["Un giorno perfetto": un ex marito e un padre separato che fa quello che fanno spesso tanti nello stesso ruolo. Si è vendicato della moglie. Ha ammazzato i figli e se stesso]
In diverse occasioni possiamo venire a conoscenza di delitti ai danni di donne separate che provano ad allontanarsi da situazioni moleste e violente. Le cifre della persecuzione sulle donne vengono descritte ogni giorno tra le pagine di cronaca dei giornali. Accade per la maggior parte che siano gli ex mariti (o gli ex conviventi o ex fidanzati) ad ammazzare le donne che considerano di loro esclusiva proprietà. Accade spesso che tali uomini non si limitino ad ammazzare le donne ma decidano di appropriarsi delle vite dei loro figli, di ucciderli, pur di sottrarli alla ex moglie.
Tali cifre sono spesso sottaciute e descritte con grande superficialità. Si trovano sempre termini giustificatori per assolvere questi maschi, talvolta padri separati, e parole di criminalizzazione per le donne alle quali viene addebitata persino la "colpa" dei delitti commessi dagli ex. Ovvero le donne avrebbero la colpa per essere state ammazzate.
Va detto poi che le donne separate sono quelle maggiormente in difficoltà poichè nessuno le agevola a ricominciare a vivere. Non hanno corsie preferenziali per accedere ai luoghi di lavoro e devono troppo spesso tirare su i figli da sole perchè i padri sono assenti. L’unico modo in cui tanti padri separati sono presenti è generalmente molesto. Una presenza fatta di ricatti, ritorsioni, abusi, irresponsabilità, dispetti, vendette, livore e ostilità, in un disinteresse totale per la vita dei loro figli che vengono strumentalizzati fino all’eccesso per avere mezzi attraverso i quali accedere alle ex mogli e fare sentire ad esse tutto il peso del loro "potere".
Le donne separate hanno spesso una situazione psicologica pregressa che le pone in condizione di grandissima fragilità rispetto al futuro. Sopravvissute a rapporti violenti o molesti, hanno dovuto frequentemente rinunciare al lavoro per marito e figli, vanno comunque avanti e si ritrovano senza casa nè lavoro a dover fuggire come latitanti per proteggere se stesse e i loro figli dagli ex mariti.
Talvolta accade che possano trovare rifugio presso le loro famiglie originarie. Qualche volta chiedono aiuto ai centri antiviolenza. Spesso si trovano però sole, senza casa ne’ lavoro e sono frequenti i casi di suicidio dovuti a grandi crisi e enorme povertà, come tantissime sono le donne sole che si rivolgono a strutture di beneficenza solo per recuperare un chilo di pasta.
La loro povertà è dovuta innanzitutto allo Stato che non valorizza in nessun modo il ruolo di cura familiare che le donne compiono e che le pone in situazioni di ricattabilità poichè anche alla fine del matrimonio le mette in condizioni di dipendenza economica dall’ex marito che dopo averle sfruttate per un tot di anni generalmente non sborsa un centesimo.
Gli ex mariti e padri separati fanno di tutto per non assumersi alcuna responsabilità nei confronti delle ex delle quali si sono serviti per vari scopi, non ultimo quello di punchball, senza mai risarcirle di nulla. Quel che è peggio è che non si assumono nessuna responsabilità nei confronti dei figli che cessano di essere tali nello stesso momento in cui si avvia il percorso di separazione.
I figli per i padri separati sono un accessorio, uno strumento utile per fare del male alla ex moglie ovvero un alibi dietro il quale nascondersi per scagliarsi contro esse con tutto l’odio di cui dispongono.
Accade spesso di sentir parlare del "male che viene fatto ai figli" da padri separati che alla frase successiva usano parole infime per descrivere modelli di rapporto malati in cui un figlio dovrebbe accettare di criminalizzare la propria madre per vittimizzare il padre.
I figli di situazioni del genere sono figli gravemente in pericolo. Il male psicologico che viene loro fatto è alla stessa stregua di un omicidio fisico.
Vittime delle separazioni da ex mariti e padri separati molesti sono dunque le donne e i figli abusati anche grazie all’aiuto di contorsionismi burocratici e di speculazioni maschiliste.
Nel 2006 è stata approvata la legge "sull’affido condiviso" che ha peggiorato le cose.
