Ricordate la faccenda della terribile pubblicità della TTTlines? C’e’ chi ha fatto azioni visibili e autonome di protesta, chi ha attivato una mobilitazione per varie forme di boicottaggio, chi ha sovvertito l’immagine diffusa sovrapponendo ad essa il suo reale significato (noi preferiamo queste pratiche), e chi ha segnalato la questione al codice di autodisciplina affidando ad una commissione l’autorità di decidere cosa deve essere esposto e cosa no (oggi questo, domani una immagine che disturba i cattolici così come altri hanno ritenuto di fare con la pubblicità dell’uaar "dio non esiste"). Noi non riconosciamo una graduatoria di concretezza o astrattezza delle
azioni giacchè tutte hanno senso e tutte tendono a risultati precisi e siamo convinte che l’associazione tra l’azione e il risultato ottenuto non stia nella rimozione della cartellonistica quanto nella conseguenza soggettiva e culturale di una azione di resistenza. Se bastasse nascondere immagini di donne usate – o immagini di donne nude tour court come sostengono le donne di destra in stile commissione delle puritane proibizioniste – per cambiare la mentalità della gente noi ne saremmo felici ma non è così. Quello che è difficile e ricostruire un immaginario, sostituendo un nudo ad un altro nudo così come noi vogliamo proporlo giacchè non intendiamo ricoprirci ne ricoprire le altre. Siamo convinte altresì che la nostra azione non debba mai essere di "vigilanza alla rimozione". Il nostro compito è di sensibilizzazione, di diffusione di un messaggio che ha effetto sulla cultura. La vigilanza rimanda alle ronde e le ronde sappiamo bene cosa sono. Non possiamo certo attivare meccanismi che anche nella nostra parte producano un immaginario che necessita di delega e sorveglianza per farci stare meglio. La nostra sicurezza viene da noi, dalle nostre azioni di resistenza, dalla capacità di determinare cambiamenti, ciascuna a proprio modo, ciascuna facendo bene attenzione ai segni, ai sensi, ai concetti che vengono comunicati in ogni fase delle nostre lotte. Il risultato della richiesta al codice di autodisciplina comunque è quello che leggete sotto. Ovvero: la pubblicità è riconosciuta come non conforme. Trovate prima un comunicato dell’Udi di napoli, poi la comunicazione circa la decisione di non conformità della pubblicità. Buona lettura!
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In relazione alla segnalazione-denuncia dell’Udi di Napoli, e
successivo sollecito, la stessa ha ricevuto l’informativa
sottostastante che proponiamo alla vostra attenzione.
“La manifesta trasgressione al codice di autodisciplina da parte della
agenzia pubblicitaria autrice del manifesto della TTLines, fin
dall’inizio – si legge in una nota stampa dell’Udi Napoli – ci ha rese
ottimiste nell’aspettarci una conferma delle nostre ragioni.
Anche il ritardo col quale apprendiamo il risultato ottenuto è per noi
significativo: di una volontà di togliere protagonismo ad una
soggettività femminile. Come ad impedire l’associazione mediatica tra
un’azione avviata da donne e il risultato ottenuto.
L’ingiunzione cui fa riferimento il testo sottostante ha una sua
cogenza per la quale possiamo invitare chi legge a vigilare
sull’effettiva rimozione di questa cartellonistica pubblicitaria lesiva
della dignità femminile.
Siamo veramente grate a tutte coloro che con le loro segnalazioni
sostengono un lavoro, non sempre visibile, che si fonda sulla
convinzione che il legame tra violenza ed immagini è stretto ed
influenza anche la cultura politica ed economica. Noi combattiamo
questo aspetto finale, ed apparentemente secondario, consapevoli
dell’importanza che questo ha nel nostro impegno contro il femminicidio.
l’UDI di Napoli
*Segnalazione messaggio pubblicitario TTT Lines “Abbiamo le poppe più
famose d’Italia” rilevato su Chi – data copertina 20/5/09 e su
affissioni nella città di Roma nel mese di giugno 2009”
“Con riferimento al messaggio in questione desideriamo informarLa che
il Comitato di Controllo ha deliberato di emettere ingiunzione di
desistenza per violazione degli artt. 1 – *Lealtà della Comunicazione
Commerciale*, 9 – “Violenza, volgarità, indecenza – e 10 “–
“Convinzioni morali, civili, religiose e dignità della persona “- del
Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.
Non essendo pervenuta, entro i 10 giorni previsti, alcuna opposizione,
il provvedimento ha acquistato efficacia di decisione e pertanto la
pubblicità dichiarata non conforme al Codice di Autodisciplina della
Comunicazione Commerciale non dovrà essere più diffusa.
Potrà rinvenire il contenuto del provvedimento inibitorio nel nostro
sito internet www.iap.it nella sezione "Decisioni del Giurì e del
Comitato di Controllo".
RingraziandoLa per l’apprezzata collaborazione, porgiamo i nostri
migliori saluti. I.A.P. La Segreteria Istituto Autodisciplina
Pubblicitaria, Via Larga 15, 20122 Milano (Italy)tel. 02-58304941 – fax
02-58303717 – www.iap.it
da deltanews.it
anche a me piacciono di più le azioni dirette sui cartelloni pubblicitari, piuttosto che una denuncia ad una istituzione. E’ vero, la denuncia la fa anche la chiesa per altre campagne che non piacciono al papa.. ma un domani chissà, potremmo ritrovarci quell* dell’azione cattolica in giro con pennarello e bomboletta.. fanno presto ad imparare..
ciao ale,
no hai ragione. l’idea di superiorità è data dal fatto che non c’e’ una immagine alternativa della bellezza. l’estetica è dominata da parametri indotti. noi abbiamo provato a dirlo qui: http://www.youtube.com/watch?v=DDZfPNtw7GE
forse l’hai già visto. in molti post poi si fa riferimento all’immagine imposta. se non li hai letti dimmi che cerco i link e te li segnalo.
ciao 🙂
Credo sia in linea con questo articolo. Ecco, a proposito del corpo delle donne (in generale proprio del corpo), vorrei sapere cosa ne pensi.
Sto discutendo sul blog del documentario e mi rendo conto che c’è qualcosa che non va. Mi riferisco al concetto che alcuni hanno di superiorità fisica del corpo di alcune persone rappresentate in televisione. C’è chi scrive che le persone normali (ma cosa vuol dire?) non potranno mai arrivare a quei livelli di fisicità. E’ da tempo che rimango perplessa su come dovrebbe essere trattato ogni essere, ogni creatura rispetto alla sua condizione di esserci (fisica-e-mente). Mi batto per far comprendere che la superiorità non esiste. Che ogni creatura ha un suo proprio precipuo modo di stare al mondo (fisico e mentale) e che gli altri non dovrebbero limitare dicendo che è inferiore per il suo esserci fisico… ma dove sta la totalità della persona?
Vorrei sapere cosa ne pensi, sulla superiorità (che si basa chiaramente su rapporti di potere, ma non se ne accorgono?). Ci sono cose che non riesco a più a capire, oggi.
Buona domenica e scusa, magari, per queste domande (forse ti chiedo troppo, vabbe’…)