"Volevo solo sapere perchè aveva preso quella drastica decisione. Io l’amo ancora e non volevo certo ammazzarla." Queste le parole riportate dall’articolo che racconta dell’ennesimo femminicidio. Litigavano frequentemente e lei, mica tanto drasticamente, s’è rotta le ovaie e lo ha lasciato. Lui allora l’ha strangolata per i motivi riportati nel virgolettato. Chiedeva "solo" una spiegazione. "L’amo ancora" e intanto lei combatte tra la vita e la morte perchè il cervello è rimasto troppo tempo senza ossigeno.
In quanto a scelte creative però questa settimana possiamo annoverarne tante. Ben due tentativi di incendio. Lei lo lascia e lui le incendia la casa con la suocera dentro. Come quell’altro avvenuto in un’altra città dove si parla un’altra lingua e dove pure gli uomini sono uniti dalle stesse modalità a dimostrare che la violenza contro le donne non ha confini nè passaporto e che è maschile. Lei lo lascia e lui le incendia casa e uccide una piccola bambina di tre anni.
Poi c’è quell’altra che lo ha lasciato, lui la perseguita, lei lo denuncia per stalking e lui la accoltella a dimostrare che la legge che la carfagna vanta di aver promosso come risoluzione di tutte le violenze contro le donne in realtà non serve a niente.
Di esempi così ce ne sono tanti, moltissimi nella stessa settimana e dall’altro lato vediamo in tivu’ una pubblicità del ministero alle pari opportunità che sfoggia la rosa virginale che si annerisce. Soluzione inesistente per una ministra inconsistente.
Eppure di cose da fare ce ne sarebbero tante anche se nessuno le fa e allora non resta che raccontarci le ferite e andare a fondo dell’ennesima storia raccontata per colpirvi il cuore e lo stomaco. Per farvi aprire gli occhi e allo stesso tempo per chiedervi aiuto, per chiedere aiuto a tutt* noi, perchè questo sterminio finisca.
A lui non si poteva dire di no. Così Loredana mi dice per telefono. Frequentano lo stesso ambiente. Si sono lasciati appena un mese fa e lui continua ad ossessionarla, chiamarla di notte per farle sapere che quel vestito le sta bene e che invece il rossetto proprio non le dona. E lei rimette il vestito e cambia trucco perchè lui riesce ancora a farla sentire inadeguata. Un po’ la premia e un po’ la ferisce. Stesso giochino di sempre.
Non è semplice togliersi di torno chi non vuoi più sentire anche se avresti bisogno di stargli lontana per dimenticare e ricominciare a vivere. Lui non te lo permette. Finisci per aprirgli la porta alle tre di notte perchè minaccia di svegliare il palazzo.
Dice che vuole solo dormirti accanto, sentire il tuo odore, perchè non può farne a meno e stranamente la sua presenza ti tranquillizza e ti consola perchè il lutto di una perdita non è una passeggiata neppure per chi decide la fine di una storia.
Loredana e il suo ex dormono abbracciati e si risvegliano con l’olfatto sazio e il corpo un po’ più quieto. Lui vorrebbe fare l’amore ma lei non vuole. Glielo dice con gentilezza, lui scambia il sussurro mattutino per un consenso e la bacia. Poi la ribacia. La bacia ancora e lei si rende conto che non vuole stare male, non vuole soffrire ancora e gli chiede di smettere.
Lui sa che cosa fare e la tocca per non perderla e forza la sua volontà. Lei resta ferma e dice ancora che non vuole. Lui le picchia dentro e non le lascia fiato e la sente a combattere pelle contro pelle in una lotta che oppone il cervello ai sensi.
La fa venire e insiste e lei non può dominarsi perchè la violenza cerca una specie di assoluzione, una forma di "complicità", un’alibi per continuare. Come fanno i pedofili con i bambini. Se ti piace allora posso farlo. Invece lei ripiega su se stessa e non si muove. Lui resta immobile e chiede che lei sia disponibile, in fondo lui è stato gentile.
Loredana non voleva. Non voleva e di certo non vuole adesso. Del suo orgasmo se ne frega. Si facesse una sega.
