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Italia: talebanismi e deliri estivi

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La Ru486 è autorizzata ad essere somministrata su suolo italiano, finalmente nei nostri ospedali, obiettori permettendo, potrà essere una alternativa meno invasiva all’aborto chirurgico.

E’ arrivata con due anni di ritardo rispetto alla decisione che l’europa aveva preso nel 2007, con venti anni di ritardo rispetto ad altri paesi europei e con dieci anni di ritardo rispetto alla puritanissima america di bush. 

Dal coro ecclesiastico si lanciano diffide e scomuniche a chi ne fa uso e a chi la prescrive. Stesso sistema usato per la contraccezione, per chi fa sesso fuori dal matrimonio e senza scopo riproduttivo, con risultati che coinvolgono tanta popolazione che si ammala di aids e di altre malattie per il contagio, tante persone che non possono fruire di corsi di educazione ad una sessualità libera, consapevole, consensuale, rispettosa dei generi, tante persone che si ritrovano incinta e che dunque scelgono di abortire.

La Bonino ci ricorda che se si fosse trattato del viagra o di un farmaco per la prostata non ci sarebbe stata una simile opposizione. Beatrice Busi dalle pagine de L’Altro ci spiega a cosa sono riconducibili le morti che la sottosegretaria al welfare roccella continua a sbandierare come vessili utili alla sua causa.

In giro per il web le entità volontarie pro-life continuano a diffondere terrore. Ad ogni blog, forum, socialnetwork trovate interventi di gente che parla di morte, di pericolo imminente, di spaventose conseguenze per l’anima, di feti che saranno scaricati per strada mentre le donne vanno a fare la spesa, di scie di sangue lungo tutta l’autostrada, di anime perdute che nelle piazze delle città faranno suonare le campane a morto ogni primo di’ del mese, inclusi i festivi.

Identità instancabili questi volontari pro sesso solo per la riproduzione, questi cultori dell’astinenza e del sesso represso. C’e’ da ammetterlo, la tenacia non gli manca.

Quello che fanno solitamente è disinformare. Perciò ecco una [scheda] che spiega come si usa la pillola e quali saranno le sue conseguenze. Precisiamo: un ovulo fecondato da poche settimane viene espulso assieme ad un flusso di sangue. Come in una mestruazione. Su un assorbente (nella speranza che non facciano l’altare dei tampax e delle barriere con le ali). Fosse una cosa così plateale e per il numero di donne mestruate che circolano per le città a quest’ora avreste le vostre vie e viuzze lastricate di tracce ematiche. 

Sappiate che da ora in poi faranno di tutto per cercare di impedirne l’uso perchè per le donne deve valere la maledizione del "partorirai o abortirai con dolore…".

Già si parla di obiezione di coscienza nell’obiezione di coscienza, di cambi nelle linee guida di applicazione della legge 194 (ci provassero!), di ritoccare il consenso informato, di presìdi nei consultori e di cambiamento delle loro funzioni. Ovvero, vogliono toglierci quel poco che ci è rimasto.

Forze estremiste di destra, che dovrebbero già essere state condannate per apologia del fascismo, continuano con i loro proclami pieni di sangue e morte. Annunciano impedimenti, blitz, occupazioni, gravi ingerenze nelle scelte delle donne. Sono nostri nemici, senza far fatica ad usare inutili eufemismi. Ci vogliono gravide, contenitori forzati di cui loro hanno il possesso. Ci vogliono in galera o peggio morte perchè di aborto clandestino, in quel caso è vero, si muore.

Le donne hanno il diritto ad un aborto libero, legale, gratuito e sicuro. Abbiamo diritto a non morire di cytotec, di infusi di prezzemolo, di ferri da calza che ci perforano l’utero, di emorragia, di infezioni per interventi non sicuri fatti con strumenti non igienicamente a posto.

