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Sei malata perchè sei brutta, disse il medico

Una bella mail, bella per il tono critico, combattivo, per nulla rassegnato e non per le tristi informazioni che condivide. La pubblichiamo immediatamente perchè contiene informazioni fondamentali per tante donne. A partire dal fatto che i medici trattano tante patologie legate al femminile, o comunque ai generi discriminati, tirando fuori il solito vecchio stigma della colpa e dell’inadeguatezza personale (come avviene per l’aids). In questa mail si parla di donne che fanno figli, belle e sane che certamente non avranno mai problemi di salute e di altre brutte e perciò senza prole che dunque non potranno evitare le punizioni che il creato ha destinato agli uteri inefficienti.

Ci sono tanti motivi per cui questa mail ha un così grande significato per noi. Uno è il seguente: ci spiega con chiarezza che i medici bisogna sceglierli e che sono uomini che orientano la cultura ammantando pregiudizi di una pretesa scientificità. Questo non solo è pericoloso ma è anche criminale. Non sono stati infatti scienziati che hanno declinato l’inferiorità di razze e generi in un passato recente? Continua ad accadere perchè i pregiudizi sono duri a morire e così come c’erano medici che curavano l’isteria, male dovuto all’insoddisfazione sessuale delle donne, ordinando ai coniugi stupri poderosi così ancora oggi le donne continuano ad essere trattate in rapporto ad un androcentrismo che non ha eguali.

Grazie per la stima P. e certo che questo è un modo lecito di usare l’indirizzo per i contatti. Altrimenti che ci stiamo a fare. Buona lettura e buona discussione. Noi rinnoviamo come sempre l’invito a segnalare qualunque stortura, analisi, riflessione che avete voglia di condividere con altre sorelle.

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Leggendo un articolo di Libero sulla caduta dei capelli (http://donna.libero.it/bella_fuori/quando-cadono-capelli-chioma-caduta-bellezza-salute-spazzola-pettine-ne2120.phtml?ssonc=997687484) mi sono imbattuta in una frase di un certo dottor Andrea Marliani, dermatologo ed endocrinologo, che mi ha fatto strabuzzare gli occhi: 

"penso a un termine abusato come ovaio policistico, adesso sembra quasi che lo abbiano tutte le donne! Invece se una donna ha mestruazioni regolari, ha avuto tre figli e quindi è fertile, e magari è anche bella e femminile, è evidente che non può avere l’ovaio policistico! Le donne che davvero ne soffrono sono spesso grosse, mascolinizzate."

Mi aspettavo di leggere “brutte, sfigate ecc” come seguito dell’affermazione e “singles, lesbiche” come ulteriore stereotipo collocato spesso sulla stessa linea, poi mi sono ricordata che stavamo parlando di un disturbo endocrino e che l’obesità è una conseguenza di tale disturbo e non il disturbo una specie di punizione riservata a donne poco belle e attraenti. Per un attimo mi era sembrato un problema di merito. Forse mi sbaglio e in effetti vado a cercare il pelo nell’uovo ma non la trovo per niente un’affermazione “medica”.

Mi sono informata, l’ovaio policistico è causa di numerosi problemi, che si ripercuotono anche a livello estetico, ma parlare di “bellezza e femminilità” come sintomo di salute, l’ho trovato comunque fuori luogo. Se una donna comincia ad avere una perdita anomala di capelli o altre manifestazioni, la preoccupazione sarà piuttosto la salute che un calo di fascino o no? Un medico dovrebbe parlare in termini medici, dovrebbe porre l’attenzione su altri fattori per escludere un problema, “magari è anche bella e femminile” che significa?

Non credo si sarebbe espresso così riguardo a nessuna patologia maschile che va ad influire sull’aspetto di pelle, capelli, è causa di obesità, di infertilità ecc.. Per fortuna leggo pochissimo gli articoli di Libero, immagino che troverei affermazioni di gran lunga peggiori e sessiste. Mi scuso se mi sono dilungata. Apprezzo molto il vostro lavoro e volevo condividere una mia impressione che può anche essere discutibile. E’ un uso lecito dell’indirizzo di posta che mettete nei contatti? Grazie. P.

p.s. Anche se non c’entra niente, questo articolo mi ha fatto ricordare quando a 19 anni il ginecologo mi prescrisse la pillola per una cisti ovarica dicendomi che in questo modo si sarebbe risolto il problema della cisti, più sottilmente legato a un problema di stress e insoddisfazione, quindi soprattutto si sarebbe risolta un’ altra questione, ossia il mio primo rapporto sessuale che ancora non c’era stato. Il medico mi fece l’occhiolino e un sorrisetto dicendomi che ci saremmo rivisti l’anno successivo per una visita completa. Intanto io potevo darmi al sesso (eterosessuale), visto come toccasana, senza preoccupazioni e liberamente (ancora più liberamente per il mio eventuale partner mi viene da pensare) perché chiaramente non aspettavo altro. L’ho annullato come possibile medico. E difficile sbagliarsi quando un atteggiamento viene percepito così chiaramente come un’invasione. Questo è quello che provai. Tra l’altro non ho bisogno della pillola per vivere serenamente la mia sessualità dato che sono lesbica e in ogni caso credo che anche un semplice preservativo risolva il problema. Scusate lo sfogo.

Posted in Corpi, Omicidi sociali, Pensatoio.


