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Noi vogliamo godere!

Potrebbe sembrare che ci piangiamo addosso, ma così non è. Non siamo certo qui a ricordarvi di quante pene soffriamo perchè vogliamo che qualcuno ci salvi. Siamo orgogliose del nostro dolore e lo portiamo intero sulla nostra pelle che strato dopo strato ci viene strappata via. Ma finchè avremo fiato in gola, cervello per pensare, occhi per vedere, orecchie per sentire, naso per annusare la merda e mani per lottare, noi ci saremo. Saremo qui a rivendicare i nostri diritti invece che pietire favori.

Non è certo un atto di eroismo giacchè l’hanno fatto le nostre madri e le madri delle nostre madri e ancora prima altre donne e nessuna di loro era di sicuro votata al martirio.

Non abbiamo mai inteso patire per difendere valori che non ci appartengono. Non intendiamo morire per salvare la verginità, la reputazione, l’onore, la famiglia e quelle cose che piacciono tanto ai maschi con la tonaca. Noi vogliamo godere. Si, godere. Noi perseguiamo il piacere, quello vero, intero, che sappia di carne e sensualità, che procuri vera sorpresa alle donnine perbene. Oh che delizia vederle arrossire, saltare sulla sedia, proteggere la loro anima mutilata. Oh che passione sfidare gli sguardi dei maschi che non sanno guardare negli occhi una donna che vuole godere, perciò la stuprano e la imprigionano e la uccidono.

Noi perseguiamo il piacere, vogliamo stare bene. E’ questo il nostro obiettivo politico. Vogliamo stare bene da sole, in compagnia, con le altre donne o con gli uomini, al lavoro, a scuola, per le strade.

Stare bene fa rima con l’essere libere. Nessun cane da guardia per favore, non sono cose belle a vedersi in una società che dice di pensare al nostro bene. Non si gode in una prigione di cemento con gendarmi armati tutt’attorno. Non c’è intimità, come dire, non ci si sente a proprio agio.

Perchè l’agio è una questione fisica e mentale. Come ci si può sentire libere di non essere libere? Come si può stare bene se c’è chi ti dice continuamente che quello che vuoi tu è sbagliato?

Nessun pianto, nessuna lamentela, per carità. E’ una dignitosa lotta. Come quella di una donna che non ha mai, proprio mai, provato un orgasmo. Immaginate la sua prima volta, l’emozione, la fatica, l’ansia, l’eccitazione, la vita in una sensazione così forte e così immensa da fare sparire tutto quello che non le somiglia neppure alla lontana. Come scalare una montagna, sasso dopo sasso, aggrappandosi con le unghie e lacerandosi fino a sanguinare.

Non parliamo di una santa, di una di quelle icone insanguinate che sfuggono alle miserie del mondo dichiarando di vedere la madonna. Parliamo di noi, donne vere che hanno ereditato la tenacia e la determinazione di chi per secoli si è allenata a sopravvivere nella prigionia e a sfruttare ogni fessura per fare qualche passo avanti.

Siamo così, non ci arrendiamo e non ci importa sentire che il mondo attorno a noi è quello di sempre perchè lo sconfiggeremo, ci prenderemo quello che vogliamo senza vendere il nostro diritto a godere, senza fare confusione tra noi e quelle che si dicono uguali a noi ma hanno smesso di sognare o, forse, non hanno mai neppure iniziato a farlo.

Il piacere non è solo quello di arrivare all’obiettivo. La lotta è già vita, meglio che aver paura, meglio che restare in prigione, meglio che prostituire le idee per fare pubblicità ai carcerieri, meglio che prendere ciò che è nostro solo dopo aver fatto godere qualcun altro che di sicuro non ricambierà il favore.

Vogliamo fare l’amore senza restare incinta e voi dovete darci una soluzione e se non ce la date ce la prendiamo. La pillola, il preservativo, qualunque contraccettivo. Vogliamo scegliere il momento per essere madri perchè ciascuna ha diritto di decidere il proprio tempo che non può essere sancito da leggi ne’ da provvedimenti di altro tipo di ispirazione fascista. Perciò interromperemo le gravidanze e useremo la pillola abortiva.

E se la chiesa vorrà scomunicarci, ora, nel 2009, perchè intendiamo godere senza restare incinta e vogliamo scegliere quando essere madri, lo faccia perchè tanto non ci fa paura.

Non ci spaventa la scomunica, la minaccia della prigione, perchè il piacere non è una colpa e ciascun@ ha il diritto a perseguirlo per se’.

Noi andiamo avanti. Ci stuprano e ci processano e alla fine ci condannano lasciando liberi i nostri stupratori. Ci ricattano, ci chiedono di regalare i nostri corpi e ci chiamano puttane quando esigiamo qualcosa in cambio.

Bisognerà pur pagare una donna che vende un corpo rinunciando al suo piacere.

Noi vogliamo godere. Non è nulla di diverso da quello che vogliono tutti gli altri, uomini inclusi.

