Skip to content


Fai rumore per la libera scelta! Dai alle donne europee il diritto ad un aborto libero!

http://profile.ak.fbcdn.net/object3/1800/71/n85182803700_6296.jpgPochi giorni fa abbiamo assistito alla approvazione di una moratoria sull’aborto. L’analisi delle compagne torinesi – lungi dall’essere minimamente soddisfatte – ci spiega perfettamente il significato di questa iniziativa. Tuttavia tanto basta per fare dire alla signora Roccella, quella del family day attualmente sottosegretario al welfare con delega alla salute e al terrorismo psicologico contro l’uso degli anticoncezionali, in una lettera inviata al corriere, che le femministe – rappresentate dalla roccella?!?! – darebbero il benvenuto al buttiglione proponente la Moratoria.

Clara Jourdan, della libreria delle donne di Milano, risponde alla roccella e approfitta di una affermazione fatta da buttiglione ("Dio affida il bambino alla madre in modo così particolare che difendere
il bambino in contrapposizione alla madre è giusto ma impossibile"
) per rilanciare e proporre la depenalizzazione dell’aborto.

Nel frattempo ci si mette anche l’Osservatore Romano che decreta un declino delle idee femministe affidandosi alle parole di un sempre più "maschio selvatico" Claudio Rise’, proibizionista, antiabortista (candidato in lombardia alle ultime politiche con ferrara), convinto che i gay abbiano bisogno di cure, antifemminista, alla guida dei
"maschi selvaggi", uomini spaventati dalla liberta’ femminile, che
trovano un senso per la loro mascolinita’ aggredendo le femministe. Della serie: se la dicono e se la cantano.

Giusto per riaffermare che le femministe non danno il benvenuto a nessuno ne tantomeno sono minimamente in declino (vi piacerebbe!) vi informiamo di una iniziativa che stanno portando avanti a livello europeo alcune donne che sperano di raccogliere un milione di firme a richiesta della garanzia per le donne di poter fruire del diritto ad un aborto gratuito, legale e assistito. Le firme influiranno nella decisione che l’europa prenderà includendo tale principio nel momento in cui viene applicato il trattato di Lisbona (qui: il gruppo su facebook).

Sotto pubblichiamo la traduzione italiana della pagina a partire dalla quale potrete firmare la petizione e uno specifico commento su cosa significa "sussidiarietà" nel contesto del quale vi parliamo. La traduzione e il commento vengono dalla mente, dal cuore, dalla generosità, dalla condivisione di Feminoska.

Fai rumore per la libera scelta!
Dai alle donne europee il diritto ad un aborto libero!

In tutto il mondo, alle donne viene negato il diritto ad abortire in maniera libera, legale e sicura. Anche in Europa le donne sono private del controllo sui propri corpi, sul numero di bambini  che desiderano e quanto tempo far trascorrere tra una gravidanza e la successiva. E’ la realtà quotidiana che devono affrontare le donne in Irlanda, Polonia e Malta.
Quando uno stato nega il diritto di una donna al proprio corpo, all’ integrità e alla salute, viola i suoi diritti umani. Una donna privata della scelta di portare avanti o interrompere una gravidanza viene violata precisamente in quel modo.

Nonostante questo, l’aborto è ancora considerato un problema sanitario nell’Unione Europea, catalogato sotto il principio di sussidiarietà: cioè disciplinato dai singoli stati membri. Ma per quale motivo il principio di sussidiarietà dovrebbe includere un diritto umano che, per motivazioni biologiche, riguarda solo le donne, quando il rispetto per i diritti umani in tutte le altre questioni è uno dei criteri per aderire all’Unione europea?

In nessun luogo del mondo una donna dovrebbe essere costretta ad usare una gruccia, trangugiare detersivo o cercare l’aiuto di un ciarlatano per interrompere una gravidanza non voluta, dal momento che esistono metodi sicuri per abortire.

Uno dei fondamenti dell’Unione europea è quello di lavorare per  l’uguaglianza di genere e per la sanità. Per questo motivo le donne che non hanno accesso all’aborto legale, libero e sicuro in paesi europei quali l’Irlanda, Malta e Polonia non possono più essere ignorate. I governi di questi paesi devono essere messi sotto pressione.

E’ giunto il momento per l’Unione Europea di garantire il diritto ad un aborto gratuito, sicuro e legale e di renderlo un diritto umano.

Vuoi far pressione sui governanti europei? Unisciti ad altri e altre nel raccogliere il milione di firme necessarie per il diritto all’aborto libero. Firma ”Fai rumore per la libera scelta”!

>>>^^^<<<

Circa il principio di sussidiarietà:

"Mira a garantire che le decisioni siano adottate il più vicino possibile al cittadino, verificando che l’azione da intraprendere a livello comunitario sia giustificata rispetto alle possibilità offerte dall’azione a livello nazionale, regionale o locale. Concretamente ciò significa che nei settori che non sono di sua esclusiva competenza l’Unione interviene soltanto quando la sua azione è considerata più efficace di quella intrapresa a livello nazionale, regionale o locale. Il principio di sussidiarietà è strettamente connesso ai principi di proporzionalità e di necessità, secondo cui l’azione dell’Unione non può andare al di là di quanto necessario per il raggiungimento degli obiettivi del trattato."

Il più vicino possibile al cittadino". Bene, e alla cittadina? Le donne sono
forse cittadine di serie b?
 
Di più: la Chiesa usa questo
principio a suo vantaggio (ecco cosa ho letto su Zenit – il mondo visto da Roma,
e mai nulla fu più esplicito di questo titolo!!!! – L’articolo è del 2007).