A questo proposito vale la pena riproporre un brano di un post già pubblicato:
"Se le donne, le madri separate, vogliono sapere a chi devono la legge che impone l’affido "condiviso"
dovranno fare riferimento alla prestigiacomo, quando era ministra alle
pari opportunità, e alla carfagna. Non hanno indagato, nè hanno
consultato i centri antiviolenza, altrimenti avrebbero saputo quanto e
quale esercizio di pressione e di violenza i padri separati esercitano
prendendo a pretesto i loro figli.
Di fatto
dovrebbe essere impedito agli ex mariti violenti di entrare in contatto
con la ex moglie, invece attraverso questa legge la ex moglie non può
sottrarsi a nulla, se chiede tutela può essere denunciata per
sottrazione di minore e persino se per sfuggire alla violenza si
rifugia in una casa protetta viene perseguita. La legge ha dato ai
padri separati, livorosi e ostili, uno strumento di ricatto e di potere
che non è mai stato gradito da chi opera con le donne, con i minori e
da chi si occupa di separazioni.
E’ possibile
subire violenza da un ex marito, essere perseguitate, quindi essere
oggetto di stalking, di violenza, e non potere negarsi all’ex, non
poter rifugiarsi in una casa protetta, non poter essere protetta perchè
la legge sull’affido condiviso impone alle donne di non allontanarsi,
non proteggere se stesse, non recarsi in case protette con i propri
figli? Si, è possibile. Tant’è vero che c’è qualche padre separato che
ha citato qualche centro antiviolenza addirittura per aver plagiato la
ex moglie e per rapimento del minore. Per tutto ciò e per molto altro
ancora dobbiamo ringraziare le donne della destra. Sarebbe ottimo
capire come mai la ministra carfagna immagina possa funzionare la legge
sullo stalking se poi di fatto ha dato agli ex mariti uno strumento di
persecuzione in più."
Oltre al danno, quindi, anche la beffa. Da alcuni anni è cominciata una campagna stampa (anche in web) diffamatoria nei confronti delle madri e delle donne. In alcuni forum maschilisti si ritiene lecito offrire commenti perseguibili. Nei forum di donne si susseguono interventi che insistono sull’argomento. In quotidiani e siti web di destra si descrive colui che mette sotto ricatto la propria ex ed il proprio figlio persino dopo la morte come fosse vittima di una crudeltà smisurata.
Si insiste nel presentare la patologia di maschi vittimisti e irresponsabili come fosse causata dalle ex mogli che nel frattempo devono tirare avanti la baracca e dare da mangiare ai figli.
Sono pronti a lagnarsi di qualunque malessere, squilibrati e senza punti fermi nella loro vita pretendono che le donne facciano loro da bastone e da sostegno e in caso contrario le accusano e si vendicano in ogni modo possibile.
Sono patetici, deboli, piagnoni, distruttivi e hanno un sacco di tempo da perdere dato che non hanno figli da mantenere e solo una vendetta da portare avanti.
Uomini morbosi sostenuti da altri uomini morbosi e istigati da altri uomini morbosi e talvolta da persone che fanno carriera ritagliandosi una "specificità" nella difesa ad oltranza di altrettanti uomini morbosi.
A partire da questa specificità si costituiscono imprese economicamente fruttuose, non ultimo l’affare delle case di ospitalità per "padri separati" cosiddetti indigenti (?) a carico di enti pubblici e della collettività. Avete mai visto qualcun@ che dava ospitalità alle madri separate indigenti? Mai. Infatti anche quando gli uomini parlano di difficoltà economiche alla fine lo fanno sulla pelle delle donne. Danno la colpa a noi e le donne continuano a dover fare da sole, a mandare avanti i figli da sole e a non poter contare su nessuna struttura pro-indigenti neppure se si danno fuoco davanti al vaticano.
Questi uomini portano in giro dati fasulli di padri separati spinti a compiere gesti disperati quando sappiamo bene che le cronache ci offrono ben altre cifre e ben altri delitti.
I maschi "separati" talvolta si suicidano, è vero, ma non prima di aver ammazzato la propria ex e i propri figli ai quali dicevano di tenere così tanto.
Gli ex mariti e i padri separati si sono raggruppati in branchi, sono lobby, e lavorano strenuamente, da squadristi, per mettere all’angolo le donne, per massacrarle sul piano privato, fisico, legale, morale, sociale.
La verità è un’altra e sta scritta altrove. Solo dal giugno 2009 ad ora sono quasi 100 le donne uccise da ex mariti, ex fidanzati, ex conviventi. Basta contare le vittime a partire dalle cronache delle fonti di informazione.