Sia chiaro: il nostro piacere non corrisponde a quello degli uomini. A noi non piace ciò che gli uomini vogliono ci piaccia.

Noi vogliamo stare bene e non temiamo di osare tanto. Vogliamo stare bene e c’è tutto un mondo che fa di tutto per impedircelo. 

—>>>vignetta da zeroviolenzadonne.it 

Posted in Anticlero/Antifa, Corpi, Fem/Activism, Omicidi sociali, Pensatoio, Sensi.


4 Responses

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  1. newsexology says

    “noi vogliamo godere” “Vogliamo fare l’amore senza restare incinta e voi dovete darci una soluzione…”
    La soluzione non è accettare che la sessualità femminile sia sempre al servizio di quella maschile! La soluzione non è un “qualunque contraccettivo”: Fare l’amore per godere, per una donna non può identificarsi solo con il rapporto vaginale, perché non esiste l’orgasmo vaginale! La “soluzione”, non può essere accettare una sessualità finalizzata solo alla riproduzione e non al piacere, la “soluzione” è una corretta educazione sessuale, dove viene insegnato anche ai maschi come una donna può provare il piacere, l’orgasmo/i, quindi non con la vagina che non ha questa capacità: sono gli organi erettili femminili (clitoride ecc) che se stimolati causano sempre l’orgasmo in tutte le donne, è questo che si deve insegnare ai maschi: come stimolare il clitoride e a fare l’amore (dare e ricevere piacere e come fare felice la partner, non solo a letto)! Il diritto all’orgasmo per le donne non deve significare e chiedere solo “un qualunque contraccettivo”: gli organi del piacere sono esterni, non sono quelli riproduttivi! Il significato di “rapporto sessuale completo” deve essere “orgasmo per entrambi i partner sempre, con o SENZA il rapporto vaginale” anche alla prima volta, in gravidanza e dopo la menopausa, a tutte le età: questo deve essere spiegato alle ragazze (e ai ragazzi che con i baci e le carezze non esiste un periodo refrattario, ansie, ecc…)! A chi interessa approfondire, vedi i video in youtube/newsexology (sul fare l’amore, la prima volta, su come è stato inventato da Freud il termine orgasmo vaginale, su come è stato inventato il punto G, sulle censure alla divulgazione scientifica della sessualità femminile per il piacere, sulla prevenzione delle violenze sessuali, ecc). Sono disponibile per chiarimenti, discussioni e collaborazioni.

    PS: vi suggerisco anche di vedere questi articoli in girlpower (e tutti i commenti delle donne con le repliche…):…
    http://www.girlpower.it/…aginale-esiste-o-no.php
    http://www.girlpower.it/…vaginale_non_esiste.php

    e soprattutto (perché spiega anche altre cose importanti per le donne…):
    http://www.girlpower.it/…oce-parla-l-esperto.php

  2. Ila says

    grande articolo, condivido a pieno ciò che è stato detto.
    però, se mi permettete (e spero che questa non sia vista come una critica, ma come un completamento della questione), il problema dell’ aborto è molto più complesso ed articolato.
    non è solo una questione di decidere da sé quando e come diventare madri – tra l’ atro, penso che oggi come oggi le gravidanze si possano evitare in mille modi più sicuri e per niente traumatici. non credo che l’ aborto sia visto come la prima soluzione, anche perché – siamo sincere – non è una passeggiata, e non parlo solo dello stato d’ animo più intimo che può avere una donna in quel momento, ma anche dello stress psicologico al quale è sottoposta se decide di abortire (pensiamo alla situazione dei consultori italiani, che purtroppo spesso sono delle vere e proprie sedi parrocchiali!).
    in fondo, il caso vuole che le donne a non usare metodi anticoncezionali siano proprio quelle più “cattoliche” (si veda il termine in senso lato), che più facilmente, vuoi per scarsa istruzione o perché nella loro vita esiste solo il modello “famiglia”, ricorrono all’ aborto in caso di gravidanze indesiderate, senza porsi minimamente il problema di come risolvere la questione prima di un intervento così radicale.
    al giorno d’ oggi l’ aborto ha acquistato altri significati: si pensi al caso in cui una madre sa di essere incinta di un bambino gravemente malato che sa già di non poter curare. si pensi agli “incidenti”, agli stupri, ecc..
    non è solo una questione di voler godere, ecc..
    per quello abbiamo tante possibilità: il cerotto, l’ anello, la pillola, la spirale, il chip sottocutaneo, il preservativo. credo che nessuna di noi consideri l’ aborto come primo rimedio, e ciò non toglie che sia un nostro sacrosanto diritto!
    però la situazione deve essere chiarita e completata, altrimenti rischiamo 1) di essere fraintese, 2) di risultare anche noi ignoranti.

  3. marika says

    Ma perché qualcuno prende sul serio ancora la scomunica della chiesa?! Pazzesco!
    Ovviamente sono d’accordo con ogni singola parola.
    Un saluto

  4. roz says

    condivido in pieno, che ci scomunichino pure!