsi sole e poter attraverso la parola aiutare/confortare/sostenere gli altri… l’informazione rende liber* … però la decisione tocca a voi e comunque vada sappiate che è stato davvero un immenso piacere leggervi, perché mi avete insegnato davvero tanto… e chissà forse anch’io vi vedrò dove in realtà non ci siete XD

    Un abbraccio
    Viviana

  39. Ale says

    Non so cosa sia accaduto, ma spero vivamente che questo blog continui nella sua lotta. In pratica siete tra le poche persone che sbattono in faccia la verità. Quindi, non mollate, perché c’è chi ha bisogno di voi.

    Ale

  40. Das D-maedchen says

    ciao, non chiudete.
    le motivazioni per non chiudere te le ho scritte anche se in breve, non immaginando questa tua intenzione, nella mia mail di oggi.
    femminismo a sud è uno spazio altamente costruttivo, dove sono venuta a sapere molto di quello che i media mainstream raccontano diversamente, o non raccontano proprio (non mi risulta che nessun tg abbia raccontato i pestaggi del 25 settembre). mi piace leggere come gli altri e le altre raccontano della loro vita, delle loro incazzature e lotte. mi piace quando fate approfondimento sui film e mi fate svegliare dal torpore facendomi notare quanto una pubblicità possa essere schifosamente discriminatoria, mi piace anche quando non sono d’accordo con voi, mi piace contribuire nel mio piccolo con il mio vissuto e le mie conoscenze, la mia rabbia.
    quando rinunciamo a esercitare un nostro sacrosanto diritto per paura muore qualcosa in noi. smetteresti di uscire di casa – e quindi di goderti una normale vita- se nella tua zona si verificasse uno stupro? spero di no! eppure quanto la paura può farci rinchiudere da soli in una gabbia, slegati da quello che succede “fuori”? da tempo immemore ho capito che per certi grandi “censori” esiste una violenza di serie a e una di serie b. non permettiamo che uccidano il diritto a esprimere un’opinione….
    se questo mio commento può già indurti a riconsiderare la cosa, son più che contenta. un abbraccio . cià.

Continuing the Discussion

  1. mariobadino linked to this post on Dicembre 17, 2009

     Il tempo tiranno mi sta tenendo lontano da internet, ma devo assolutamente commentare due notizie importanti. La prima è positiva: lunedì sera abbiamo avuto la presenza di Vittorio Arrigoni al circolo Arci di cui faccio parte, l’esp…