6 Responses

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  1. Valentina says

    Salve a tutti,
    leggo da molto tempo questo blog ma non avevo mai pensato di scrivere qualcosa anche io, finchè non ho letto questo posto che mi ha ricordato uno spiacevolissimo episodio della mia adolescenza (si parla di esattamente dieci anni fa)…

    Cito: “L’ho annullato come possibile medico. E difficile sbagliarsi quando un atteggiamento viene percepito così chiaramente come un’invasione. Questo è quello che provai.”

    …avevo quindici anni, prima visita ginecologica, ancora vergine.
    Al momento della prenotazione in consultorio, un’infermiera mi informa che il primo ginecologo disponibile a visitarmi sarà un uomo. Con la spavalderia che si ha solo a quell’età, io rispondo che va bene, è un medico no?! Quindi che problema dovrebbe esserci?!

    Giorno della visita: sono molto tesa, ma cerco di non darlo a vedere.
    Un’infermiera, diversa dalla precedente, mi fa accomodare, mi dice di togliere pantaloni e slip e di sedermi sulla poltrona ginecologica.
    Arriva il medico, non è anziano, ad occhio e croce gli darei cinquant’anni. Mi dice di allargare bene le gambe e incomincia a guardarmi “laggiù”, finchè poco dopo, ridacchiando esclama «Ma alloraaaa, le apri o no queste gambe? Cos’è, non sei capace? Quando sei con il tuo ragazzo non le apri le gambe?»

    Da allora scelgo solo ginecologhe donne.

  2. Elena R. says

    Salve a tutt*,
    a proposito di medici scalzacani, ho anch’io qualche esperienza memorabile!

    Il primo ginecologo (sottolineo: UOMO di mezz’età) a cui mi rivolsi (sistema sanitario pubblico) all’età di 17/18 anni circa, mi fece solo delle domande senza realmente visitarmi, parlandomi diede per scontato che fossi vergine e allorché lo contraddissi se ne venne fuori con un “Non vorrai mica restarMI incinta!?” (da notare il “restarmi”, come se a lui ne potesse venire qualcosa!!), insinuando nemmeno tanto velatamente che io fossi una cretina sprovveduta solo perché non prendevo la fantomatica pillola… come se non esistessero i metodi contraccettivi “a barriera”! infine, al momento del congedo, ebbe pure il coraggio di uscirsene con un’infelicissima battuta del tipo: “La prossima volta mi porta i fiori per ringraziarmi di non averti visitato!” Ma vi pare? Pure ringraziarlo, un medico che non fa il suo dovere e che in più sfotte?! Robe da denuncia – peccato che non ci siano mai testimoni in questi casi!

    Io personalmente soffro da anni di “ovaio policistico” e anche a me è stato detto, in almeno un’occasione, che con una gravidanza si sarebbe sistemato tutto… Perché una – no? – decide di fare un figlio per “sistemarsi” le ovaie… giusto? 😉 E poi che rabbia questo dare per scontato che per una gravidanza dobbiamo passarci tutte, volenti o nolenti… (anziché scelta personalissima da ponderare per bene)

    Inoltre, benché mi sia capitato più volte di leggere articoli di giornale/settimanale in cui si diceva che al tale convegno di medici si era giunti alla conclusione che un nesso fra l’uso della pillola anticoncezionale e l’insorgenza di tumori poteva esserci, TUTTI – ripeto TUTTI – i ginecologi e le ginecologhe che ho incontrato hanno sempre detto che non è vero, che sono fandonie… E provate voi stess* a fare una ricerca in internet inserendo parole come “pillola” “causa” “tumore”: non troverete altro che risultati in cui si dice che si tratta di un falso mito e che, anzi!, la pillola sfavorirebbe l’insorgenza di tumori (cosa che mi ero sentita dire pure dai suddetti medici…) Dovrete spulciare decine e decine di risultati, prima di trovarne uno che dica “la cosa non è ancora stata appurata” o che comunque contempli ancora l’ipotesi.
    Ma secondo voi..? Di chi ci dovremmo fidare fra la maggioranza dei medici “in combutta” con le case farmaceutiche e la minoranza di chi dice: “Andiamoci piano… Non siamo ancora sicuri”?!?

    Ecco, queste la mia esperienza e le mie riflessioni. Se qualcun* trovasse news interessanti su quest’ultimo tema, per favore, le diffonda!
    Grazie, Elena

  3. Rosa says

    Ormai non mi soprende + niente. In questa società non importa a nessuno della nostra salute..ci concepiscono solo come corpi da utilizzare in mille modi. Come oggetto sessuale e per far nascere figli (hai mai sentito qualche medico obiettore che gli importi se una donna è costretta ad clandestinamente?)..

  4. Clara says

    O.t.: ciao ragazze, mi date il vostro parere sulla vicenda della mamma di Bologna?

  5. Serbilla says

    Beh ero andata a fare una ecografia, il medico riscontrò un follicolo non scoppiato e mi consigliò …di fare dei figli, come cura! quando gli dissi che in effetti “l’utero in affitto” sarebbe stato un bel gesto s’è fece verde e disse “nooo è una brutta cosaaaa”.. manco a dirlo che non m’ha più vista.

  6. Mario says

    Non c’entra niente, ma lo dico lo stesso… Vittorio Arrigoni ha lasciato Gaza!
    http://guerrillaradio.iobloggo.com/…l-al-difuori