Cardl Scola: L’Unione Europea rispetti il principio di
sussidiarietà

Inopportune le ingerenze del Parlamento europeo su
matrimonio, famiglia e vita

"Le inopportune pressioni esercitate dal Parlamento europeo sui
singoli paesi dell’Unione in ambiti come il matrimonio, la famiglia e la vita
testimoniano un mancato rispetto del principio di sussidiarietà, e cioè delle
tradizioni dei diversi popoli, ha denunciato il Patriarca di Venezia, il
Cardinale Angelo Scola.

*In secondo luogo diventa più chiaro
l’invito ai vari organismi dell’Unione Europea a rispettare il principio di
sussidiarietà. Per esempio in ambiti come quello del matrimonio, della
famiglia e della vita non è opportuno che l’attuale parlamento europeo si
pronunci in continuazione facendo di fatto pressioni condizionanti i singoli
paesi dell’Unione così diversi quanto a sensibilità e cultura di
popolo
*, ha sottolineato il porporato.

*Proprio su materie tanto
delicate il principio di sussidiarietà implica il rispetto per le tradizioni
prevalenti di ogni popolo, evitando forzature a società civili tra loro
assai diverse
. E questo rispetto delle pluralità antropologiche
e sociali
rafforza l’unità europea*, ha spiegato.

"
 
Tirando le
somme
: innanzitutto questo principio ricorda tanto quell’atteggiamento nei
confronti di alcune "tradizioni" sempre oppressive e lesive dei diritti delle
donne di altri paesi, e del nostro atteggiamento di "laviamocene le mani", sono
affari loro.
 
Esplicitamente poi
la Chiesa dice di "non entrare
nelle faccende italiane"!
Praticamente un avvertimento mafioso! 

E
quale sarebbe
la forzatura fatta in caso venisse meno il principio di
sussidiarietà per quel che riguarda l’interruzione volontaria di gravidanza? Non sembra si parli di "aborto obbligatorio", ma di libertà di scelta: insomma,
dare alle donne il diritto di decidere cosa è meglio per loro stesse. Ma questo
in Italia viene da sempre osteggiato: la richiesta esplicita è di lasciare
queste cruciali questioni in mano alla Chiesa e agli
italianI, non alle italiane… loro, cioè noi, sono (siamo) sempre nelle mani
altrui, quelle degli uomini che le toccano senza il loro consenso, degli uomini
che le "proteggono", degli uomini che le massacrano di botte e di quelle dei più
ipocriti di tutti, che si arrogano il potere di assolverle o più spesso di
condannarle alla dannazione, soprattutto in vita.

Posted in Anticlero/Antifa, Fem/Activism, Omicidi sociali, Pensatoio, Precarietà.


2 Responses

Stay in touch with the conversation, subscribe to the RSS feed for comments on this post.

  1. anonimo meridionale says

    OT, vista la moderazione mi permetto di segnalarti qualcosa di non attinente (tanto puoi decidere se sono proprio fuori tema).

    i Radicali italiani versano in difficoltà economiche.

    Ecco il quadro:
    http://www.radicali.it/…title=NOTIZIE%20RADICALI

    Lo segnalo perchè , che si apprezzi o meno la loro politica economica ed internazionale, essi sono dei grandi difensori della laicità dello Stato. Forse gli unici che davvero oggi non si abbassano a compromessi con la chiesa cattolica.

    Magari qualche femminista vuole dare una mano (o meglio qualche euro)

    grazie
    e scusa l’ OT

  2. anonimo meridionale says

    secondo me sarebbe interessante capire se e quanto il femminismo sia in crisi. E come le femministe vedano la situazione. .

    provo ad azzardare delle affermazioni (veritiere? sballate?) :

    1) molti movimenti politici hanno adottato temi una volta caratterizzanti il femminismo(indipendenza economica donna, legalizzazione aborto, lotta alla violenza di genere) , questo rende il femminismo meno visibile . Persino ambienti con logiche non inclusive come Lega , LaDestra storaciana e la Destra sociale alemanniana a parole sono per le donne(od almeno per un tipo di donna che passa per LA Donna). Tutti un po’ femministi, nessuno femminista .

    2) molte femministe degli anni 70 raggiunto il potere si sono comportate come i rivoluzionari rossi ed anarcoidi della loro generazione: hanno tradito lo spirito delle loro lotte e si sono vendute alla reazione per qualche poltrona. Peggio dei politici che contestavano da giovani ! Quelli almeno, nati bigotti, qualche riforma si sono azzardati a farla (divorzio, aborto sono stati approvati dalle cariatidi politiche che venivano contestati dai giovani del 68/77)

    3) il Vaticano ha in mano il potere culturale e politico molto più degli anni 70-80. Oggi non vi è partito politico di una qualche consistenza numerica e territoriale che vi si contrapponga (una volta c’erano almeno il PSI ed il PRI) . Inoltre si sta espandendo nei centri universitari e scolastici in maniera abnorme rispetto agli anni precedenti.

    4) si stanno diffondendo dei movimenti maschili(sti) che, criticando (reali o presunti) eccessi del femminismo nelle politiche e nella visione storica , in realtà diffondono un retroterra “culturale” (ehm) bigotto e misogino.

    5) tutte le dottrine politico-culturali sono travolte dal consumismo e dalla logica del profitto. Meglio far carriera facendo da donna oggetto scaricando fallimenti su possibili concorrenti(immigrati, meridionali…) che avviare un discorso sulla soggettività ed aprirsi ad una logica includente ed anti-deterministica.

    ciao

    p.s.
    stai parlando di estendere la possibilità di aborto fino all’ indipendenza del feto dal corpo della madre (25 settimane circa) a completa discrezione della donna o solo di legalizzazione, assistenza e gratuità ?