No. Allora. Bisogna spiegarla bene questa storia.
Abbiamo un premier che ha un cattivo rapporto con le donne (oddio, ora mi querela!) e per farle stare tutte zitte ne denuncia alcune. C’e’ la direttrice di un giornale, alcune giornaliste, una scrittrice. Hanno scritto quello che hanno scritto, che io lo condivida o meno, avevano il diritto di dire quello che pensavano e di scrivere le loro analisi politiche. C’e’ anche una che di mestiere rovista nelle zone torbide. Dalle una opportunità di giocare con i doppi sensi e lei lo fa. Luciana Littizzetto è una che fa ridere. Non è pericolosa, non si oppone ai poteri forti come fa la guzzanti. Il suo giochino solitamente è fatto di battutine simil-scabrose che Fabio Fazio prontamente rimprovera o interrompe. Una gag che va avanti da anni con lei che se berlusconi lo avesse incontrato di persona lo avrebbe baciato in bocca, come ha fatto con pippo baudo, e poi avrebbe fatto battute sulla sensualità della sua dentiera. Insomma lei è fatta così, è una comica, può piacere o meno ma si burla del potere in modo inoffensivo. il fatto che il premier si sia sentito offeso da quella donna solo per una battuta in cui veniva messa in dubbio la sua virilità la dice lunga sui tempi in cui stiamo.
In questi mesi di gossip intenso, mal tollerato da tante, me compresa, a prescindere dal fatto che ci importava della questione o meno, non c’e’ stata una sola donna che non abbia dato del sessista al premier. E per lasciarci andare in simili affermazioni non ci servivano certo le confessioni della d’addario. C’erano le battute pubbliche nei confronti di donne che a vario titolo attraversavano la sua strada. Battute che per certa mentalità maschilista corrispondevano a galanterie e che per molte altre erano invece il segno di una assenza di "sobrietà e decoro" – dato che tanto vi piacciono queste parole – che un uomo di stato dovrebbe avere.
A noi in fondo che ci frega se lui le donne le paga, le sposa, le denuncia, le elegge in parlamento, non le sopporta se occupano incarichi di potere, se hanno voce in capitolo, se osano parlare, respirare ed esistere anche se non hanno un corpo da velina. Per quello che ci riguarda lui può fare quello che vuole, sbracarsi, scaccolare. E’ pure della bilancia e con le bilance io ci vado molto d’accordo. Ma oh come ci piacerebbe un presidente del consiglio che scaccola in pubblico, quello si che sarebbe veramente anticonformista. A noi piacerebbe un presidente punk, che sovverte la morale comune, che riesce a tenere testa a moralisti, cattolici, perbenisti, antipatiche e acide femministe. Ma certo. Solo che berlusconi non è un presidente punk (ve lo dico: io un milione di euro per risarcirlo di quest’ultima affermazione non lo trovo neppure se vendo i miei organi vitali. volete mettere in dubbio che il premier non sia un presidente punk?). E le donne comunque non stanno zitte neppure "in quei giorni", che altrimenti si dovrebbe sempre sentire parlare i tromboni maschi per tutta la nostra vita.
Le donne non stanno zitte e se volete obbligare le donne a non parlare mai più vi ritroverete con altre mille donne che parleranno e poi altre mille e poi all’infinito fino a che non sentirete solo la nostra voce. Tutto gratis, non temete. Compresa l’eco.
Però l’italia è strana: qualunque cosa dici ti ritrovi a dover combattere con gente che ti da della velina ingrata o del frocio a seconda del sesso cui appartieni.
L’italia è strana perchè la destra litiga con la chiesa, con i vescovi, con l’avvenire e la sinistra li difende. E quando dico che li difende non significa certo che afferma che essere gay non è certo un reato, non è immorale, non è una cosa cattiva. Invece la sinistra li difende dicendo che il direttore dell’avvenire è un "presunto gay" ovvero sarebbe "innocente di omosessualità" fino a dimostrazione contraria, come se di questo dovrebbe importarci qualcosa. Ci tiene a ribadirlo e capiamo l’urgenza dal programma di incontri del pd nella festa di genova dove si è parlato di family day ma non di diritti delle comunità glbtiq.
La destra farà di nuovo pace con la chiesa pagando pegno con il divieto per la ru468 e la sinistra si mette avanti col lavoro. Meglio perdere i voti dei froci che quelli della chiesa.
I gay allora – per essere più simpatici a tutti – provano a spostarsi un pochino a destra e un po’ intontiti dalla recrudescenza delle aggressioni omofobe non colgono i motivi per cui hanno perso assai consenso anche tra altri sinistrorsi militanti dei diritti civili. Se gli dici che la lotta per i diritti dei gay avulsa dal contesto, fatta da chi avalla tutte le politiche della destra chiedendo solo diritti per se’, non va bene neppure un po’ qualcuno ti risponde [leggi tra i commenti ad un altro post] che se sei gay ti occupi della tua causa e non puoi andare alla manifestazione contro il razzismo e a favore degli stranieri perchè sarebbe come andare ad un corteo per le quote latte. Per fortuna qualche giorno dopo il Mancuso corregge il tiro e dichiara – tra tante prudenze e incertezze – che la reazione non può di certo avvenire a compartimenti stagni.
Come si può d’altronde non prendere una posizione chiara e netta contro le politiche della destra se a compiere una aggressione è tale svastichella, se dopo il suo arresto due naziskin gettano bombe carta per segnare il territorio, se il sindaco alemanno nomina alla dirigenza dell’Ama un ex picchiatore naziskin dopo aver sgomberato 250 famiglie nel modo più cruento che si possa immaginare e prima di recarsi a Lourdes?
Dispiace poi che la presa di posizione si traduca in una richiesta di "sicurezza" – bandiera del centro destra – e di militarizzazione delle strade. Ma gli attentati hanno sempre un fine – quello di riportare il gregge in libertà dal padrone innanzitutto – e noi di questo avevamo già parlato.
Ancora a proposito di donne:
vi abbiamo già detto che in italia ci sono stati alcuni stupri punitivi, di fascisti ai danni di lesbiche. In questo non siamo diversi dal sudafrica dove lo stupro alle lesbiche pare sia una pratica "curativa" per le lesbiche.
Ci chiediamo se la ministra mara carfagna quando pensa alla violenza contro le donne pensa anche a questo. Ne parlerà, secondo voi, alla conferenza internazionale contro la violenza sulle donne che si farà sotto il segno del g8?