La sentenza che ha sancito il diritto di un uomo a toccare le colleghe ha indotto una riflessione intensa, che ci coinvolge tutte. Una di queste l’ha fatta Eve. L’ha regalata a noi e a voi. E’ una descrizione forte, di quella forza che trovi solo nelle narrazioni che traducono il "personale" per farlo diventare "politico". Un grazie a lei e buona lettura a voi.
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Chiedimi chi sono i lumaconi sul posto di lavoro … te li so elencare tutti: quelli che quando arrivi, magari con una maglia appena più scollata di un saio monacale, dicono ciao alle tue tette. Quelli che allo stesso tempo, mentre tu passeresti diretta verso il tuo ufficio lanciando un ciao generale, si catapultano in piedi verso di te, mano scivolosa sul fianco e bacetti a bordo labbro. Patetici. Patetici e disgustosi.
Ricordo. Da poco assunta, nell’ufficio del direttore, e perciò un po’ tesa e in soggezione. Lui si allontana per qualche minuto, allo stesso tempo entra un personaggio di quelli che tutti reputano “gran signori”, fior di laurea e integerrimo, peraltro – scopro poi – sposato a bellissima donna. Mi passa alle spalle e mi assesta una pacca sul sedere ridendo, prima di scivolare in altro ufficio. Rimango basita, senza parole, e provo quel senso di impotenza del più debole: non faccio nulla, ma mi porto dentro la rabbia e dopo questo episodio imparo.
Ricordo. Un caro amico dei miei genitori, spesso a casa mia. Lo conosco da quando sono piccola e adesso che sono universitaria capita frequentemente che ci troviamo da soli in casa quando viene a cena, chiacchieriamo, mi è molto simpatico. Una di quelle sere, mentre parliamo del più e del meno aspettando il ritorno dei miei, gli racconto che da un po’ di tempo ho sempre mal di pancia e sono un po’ preoccupata… lui inizia a raccontarmi di pratiche di reiki, di energia, mi parla di chakra e menate varie… siamo seduti vicini sul divano, ad un certo punto mi piazza una mano sotto la maglia appena al di sopra delle mutandine.
Rimango gelata per qualche secondo, poi con una scusa scatto in piedi e mi allontano. In quel momento torna mia madre, lui come se nulla fosse. Io quella sera a cena parlo pochissimo, a differenza di sempre. Nella mente mi chiedo cosa fare, mi chiedo se non ho travisato, non è possibile … eppure il corpo non mente, mai. Come si è permesso di toccarmi senza chiedermelo? Da quel giorno lo evito, quando so che viene a cena esco sempre. Lui mi manda i saluti tramite mia madre, chiede di me: lei mi vorrebbe a cena quando c’è lui, non capisce il mio comportamento. Io le dico che non ne ho voglia, che ho di meglio da fare … non le ho mai raccontato quello che è successo, sicura che non mi avrebbe creduta, o avrebbe detto che avevo equivocato.
Ricordo. Lui era il mio ginecologo, di più, mi ha fatto nascere. Mi sembrava naturale un rapporto scherzoso con lui, mi fidavo. Poi crescendo, iniziavo a cogliere il suo sguardo quando mi spogliavo per la visita, la faccia che aveva quando si trovava una ragazza giovane seminuda di fronte ai suoi occhi ormai già anziani. I suoi apprezzamenti “scherzosi” sulle qualità del mio seno … alla fine ho smesso di andarci, e ora vado solo più da ginecologhe.
Ricordo. Poco più di 13 anni, in piena esplosione ormonale. Le tette cresciute nel giro di pochi mesi sono ancora qualcosa di alieno per me, da un lato è esaltante, dall’altro mi frastorna un po’. Uno dei miei compagni di scuola, vedendomi passare, scommette coi suoi amici a chi riesce a toccarle. Io capisco le loro intenzioni e scappo, correndo a perdifiato … gli altri due desistono dopo poco, lui continua ad inseguirmi, io mi butto in mezzo alla strada ma lui mi raggiunge e mi tocca, e torna trionfante e sghignazzante dai suoi amici. Io torno a casa, con le lacrime che mi rigano la faccia e il cuore che mi scoppia nel petto, pieno di rabbia e di umiliazione.
Sono sicura che a scavare nei ricordi ne troverei altri ancora. Per molto tempo ho pensato, non so per quale motivo, che in fondo fosse normale che alcuni uomini si comportassero in maniera così meschina e viscida. Sai quelle frasi della serie “lascia perdere, sono fatti così”. Fatti così un corno!, dico oggi.