Così lui la chiama puttana perchè se fai venire una donna controvoglia decidi che sei a posto. In quanti processi l’abbiamo sentito? "Lei ha goduto?" e se ha "goduto" non si parla di violenza. Perchè è dimostrato nella cultura degli uomini che un uomo non può "trattenersi" neppure controvoglia, eiacula anche se è in coma, perchè il suo è solo un muscolo, mentre le donne, si sa, hanno l’orgasmo a comando e una dilatazione vaginale, la pulsione e quei liquidi dicono che "sei bagnata", "eccitata" dunque lo vuoi. Secondo i maschi le donne non hanno un muscolo ma una cosa che esprime desideri e deve assumersi responsabilità.
Loredana ha detto ancora di no e lui le ha detto che qualcosa gli doveva. Lui era stato generoso. L’aveva fatto "per lei". Non si può mica dire stupro una cosa fatta in questo modo.
Lei si è fatta rigida, ancora più severa e finalmente ha avuto la forza di spiegargli che quella cosa lì era peggio di uno stupro, era il dominio sul suo piacere, era un ricatto, era un abuso su pezzi del suo corpo come fossero indipendenti da lei. A quelli si era rivolto. Quelli aveva stimolato con forza e aggressività. Ed erano i soli ricordi che gli sarebbero rimasti.
Morta la stima, morto l’affetto, morto persino il senso del lutto.
Loredana ha in mente un’altra vita. Senza di lui, ovvio.
—>>>Foto da womenews.net
@uomo
credo che tu stia confondendo la situazione con il coito interrotto che in alcune situazioni non puoi controllare. chiedilo ad un medico se un uomo in coma non può avere un orgasmo. e sarebbe stupro esattamente come stupro sarebbe stato fecondare eluana englaro così come auspicato da una certa parte politica.
e comunque sappia che hai appena affermato che un bambino vittima di pedofilia ha un orgasmo perchè gli piace.vale la pena che tu ti chiarisca un po’ le idee. l’orgasmo involobtario è una cosa naturale. non puoi impedire ad un pene di lubrificarsi così come ad una vagina di lubrificarsi e dilatarsi. basta leggere un po’ d’anatomia.
@elleti.brainvision
i nostri post non sono fatti per fare sentire stronza tutta la categoria. semplicemente si mettono a fuoco dei comportamenti. se ti identifichi in alcuni di essi siamo riuscite nell’intento perchè il sessismo, certe minuscole forme di violenza sono invisibili, rientrano nell’immaginario comunque, sono introiettate a tal punto da diventare “normali” fino a che qualcun@ non le mette a fuoco e non te le fa apparire per quello che sono. è autoanalisi e analisi. una specie di contributo alla crescita collettiva.
la violenza non è quella con il sangue e la mostruosità. è cosa umana, largamente diffusa e riprodotta in tanti comportamenti. identificarla con certe degenerazioni è semplicistico e banale ma c’è molto di più ed è quello che tentiamo di fare emergere senza criminalizzare nessuno. una specie di ritratto della complessità, ecco. 🙂
ciao
accidenti, leggere i post di Femminismo a sud sta diventando appuntamento sempre più piacevole: una scrittura graffiante, veloce, puntuale nel sottolineare le meschinità di noi uomini che spesso riconosco anche in me (e questo mi angoscia!); ma sopra a tutto, anche quando si parla del più “scabroso” dei temi, un’ironia velata ma pungente e che sa dove colpire, ironia che rende l’uomo meno stronzo, alla fine, perché certe volte a leggere questi post mi dico che mi faccio schifo in quanto appartenente alla categoria di Uomo (o così pare)..
Complimenti! Davvero sinceri complimenti! Continuerò ancora a leggere con molto piacere i tuoi – vostri? – post..!
Ciao!!
Volevo solo far notare che non è affatto vero che: che un uomo non può “trattenersi” neppure controvoglia. Almeno per quanto mi riguarda. O una situazione è eccitante o non lo è. Sai apparteniamo pur sempre alla stessa specie.
E anche che il pene non è un muscolo.