Le donne hanno diritto a tutto questo e hanno diritto a corsi di educazione sessuale che raccontino il sesso rispettoso, consapevole, protetto, sicuro. Hanno diritto alla sessualità non riproduttiva e hanno diritto alla contraccezione. Hanno diritto a non beccarsi malattie perchè il clero impedisce l’uso dei contraccettivi e hanno diritto ad abortire se lo vogliono. Noi non vogliamo il "tempo di essere madri" sponsorizzato dalla destra con il voto concorde del centrosinistra compatto nel consiglio comunale di roma (si, è accaduto anche questo). Noi vogliamo il "tempo per essere persone" che non c’e’ stato mai concesso. MAI. Vogliamo il tempo di poter decidere LIBERAMENTE se essere madri oppure no e nell’uno e nell’altro caso le scelte dovranno essere supportate, comprese, accolte, inserite in programmi politici che includano tutte e non solo quelle che il fascismo elegge come vacche gravide "utili" alla patria.

L’aborto si previene con una politica saggia che non sia fatta di restrizioni. La sottosegretaria Roccella, quella del family day, non vuole l’aborto, non vuole la contraccezione, non vuole i corsi di educazione sessuale, non vuole il sesso non riproduttivo. Lei vuole l’astinenza o la riproduzione.

Solo a fare un sondaggio nel centro destra la signora comprenderà che questa sua teoria è parecchio sballata e che la sessualità è una cosa bella, da viversi senza colpe ne’ scomuniche, con chi, come e quando ci pare e piace. L’aborto è una conseguenza della mancata prevenzione, della scarsa informazione, delle politiche ecclesiastiche del terrore. Sono loro a fare una politica di morte. Sono loro che creano i presupposti perchè l’aborto diventi l’unica scelta possibile. 

Educazione sessuale e contraccezione. Aborto gratuito e assistito. Sono garanzie minime per uno stato democratico. In italia nulla ricorda la democrazia che nei nostri anticostituzionali giochi di guerra diciamo di esportare altrove. Abbiamo i talebani. Ecco perchè i soldati farebbero bene a ritirarsi dall’afghanistan. Non abbiamo nulla da insegnargli. Solo un integralismo che ne sostituisce un altro. 

—>>>nella foto donne afghane costrette alla non esistenza da talebani e mujiaidin.

Posted in Anticlero/Antifa, Corpi, Omicidi sociali, Pensatoio, Precarietà.


6 Responses

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  1. manin says

    Ottimo articolo. Non so se lo avete già segnalato, ma grazie all’UAAR, una associazione nata a Padova qualche anno fa, che ora ha aperto una sede nazionale a Roma, è possibile “sbattezzarsi”, ovvero togliere la propria adesione alla chiesa cattolica, in modo che mano a mano vengano a mancare i numeri che ora le danno tutto questo peso politico.
    Le informazioni sono sul sito dell’associazione, non pubblico il link perché non conosco le regole di questo blog, ma su google si trova immediatamente.

  2. iskra says

    grazie per quest’articolo

  3. grazia says

    Un post indispensabile, grazie

  4. prisca says

    ieri mi è venuto un nervoso incredibile quando ho letto che il vaticano farà pressione ai ministri e politici…nemmeno cercano di nasconderlo,di dirlo in modi più soft,nemmeno nel 2009 si fanno gli affari loro una buona volta.almeno parlassero le suore!comunque io sono di udine,e oggi leggevo sul messaggero veneto che a udine nel reparto di ginecologia c’è un solo medico abortista,tutti gli altri sono obiettori di coscienza.e che il primario sostiene che la Ru486 è dannosa per la salute della donna.la prossima settimana,dicevano,ci saranno “banchetti informativi”.io mi armerò di articoli seri e andrò a dire come stanno le cose. certe battaglie che sembravano vinte sono ancora aperte..

  5. chiara says

    quando cambierà la Chiesa? perchè questo disprezzo continuo ?

  6. Davide Valenti says

    Astinenza e sesso solo a scopo riproduttivo ah ah ah che pena che mi fanno, gente che se la prende con gli altri per sfogare la propria triste ed infelice esistenza

    Un grande battaglia che va vinta è quella contro i medici obbiettori!