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Reagisci!

Se sei una donna che vive una situazione di violenza, reagisci. Se sei una donna che vive una situazione di violenza e hai dei figli, reagisci.

Se tu non reagisci, e non sto dicendo che sia semplice e che se non riesci sei una fallita, ma se tu non reagisci rischi la tua vita e quella dei tuoi figli.

Lascia stare tutto quello che ti hanno detto fino ad ora, che devi essere meno aggressiva, più femminile, dedita alla famiglia, riconoscente per il solo fatto di aver trovato un uomo che ti ha messo una fede al dito. Sono balle!

Tu non devi fare nulla che non vuoi. Basta che guardi dentro di te e capirai cosa ti piace e cosa invece ti produce disagio.

Tu sei una splendida persona, sei bellissima, mille altre persone ti ameranno nel modo giusto se solo tu ti vorrai bene un po’ di più.

Se non reagisci i tuoi figli si sentiranno responsabili per te. Se non reagisci i tuoi figli impareranno a non reagire. Saranno sopraffatti dalla vita, dalle emozioni, dai prepotenti.

E’ importante che tu reagisca e diventi allo stesso tempo genitore. Sei tu la madre. Tu devi prendere le decisioni giuste. Non lasciare questa responsabilità ai tuoi figli.

Se non reagisci sarai condannata ad una vita di sopraffazione e non cambierà mai nulla perchè gli uomini violenti non cambiano. Perchè il vostro rapporto resterà uguale, con le stesse dinamiche e non potrai trovare nulla che disinneschi i meccanismi che portano alla violenza.

Se non reagisci un giorno potresti vedere tua figlia inseguire storie d’amore con uomini altrettanto violenti perchè quello sarà l’unico linguaggio affettivo che avrà imparato e perchè se tu non hai stima di te lei non avrà stima di se’ e si getterà tra le braccia del primo che in qualunque modo la farà sentire minimamente importante. Se sei stata anche tu figlia di un rapporto violento e se non reagisci dovrai augurarti che tua figlia in futuro trovi da sola la forza di reagire proprio come oggi sei obbligata a fare tu.

Se non reagisci un giorno potresti vedere tuo figlio diventare un uomo insicuro e fragile o peggio un uomo violento perchè l’ambiente in cui cresciamo è un mezzo di trasmissione naturale di cose buone e – spesso, soprattutto – di cose cattive e la violenza è fra queste. 

Se sei una donna intrappolata in un rapporto perchè pensi di essere brutta, inutile, senza prospettive, ricorda che quello è il modo in cui vuole farti sentire tuo marito. Tu non sei così. Tu sei bella, utile e hai mille prospettive se solo hai voglia di cercarle.

Se sei una donna intrappolata in un rapporto violento perchè non hai soldi, non hai un lavoro, non hai una casa dove andare: reagisci. Prendi armi e bagagli e vai ad occupare il ministero delle pari opportunità, l’assessorato alle pari opportunità, il tetto del vaticano. Tutto ciò che vuoi, ma reagisci.

Se vuoi andare via devi sapere che certamente non sarà facile ma una nuova vita ti porterà entusiasmo, voglia di fare e in tempo di pace saprai costruire moltissimo giacchè sei riuscita a sopravvivere nella paura, in stato di guerra. 

Se vuoi andare via sappi che i politici, il governo, le istituzioni, nessuno ti agevola. Ma tu reagisci e rivendica i tuoi diritti.

Vai in un centro antiviolenza, cerca una amica e se non ce l’hai occupa l’assessorato oppure il centro per l’impiego e rivendica un luogo in cui abitare e un posto di lavoro perchè tu sei una sopravvissuta al femminicidio, allo sterminio costante delle donne. Tu sei una che è scampata alla guerra tra i sessi. Tu sei viva e hai diritto a ricevere sostegno pubblico se vuoi liberarti da una situazione di schiavitù.

Reagisci e organizzati. Bussa alle porte dei vicini. Informali della tua scelta. Chiedi sostegno. Che non ti lascino morire. Che tutti si sentano responsabili della tua vita perchè è troppo semplice blaterare di lotta contro la violenza sulle donne se poi ciascuno se ne sta in casa propria e ci si limita a delegare tutto alla repressione e a leggi inesistenti o che non servono.

In concreto: devi andare via e ti servono soldi e alternative. Qualcuno te le deve dare. Questo è il tuo tempo. Prendi le tue cose, quelle più urgenti, prendi i tuoi figli e vai. Non aspettare un minuto di più.

Ps: se la ministra alle pari opportunità mara carfagna fosse così disponibile da darci il suo indirizzo, potremmo fruire di qualcuna delle sue stanze per dare asilo a qualcuna di queste donne? Naturalmente serve anche un lavoro e non abbiamo dubbi che la sua politica e quella del suo governo del "fatti e non parole" ci verranno certamente incontro.

Posted in Corpi, Omicidi sociali, Pensatoio, Precarietà.


3 Responses

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  1. Barbara X says

    Ciao ragazze! piena solidarietà a chi lotta. La femme revoltee!

  2. fikasicula says

    Serena :)***
    ti abbraccio

  3. Serena(una volta SallyG) says

    Sì, mamme. Fatelo davvero.