"In Italia una donna su tre, tra i 16 e i 70 anni, nella sua vita è stata vittima della violenza di un uomo. Secondo i dati dell’Istat, sono 6 milioni 743 mila le donne che hanno subito nel corso della propria vita violenza fisica e sessuale. Tre milioni di donne hanno subito aggressioni durante una relazione o dopo averla troncata, quasi mezzo milione nei 12 mesi precedenti all’intervista. Ai danni di mogli e fidanzate i reati gravi: 8 donne su 10 malmenate, ustionate o minacciate con armi hanno subito le aggressioni in casa. Un milione di donne hanno subito uno stupro o un tentato stupro. A ottenere con la forza rapporti sessuali è il partner il 70% delle volte e in questo caso lo stupro è reiterato.
Il 6,6% delle donne ha subito una violenza sessuale prima dei 16 anni, e più della metà di loro (il 53%) non lo ha mai confidato a nessuno. Gli autori sono degli sconosciuti una volta su quattro, nello stesso numero di casi sono parenti (soprattutto zii e padri) e conoscenti."
Per maggiori info: www.istat.it – whqlibdoc.who.int
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certo che puoi pubblicare tutto quello che vuoi. e sai quante ne avrei da raccontarvi? vi scrivo in privato e vi racconto. se riuscite a mettere insieme i miei ricordi dolorosi e a farne una storia che abbia un senso sarà utile pure a me.
vi abbraccio
volevo segnalarvi che i maschilisti/fascisti hanno invaso anche il forum del corpo delle donne. ecco il link
avete ragione voi. sono squadristi. sceme quelle che gli danno retta.
ciao
tutto quello che dice luisa mi ricorda un episodio che non riesco a dimenticare. c’era mio padre che era venuto a prendermi e io avevo la febbre e avevo nove anni. ora ne ho 29. mia mamma gli ha detto che stavo male e lui ha minacciato di chiamare la polizia. urlava e mamma cercava di farlo ragionare ma lui non voleva sapere niente. io avevo visto tante volte che discutevano ma mio padre quella volta era peggio. ho pensato che la voleva ammazzare. la spingeva con le mani e poi la bloccava sui gradini che lei era scivolata. io mi sono messo le scarpe e gli ho detto che andavo con lui e lui ha smesso. poi sono stato ammalato per tanti giorni e lui non ha fatto una telefonata. quando poi è tornato ho detto che non volevo vederlo più e che se faceva qualcosa a mia mamma ci pensavo io. lui non ha finito di fare lo stronzo e anzi è diventato peggio. poi ha incontrato un’altra e per fortuna ha smesso e noi abbiamo ringraziato dio che era finita.
da quando era con l’altra non gli interessava più di me. non mi cercava mai e a me non mi è mancato. mia mamma si è fatta in quattro e non mi ha fatto mai mancare niente. non è stata aiutata da nessuno e io grazie a lei ho avuto un futuro e ora ho una famiglia.
da mio padre ho imparato solo una cosa. che quando tuo figlio si deve preoccupare di quello che puoi combinare di male allora non sei un buon padre. mio figlio non deve mai finire di fare il bambino mentre io faccio il papà e pure che io e sua madre ci separiamo, anche se per ora va tutto bene, non succederà mai che io faccio scene cattive e lo costringo a avere paura.
un papà si deve guadagnare il suo posto. non ci può essere un tribunale che lo regala. se uno ha bisogno di un tribunale per stare con suo figlio vuol dire che prima ha pensato a fare altre cose ma non ha pensato a fare la persona matura.
@eva,
accettare i genitori non significa compatirli e mi sembra che tu abbia questo atteggiamento che probabilmente è di una adulta che capisce la fragilità di altri adulti ma non può certo essere l’atteggiamento di un bambino o di una bambina che hanno diritto a viversi la loro infanzia senza dover sostituirsi ai ruoli genitoriali.
Una figlia non dovrebbe porsi il problema di “interrogarsi sull’insufficienza di questi padri” compreso il tuo. Una figlia dovrebbe fare la figlia. Il genitore dovrebbe fare il genitore.
Tu parli di ruoli capovolti in cui tu comprendi e assolvi un padre mancante di qualcosa perché ne hai bisogno e perché non puoi negargli affetto. Ma a te chi ci pensa?
Il punto sta qui. Mentre i figli vengono ricattati da questi padri bambini a cui tutto è dovuto, come giustamente dice luisa, loro continuano ad esigere, a pretendere “affetto” e comprensione per la propria insufficienza.
Un figlio non deve capire l’insufficienza del genitore perché è il genitore che deve occuparsi del figlio.
