Sexism in the movement, reprise
[da Lillistar]
Ieri un gruppo di anarchofemministe si e’ appropriato di uno spazio
alla "Anarchist Conference 2009" di Londra e ha proiettato il video che
potete vedere qui sopra, in risposta al disinteresse degli
organizzatori della conferenza ad inserire nella conferenza dei tavoli
tematici sul femminismo e in risposta alle discussioni scatenatesi nel
movimento e sui forum sul tema del sessismo all’interno dei movimenti e
sul femminismo. Con banale puntualita’ la tematica scatena reazioni
forti e riscalda gli animi. Le anarchofemministe hanno ritenuto di
rispondere agli attacchi ricevuti con strategie che ci piacciono,
appropriandosi di spazi di parola senza chiedere il permesso, e
comunicando attraverso il video, un sito, sms, forum eccetera.
Il video puo’ piacere o meno, ma chapeau alle donne che non hanno paura.
Trovate il loro comunicato e una serie di link utili a questo indirizzo.
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Dopo aver letto lo spunto di Lillistar (grazie) ho fatto una traduzione veloce (se ci sono errori leggete la versione originale in inglese qui) che condivido qui. Comunque la pensiate (e la pensiamo) questo è il contenuto del documento delle anarchofemministe londinesi in rivolta contro gli uomini del movimento.
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Noi abbiamo preso lo spazio e proiettato il video per mostrare come noi vediamo il sessismo nel movimento e il sessismo nella società capitalista.
Noi abbiamo coperto i nostri volti come avremmo fatto in una dimostrazione contro lo stato e i suoi agenti – ispirate dalla tradizione della militanza delle nostre sorelle che hanno lottato contro il dominio maschile esercitato durante le iniziative e negli spazi politici.
Noi ci aspettiamo ostilità, intimidazioni e una maggiore sorveglianza dopo la nostra azione. A volto coperto è dunque più facile comunicare. E noi sappiamo che il nostro messaggio è più grande di noi stesse (che lo divulghiamo). Perciò non serve essere riconoscibili.
Il testo che segue è la nostra risposta ai quattro temi della conferenza.
MOVIMENTO (perchè noi non siamo un movimento)
Non importa quanto noi aspiriamo ad essere autocritici, quanto ci sia una costruzione teorica e una azione concreta contro il sessismo, l’omofobia e il razzismo nel movimento anarchico. Noi non sentiamo che il contenuto e la struttura della conferenza siano realizzati in accordo con le tematiche di genere e noi siamo stanche di chiedere spazi – noi ce li prendiamo.
Volete parlare della storia (del movimento)? Smettete di fare finta che il femminismo sia un contrattempo nella storia delle battaglie politiche. Voi sapete che il femminismo è una delle espressioni di lotta fondamentale contro la dominazione dell’uomo politico bianco liberale della classe media. Non si tratta certo di battaglie e pagine di resistenza rivoluzionaria da smarrire nei nostri pamphlets politici e nei nostri "media indipendenti". Il femminismo della Comandanta Yolanda, di bell hooks, Anzaldua, Mbuya Nehanda, Angela Davis, Rote Zora, Mujeres Libres…
CLASSIsmo (ne siamo tutti fuori?)
Noi siamo tutt* oppress* dal sistema classista, ma non c’e’ nessuno che non sia anche oppresso dalla bianca supremazia, dall’imperialismo, l’eterosessismo, l’egemonia patriarcale, la discriminazione verso disabili e anziani…
Possiamo fingere che questi esempi di discriminazione non esistano o possiamo fingere che non siano problemi da mettere in relazione con l’oppressione capitalista, possiamo continuare a tacere su questi soggetti oppressi e lasciare che continui ad esercitarsi il dominio di questi sistemi sulle nostre vite.
Noi siamo stanche di sentirci dire che le anarchiche non hanno bisogno di essere femministe, perchè "l’anarchismo ha già *coperto* (comprende, si occupa del) il femminismo". questo è giusto un modo conveniente per dimenticare la realtà della oppressione di genere, e così ignorare la specificità di una battaglia contro di essa.
RESISTENZA (noi siamo utili?)
Se nel movimento anarchico non si analizzano le strutture di potere che si riproducono, la sua resistenza potrebbe effettivamente essere non utile. Così come noi combattiamo il sessismo "la’ fuori" noi dobbiamo combattere il sessismo "qui" e smettere di fingere che i sistemi oppressivi spariscano all’ingresso di uno squat o di un centro sociale. Solo un movimento che comprende e combatte le proprie contraddizioni, può costituire terreno fertile per una reale ed efficace resistenza.
