Skip to content


Lecce: il tronista e la violenza contro le donne

La provincia di Lecce ha un gran senso dell’umorismo. Autorizzati forse dalla varietà di messaggi ambigui e sessisti prodotti in occasione della giornata contro la violenza sulle donne, come la virginale rosa bianca o il manifesto della razza ariana fatto dal pd lazio, o come la celebrazione agghiacciante avvenuta a bergamo che dimostra una volta di più come il 25 novembre sia diventato solo un’altra data mediaticamente e commercialmente spendibile da speculatori e politicanti, hanno ritenuto, i leccesi intendo, di poter affidare il compito di testimonial contro la violenza sulle donne ad un tronista.

A lui sarebbe affidato il ruolo di fare un bel giro nelle scuole, dove le ragazze lo attenderanno come fan urlanti e i ragazzi come emuli di quel modello machista, per dimostrare che esiste la variante di bello e intelligente e di sessista che partecipa e costruisce cultura della violenza sulle donne pronto a dire che violenza non va bene.

La stessa cosa d’altro canto l’ha fatta anche l’associazione doppia difesa di hunziker/bongiorno con uno spot che affida a personaggi popolari, compresi attrici, attori e calciatori, il compito di dire ai giovani che la violenza sulle donne non va bene.

In entrambi i casi si sfrutta l’immagine di qualcuno per poter toccare le corde di ragazz* oramai rincoglioniti dalla televisione. Nel primo caso però si arriva al paradosso perchè è proprio uno di quelli che fabbricano cultura dello stupro, o perlomeno uno di quelli che campa di questo, che vanterebbe il titolo di "laureato" con licenza di diffusione di pensiero anti-violenza.

Il metodo sarebbe quello che viene spesso usato in america dove star del wrestling, quella specie di lotta greco-romana spettacolarizzata modello usa, vanno in giro per le scuole a parlare di lotta contro la violenza, contro la guerra tra bande giovanili, a dire che il vero macho non picchia chi non si può difendere e che il terreno sul quale combattere eventualmente è quello del ring.

Non so valutare se questa pensata sia efficace perchè non riesco a immedesimarmi nel ruolo di femmina del mondo di walker texas ranger e perchè seguendo lo stesso criterio gli esempi a paragone che verrebbero dalle mie parti sarebbero alquanto deleteri: il boss mafioso che insegna ai giovani l’onore e il rispetto per dio/patria/famiglia, il capo-ultrà fascista che spiega ai ragazzini a non essere violenti negli stadi. Cioè: come si possono veicolare messaggi positivi se la propria credibilità è prossima allo zero? Non è invece che attraverso questi mezzi si sdoganano altri meccanismi e altri significati culturali che vanificano la lotta contro la violenza sulle donne, la banalizzano, la rendono alla portata di tutti e rafforzano modelli di comportamento machisti?

Ovvio che essere uno della scuderia di lele mora, troneggiare da tronista nella trasmissione uomini e donne della de filippi dove le donne fanno parte di un carnaio di disponibilità del maschio coglione, farsi fotografare dalle riviste di gossip per rinvigorire l’immagine di maschio bello e impossibile accanto a donne seminude che svengono per lui, non significa che costui passi il tempo a stuprare le donne e a malmenarle. Ovvio che chiunque può dire quello che vuole. Ma possono essere spesi dei soldi pubblici per affidare un compito pedagogico ad un signore che non può portare ai ragazzi che incontrerà altro esempio che la sua vita professionale? Non è forse per questo che è stato chiamato? Fosse stato un impiegato del catasto lo avrebbero invitato?

E il punto non è neppure che a parlare di queste cose debba essere una donna, anzi. Più uomini prendono coscienza e consegnano coscienza del problema ad altre persone meglio è. Ma perchè proprio quell’uomo?

L’osservazione a Lecce è stata fatta dalle donne dell’Udi e la risposta è stata la immediata costituzione di un fan club e la diffusione di un comunicato in cui sostanzialmente si dice che se è ammesso che un frocio diventi presidente della regione – a proposito di niki vendola – allora deve essere consentito ad un tronista di fare quello che vuole.

E non capiscono quelli del fan club che niky vendola ha una storia politica diversa e oltretutto non mi pare sia mai stato portatore di sessismo se non altro per il fatto che sarebbe stato il primo a subirlo. La stessa cosa non si può dire del signor giovanni conversano che per carità, si capisce che è un uomo sacrificato, che soffre tanto a farsi i muscoli e che fa parte della congrega pugliese di giovani veline e velini laureati/e pronti/e ad essere ammessi/e nelle liste del pdl, ma il punto non è neppure quello. Il punto è che per fare lezioni di rispetto tra i generi dovrebbe quantomeno fare una critica feroce al mondo da cui viene che sfrutta le donne, i corpi delle donne, le fa diventare oggetto e le ridicolizza e sfrutta anche gli uomini perchè impone un unico modello estetico ed un unico modello di comportamento sessista, etero, macho, dalla sensibilità pari a zero.

Questo, a noi sembra ovvio, non sono caratteristiche che dovrebbe avere qualcuno pagato dalle istituzioni per andare a dire ai giovani che così non si fa.

Non c’è lezione migliore che l’esempio – positivo – che gli adulti danno ai ragazzi. Può questo tizio essere un esempio positivo di antisessismo per i giovani leccesi?

—>>>Nella foto sotto il tizio è in prevendita per un otto marzo a euri 15 cadauna

Posted in Corpi, Fem/Activism, Omicidi sociali, Pensatoio.


One Response

Stay in touch with the conversation, subscribe to the RSS feed for comments on this post.

  1. joel says

    Ma è lui!! Il TROIO!!!!!! Quello del Vernacoliere! hahahaha è uguale