Tuo padre doveva occuparsi di te, ti doveva affetto, doveva essere presente ed evitare di fare cazzate. Non il contrario.
Il fatto che tu ti ripieghi su un ruolo non tuo non è che l’ennesimo esempio delle conseguenze di genitorialità vissute male.
In quanto all’affido condiviso, ripeto, esiste già senza bisogno di obbligo. La legge non era necessaria. Lo era nella misura in cui serviva a obbligare le madri ad assolvere al dovere di condivisione della genitorialità on situazioni di grave conflitto. Quando tali situazioni non esistono la legge non serve perché sono i genitori a concordare con serenità tutto quanto. La legge interviene in situazioni viziate e dunque non può che creare degenerazioni.
Restrittiva o meno si tratta di condivisione di responsabilità a partire dal fatto che bisogna evitare che un padre violento e rancoroso si avvicini alla ex moglie o al figlio.
Noi non abbiamo ne risentimenti ne’ prese di posizione. Ci interessano solo la vita di donne e bambini che continuano a morire per mano di ex mariti e di padri separati.
Tutto questo deve finire. Tutto qui.
se è per questo anche mio padre di cazzate ne ha fatte tante. posso dire che neanche lui è stato un modello di padre perfetto da mulino bianco.
pure mia madre cazzate ne ha fatte tante, prima fra tutte quella di non aver lasciato prima mio padre.
però ho imparato ad accettare il fatto che i miei genitori, come il resto degli esseri umani, non siano perfetti. ho sempre diviso il rapporto che avevo i con loro rispetto a quello che potevano avere fra di loro. E ho sempre riconosciuto, al di là degli sforzi che mio padre poteva o non poteva fare la sua palese insufficienza nell’occuparsi di me. non per questo gli nego il mio affetto.
Credo sia importante interrogarsi sull’insufficienza di questi padri separati. credo sia importante mettere sul tavolo il problema di una genitorialità responsabile. ma non penso sia nè utile nè giusto dare addosso ai padri. così come è giusto ma purtroppo inutile dare una medaglia alle madri che davvero riescono a sopportare delle autentiche missioni impossibili.
Poi magari è utile cambiarla questa legge sull’affido condiviso, renderla più restrittiva, magari all’inizio affidare il figlio ad un solo genitore e poi, una volta recuperata una maggiore serenità, dare la possibilità della condivisione. ma credo sia importante partire dal concetto di condivisione della responsabilità.
Con i risentimenti e le prese di posizione nette però non credo si possa fare molto. e neanche con le generalizzazioni madri buone/padri cattivi.
luisa,
grazie di questo tuo contributo. dice cose verissime che ho sentito mille altre volte.
posso pubblicare il tuo commento come spunto per un post che para di madri, figli e padri separati?
grazie ancora
un abbraccio
anch’io sono figlia di una coppia separata e non sono d’accordo con eva.
a parte che le difficoltà economiche sono un fatto universale ma non si capisce come questo possa sempre e solo pesare sulle donne. i maschi indigenti pietiscono assistenza e mia madre si fa un culo così a fare qualunque tipo di lavoro per farmi studiare.
mio padre non ha mai tirato fuori una lira. mi ha promesso un sacco di cose e non mi ha mai dato niente. premetto che mia madre mi ha sempre lasciato libera di gestire il rapporto con lui e di vederlo quando volevo. in un periodo della mia vita ero io a non volerlo più vedere e lui si è permesso di insultare mia madre e di accusarla di avermi influenzata mentre era lui che continuava a deludermi con la sua maniera irresponsabile di pensare a tutto meno che a me.
di me si ricordava solo ciclicamente quando voleva interpretare il ruolo del papà e allora arrivava con un regalino del cavolo e mi accusava di essere polemica e di somigliare a mia madre se gli chiedevo come mai non si era fatto vivo quando lo avevo chiamato o come mai non mi aveva comprato la cosa che mi aveva promesso con i soldi che per legge avrebbe dovuto usare per il mio mantenimento e che non mi dava mai.
eva si sbaglia su un sacco di cose. soprattutto si sbaglia sul fatto che un genitore non può più firmare a scuola o cose così.
un genitore separato non perde la PATRIA POTESTA’ che si perde solo se il tribunale dei minori dice che tu non hai più nessun titolo per fare il padre e lo decide per gravi motivi.
quindi un padre separato, senza che sia usato nessun argomento vittimista, può firmare le giustificazioni. o meglio: firma la giustificazione il genitore che deposita la firma a scuola. se il padre non la deposita perchè non c’è è solo colpa sua.
