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Lettera di solidarietà dell’associazione Orlando alle giornaliste dell’Unità

Saprete certamente che Berlusconi ha chiesto risarcimento danni a destra e a manca. A noi non è mai piaciuta la campagna stampa dei giornali (repubblica e l’unità) che si sono concentrati sugli scandali del premier. Lo abbiamo detto tante volte. Il personale è politico, ma se il personale scade nel gossip non è politico: è solo gossip. Il privato è pubblico, ma per inseguire il privato molti e molte si sono dimenticate di sorvegliare il pubblico. Inseguire il privato, crediamo, spesso sia diventato un modo per distrarre da altro, un modo per far dimenticare il pubblico. Non ci è piaciuto per niente che sugli stessi argomenti indotti si sia dunque iniziato un dibattito che non ha tenuto conto di quanto già fatto, di tutte le donne continuamente in azione, decretando un silenzio delle donne che per noi non esiste. Non ci piace che le donne siano usate per radunare il mondo femminile attorno agli interessi del pd. Non ci piace perchè vorremmo impiegata quell’indignazione in altre direzioni, più importanti, rispetto alle quali invece le parlamentari del pd e con esse anche il giornale che le rappresenta hanno agito in modo opinabile, contribuendo in prima persona, con il loro voto in parlamento, a regalare potere a berlusconi, alla lega, alla destra. Ci piacerebbe dunque, e lo ribadiamo, più indignazione in fase di voto parlamentare. Emozionarsi troppo per le frequentazioni del premier e poi non fare nulla di concreto per opporsi ai suoi piani non è "agire da donna", anzi non è un modo di agire e basta.

Tuttavia, nonostante le evidenti differenze che ci dividono sul piano politico, riteniamo che la libertà di opinione e il diritto di cronaca siano sacrosanti e conosciamo da tempo lo strumento della querela o della richiesta di risarcimento come mezzo per zittire. In sicilia questi metodi sono stati inaugurati a partire dai primi anni novanta. Ammazzare una persona per farla tacere non era tanto conveniente quanto rovinarle la vita con un embargo economico. Una denuncia, una querela, fatte in uno stato dove chi scrive non ha garanzie e tutele di nessun genere, raggiungono l’obiettivo di mettere a tacere chiunque, soprattutto le persone deboli, che non hanno avvocati e soldi. Sono intimidazioni, questo il loro nome.

Perciò ci riferiamo alla denuncia fatta alle giornaliste de l’Unità mettendo in evidenza che di tutto il quotidiano Berlusconi ha denunciato proprio cinque donne.

A questo punto vi invitiamo a leggere la lettera di solidarietà scritta dall’associazione Orlando

"Noi donne dell’Associazione “Orlando”, in gruppo e individualmente, abbiamo da subito sottoscritto documenti e appelli che denunciano: la confusione perversa tra ambito pubblico e privato, lo scambio e il commercio sessuale introdotti nella sfera politica dal Presidente del Consiglio Berlusconi; il rovesciamento di senso delle politiche di sostegno alla rappresentanza femminile; la rappresentazione degradata delle donne che domina da tempo nelle televisioni, a partire da quelle di sua proprietà; il controllo dei media, l’intimidazione delle voci di opposizione e il pericolo per la democrazia che tutto ciò porta con sé. 

Abbiamo avviato un’analisi di che cos’è oggi la politica e di che spazio vi hanno le donne, abbiamo iniziato anche una ricerca di forme di azione efficaci. Lo abbiamo fatto leggendo e dialogando con le molte donne autorevoli che su giornali, su blog e nei luoghi pubblici riaffermano la libertà, l’autonomia, la dignità di tutte noi, i principi della democrazia, il diritto al dissenso e alla partecipazione attiva alla cosa pubblica. 

Per questo esprimiamo la nostra solidarietà alla direttrice dell’Unità, Concita De Gregorio, alle giornaliste Natalia Lombardo, Federica Fantozzi e Maria Novella Oppo e alla scrittrice Silvia Ballestra, denunciate per aver esercitato il loro dovere e diritto di critica. Le ringraziamo per lo spazio che hanno dato alle voci di donne nel loro giornale, l’Unità, oggi sotto attacco come altri. Le donne in questo momento pericoloso per molti sono particolarmente colpite: nella loro immagine pubblica, nelle loro libertà personali – basti pensare alle reazioni del governo all’autorizzazione alla commercializzazione della RU486 da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco -, nel lavoro, nel già scarso sostegno del welfare.

Il potere del Presidente del Consiglio Berlusconi non è innocente, ma è costruito affidandosi in larga parte all’uso spregiudicato e poi al dominio diretto e incontrastato dei media. Fatti e azioni che preoccupano una parte rilevante dell’opinione pubblica italiana, ma anche europea e internazionale, non sono neppure menzionati nelle televisioni pubbliche e private e nei media asserviti.

Concordiamo perciò con quante, singole o associazioni, già hanno chiamato le donne ad azioni pubbliche comuni e ad azioni diverse e combinate in una vera campagna

Non c’è il silenzio delle donne. Occorre invece rompere il silenzio dei media utilizzando tutti gli spazi, mediatici, virtuali (web) e fisici (piazze, luoghi simbolici del potere, centri delle donne e luoghi di aggregazione civica). Partiamo da quelli di cui già disponiamo, come questo SeverDonne da cui parliamo, e a cui possiamo o vogliamo accedere. Vogliamo collaborare a costruire un discorso pubblico alternativo a quello berlusconiano che sappia mettere al centro le importanti e innovative visioni elaborate dalle donne nelle loro pluridecennali tradizioni politiche e che finora hanno avuto scarso ascolto e riconoscimento. Per farlo vogliamo insistere a darci l’un l’altra visibilità e autorevolezza, com’è nella pratica del femminismo a cui l’Associazione “Orlando” si allaccia, al di là degli steccati che potrebbero dividerci. È opportuno agire anche sul piano giuridico, come già hanno iniziato le parlamentari Paola Concia e Donata Giordano, denunciando Silvio Berlusconi alla Corte Europea di Strasburgo "Per le continue e ripetute dichiarazioni di disprezzo per la vita e la dignità delle donne" .

Concita, Natalia, Federica, Maria Novella e Silvia , vi siamo accanto in questo tempo difficile in cui ci troviamo ad agire la nostra libertà e responsabilità di essere donne." 

Associazione “Orlando”

Posted in Fem/Activism.


3 Responses

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  1. roz says

    solidearietà sentita alle giornaliste dell’Unità!

  2. fikasicula says

    @donasonica
    come chiusi?
    i commenti sono programmati alla chiusura ad un mese dalla pubblicazione ma non è ancora trascorso. sei sicura?
    comunque bene.
    grazie del commento.

    ciao 🙂

  3. donasonica says

    commento qui anche se volevo commentare il post sulle donne al potere, ma i commenti a quel post risultano chiusi. completamente d’accordo sui vari punti e sull’analisi delle proposte, niente delle cose considerate come fondamentali per un sostegno ale donne nel mercato del lavoro si presenta come una risposta frutto di un analisi accurata delle problematiche sociali ed economiche, di genere e culturali.
    niente le solite stupidaggini frutto delle solite riunioni idiote tra donne che hanno solo il potere di farci incazzare, mi viene da dire.
    e di farci sentire ancora più sole.
    happy new year femministe, per me l’anno ricomincia ora.