Per conoscere le molestie, non è necessario subire il trauma dello stupro: così come questo è un fenomeno sociale e non una devianza, così è per le molestie. Parlando con le donne, episodi di questo tipo spuntano come funghi, a riprova del fatto che non si tratta di casi isolati, ma di un atteggiamento radicato e condiviso.
Oggi è diverso: nessuno ha il diritto di invadere il mio spazio personale, nessuno può oltrepassare quel confine invisibile che porto attorno al mio corpo, del quale solo io, checché ne dica la chiesa o lo stato, stabilisco il limite. Provateci oggi, a toccarmi senza il mio consenso.
E’ sconvolgente. Botta dopo botta, mentre i giornali si gloriano del management al femminile che salverà il mondo, si va nella direzione di legittimare sempre più questo schifo di prepotenza. Mi porto ancora dietro dall’infanzia ricordi terribili, il più delle volte sono stata incapace di reagire e difendermi dall’umiliazione, che è una ulteriore ferita. Volta per volta mi preparo a quella dopo, analizzando qual’è il momento in cui mi impazzisce il cuore per l’imbarazzo e divento paonazza, e perché (visto che lo sporco maiale è lui e non io), e tirando le mie conclusioni cerco la via per reagire. Quando passi e ti spogliano con lo sguardo, quando sei sul tram e con tutto lo spazio che c’è te li ritrovi attaccati al culo, quando apri bocca e nemmeno ti guardano in faccia… per tutto questo, e per molto altro, spero che oltre a fracassare di bastonate le teste dei dirigenti quando partono i licenziamenti di massa, ci siano cospicui spargimenti di meningi dei colleghi con la manina lunga.
cosa ne pensate delle mamme sforna figlie/figli
io non so che dire va be, ma tanti figli che se ne fa, gli daranno lavoro?? come quei paesi che fanno figli per venderli, piu o meno?? ma va be…notte.
http://www.ansa.it/…zza_new.html_1621214934.html
Quanto ti capisco Eve.
“SAI QUELLE FRASI DELLA SERIE ‘LASCIA PERDERE, SONO FATTI COSI'”: quante volte le abbiamo sentite? BASTA. E’ un retaggio del passato che ancora non ci scrolliamo di dosso.
EVITIAMO di ridurre quei comportamenti maschili ad un mero fatto di istintualità: questa retorica leggittima una disparità fisiologica tra uomo e donna che *NON* esiste.
Sono cresciuta col “mito” dei maschi che non ci vedono più dagli ormoni – sopratttutto in fase di pubertà – e che, poverini, vanno compatiti con pazienza tra una sega e l’altra: le ragazze devono fare in modo di non essere troppo vistose nei modi e nell’abbigliamento, altrimenti la mano scivola in un attimo…Quasi fosse un atto prevedibile e giusto. E quando nel giro di due settimane ti spuntano le tette a siluro e diventi improvvisamente appetibile agli occhi di chi prima ti reputava invisibile che fai? Vederle così ingombranti e subito palpate da mani bulle è terribile.
Lo status di maschio *NON* autorizza:
battutine
sguardi insistenti
pacche amichevoli,
è dai piccoli “gesti” quotidiani che si diventa stupratori! E poi: avete mai visto una ragazza/donna mettere le mani sulle chiappe/pacco del primo maschio che gli capita sotto tiro? Non è mica perché siamo sante…
Ciao Eve.
Clara, satura ed avvelenata.
P.S. off topic: sto partendo in vacanza con “L’arte della gioia” di Goliarda Sapienza! : )
Agghiacciante..anche a me una volta è successo di subire molestie..in fondo a chi non è successo?
Pare che più della metà della popolazione maschile sia un molestatore..ed è vero visto quanto mi accomuna quella testimonianza..però quel che + mi scandalizza (e credo direttamente proporzionale) è che ancora certi comportamenti sono considerati normali. Del resto si sa che purtroppo ancora oggi i desideri femminili e il nostro parere non viene ascoltato(e poi dicono ah c’è parità). Pensano che tutto questo ci piaccia?
Bisognerebbe fare una statistica (anzi forse non c’è ne bisogno visto che le percentuali si intuiscono già, sono altissime!). Penso che alla fine noi donne italiane facciamo bene a tenercela stretta e farlo solo cn chi ci ama e chi ci rispetta, visto che in giro ci sono pochi uomini intenzionati a rispettarci!