la verità è che i padri vogliono diritti. il diritto di stare in pace e fare come vogliono. di entrare e uscire quando vogliono dalla vita dei figli senza beccarsi critiche. come se i figli fossero oggetti.
questo è quello che ha fatto mio padre con me e che tanti padri hanno fatto con tanti miei amici.
pretendono diritto di stare con te proprio quel giorno lì anche se tu hai sonno. ti tirano fuori dal letto ancora calda e ti portano in macchina perchè è loro “diritto” e poi la cattiva era mia madre che gli diceva che stavo dormendo e che lui sarebbe potuto venire prima.
pretendono il diritto di trovarti ad aspettarlo quando gli fa comodo, però non vogliono nessuna responsabilità e nessun dovere.
solo diritti senza dovere di mantenimento. senza dovere di essere un punto di riferimento equilibrato e costante. una presenza rassicurante e non malata.
proprio non sono d’accordo con eva perchè quei padri non dovrebbero proprio avere il permesso di fare del male ai figli.
per quello che io sono adesso devo ringraziare solo mia madre. mio padre è un pover’uomo che ancora si piange addosso e da la colpa a tutti meno che a se stesso di tutti i casini che ha combinato.
un grazie a mia madre e a tutte le madri del mondo. e un vaffanculo ai padri che non imparano mai a crescere.
d’accordo con l’ultimo punto che esponi. gli uomini denunciati per violenza, gli uomini violenti non devono avere a che fare con le ex mogli e con i figli.
la legge sull’affido condiviso invece lo consente anzi da modo agli uomini denunciati di violenza di perseguire le ex mogli persino quando sono rifugiate nei centri antiviolenza.
tanto ci fa dire che se non si tratta della generalità dei casi (e la generalizzazione è argomento di cui si servono i padri separati per avere accesso a risorse e provvedimenti che li autorizzino e legittimino a fare di donne e bambini quello che gli pare) si tratta comunque di tanti casi nei quali viene dato agli uomini violenti uno strumento ulteriore per commettere stalking, violenza, persecuzione, femminicidio.
stiamo mettendo assieme i dati dei casi in cui le donne separate costrette dalla legge sull’affido condiviso incorrono grazie a quella legge in ulteriori atti di violenza da parte dell’ex marito.
troppe situazioni in cui i figli sono solo un tramite per arrivare alle madri. senza tenere conto di tutti i casi documentati che dimostrano che tantissimi EX continuano a perseguitare la ex moglie o ex convivente fino ad ucciderla (dati che non si possono negare e che dimostrano come la separazione sia un fatto che alle donne costa la VITA).
appena avremo completato la ricerca renderemo note le notizie facendo il raffronto tra chi chiede l’applicazione della legge sull’affido condiviso e chi la usa per fare del male alla ex moglie e anche ai figli.
ps: l’affido condiviso “obbligatorio” non va bene. esisteva già e in situazione di equilibrio e accordo i genitori concordavano e concordano ancora senza fare ricorso ad una sentenza restrittiva di convivere responsabilmente con i figli. la attuale legge forza situazioni di grave conflitto ed è di per se’ strumento lesivo di parti deboli. le donne sono troppo spesso se non nella maggioranza dei casi tra queste.
Eppure sono convinta che l’affido condiviso sia una cosa buona.
Non si può fare di tutta l’erba un fascio, non si possono etichettare tutti gli uomini separati come violenti, possibili assassini, al limite limite come ricattatori.
Ed è innegabile che nella stragrande maggioranza dei casi la più penalizzata da una separazione, dal punto di vista economico e sociale, sia la donna, ma personalmente non faccio fatica a credere che in questo momento di crisi le persone sole e con un affitto da pagare siano quelle più in difficoltà. Tra queste anche i padri separati.
Credo in Italia molte separazioni si svolgano, non dico in maniera serena, ma civile e corretta sì, e trovo giusto che anche al padre separato tocchi la responsabilità dei figli. E da figlia (certo, ormai adulta) di genitori separati posso affermare come non sia bello che un genitore che fino a ieri era genitore a tutti gli effetti, il giorno dopo sia privato di autorità, al punto da non poter neppure firmare una giustificazione per la scuola.
In questo senso sarebbe magari positivo rendere più restrittiva la legge (un padre violento sicuramente non deve essere un modello per i figli), ma torno a dire che per separazioni consensuali e “tranquille” l’affido condiviso sicuramente possa essere una buona cosa.