Chiedetevi questo – credete che il sessismo esista all’interno del movimento? Quando una donna dice che ha subìto un abuso sessuale o una violenza inflitta da un compagno – cosa pensate? Che è un caso individuale o un caso isolato? Oppure che può succedere – in maniera sproporzionata contro le donne – perchè c’e’ un sistema che favorisce lo sviluppo di questi comportamenti? Possiamo noi affermare onestamente che i nostri spazi "autonomi" svolgano un ruolo nella decostruzione di questo sistema?
Chiedete a voi stessi questo – perchè le donne parlano in minor numero alle riunioni? Perchè pensano meno? Qual’è il genere (inteso come gender) prevalente di lavoratori di questa nostra (factory) fabbrica alternativa? Perchè un maggior numero di donne a fare le pulizie e la gestione degli asili nido alle riunioni e durante gli eventi? Qual’e’ il gender che deve fare attenzione alla casa (compresa quella collettiva, lo squat)?
Ora diteci se credete che il sessismo esiste: diteci perchè gli uomini stuprano; perchè sono picchiate, violentate, percosse, più donne che uomini; perchè più donne sono usate dallo stato per svolgere lavori precari o non retribuiti. Diteci – siete voi femministi?
Noi crediamo che nel movimento anarchico, la più grande evidenza di espressione sessista risieda nella bugia della scelta che noi dichiariamo di fare tra "unità" e quello-che-chiamano "separatismo", tra la lotta contro lo stato e la lotta contro il sessismo. Fuck that! Noi rifiutiamo di essere viste come lo stereotipo delle "femministe" che voi potete consumare – come una fucking merce nel mercato capitalistico.
IDEE NELLA REALTA’ (e cosa nel frattempo?)
Non ci sarà futuro per il movimento anarchico se in esso non ci si potrà identificare anche il movimento anarcho-femminista. La struttura organizzativa anarchofemminista deve esistere all’interno del movimento per rendere l’anarchofemminismo parte integrante di esso. E non avete bisogno di identificarvi in una donna per essere anarchofemministi. Ogni anarchico dovrebbe essere in grado di partecipare alla lotta contro il sessismo.
L’ingerenza dello stato nella sfera privata e la relazione tra sessualità e produttività dalla quale trarre profitto, colpisce persone di tutti i generi. Il sistema binario di genere ci assegna violentemente ruoli sulla base della nostra anatomia (la nostra struttura biologica). Non rifiutare (implicitamente accettare) questi precetti di base rappresenterà un grande ostacolo per il movimento.
Voi chiedete, "possiamo trovare una causa comune, nonostante le nostre differenze?". Noi troveremo una causa comune se riconosciamo che le nostre differenze sono strutturate da numerosi sistemi oppressivi, e lotteremo insieme per la fine di questi sistemi, ovunque essi si trovino e si realizzino.
I nostri principi femministi devono essere plurali, anti-capitalisti, anti-razzisti, anti-omofobici. La nostra ispirazione deve venire dalle azioni di femministe che hanno aiutato le donne nella ricerca di se’ per una ricca costruzione di una coscienza rivoluzionaria.
Il nostro feminismo deve essere rivoluzionario.
Final Word
Potete fare finta che noi non siamo state qui, che non abbiamo detto niente.
Potete volutamente fraintenderci.
O potete chiedere a voi stessi perchè siamo venute, cosa vogliamo dire, e perchè torneremo ancora.
ma che belle che siete 🙂
grande che avete fatto il video in italiano. certo che lo vogliamo. già quello in inglese è andato a ruba e ora vi scrivo così ci mandate gli aggiornamenti.
siete state strepitose!
grazie mille a tutte
ciao
Grazie per aver messo il nostro documento sul vostro blog. Fra le ideatrici dell’azione ci sono un paio di italiane…grandi ammiratrici del vostro blog!
La reazione della ‘comunita anarchica’ inglese all’azione e’ stata molto mista – L’idea era di cercare di aprire uno spazio per discutere/agire contro il sessismo/l’omophobia all’interno del nostro movimento e nella societa’ in generale. Stiamo aspettando che si concretizzi un piano – forse emergera’ una rete di gruppi/persone interessate, varie azione decentralizzate…per il momento stiamo raccogliendo email di persone che vogliono updates oppure che vogliono fornire testimonianze da movimenti fuori dall’inghilterra su questioni simili.
Abbiamo una versione italiana del film se vi interessa scivete a nopretence@riseup.net
Grazie!
prima di tutto complimenti per il blog, e’ molto interessante..comunque capisco le rivendicazioni delle anarcofemministe inglesi, in effetti non sembra esserci spazio per le donne nell’attuale mondo anarchico..ma non so se qualcuno abbia visto la lista dei temi affrontati durante la conferenza…a me sinceramente mi sembrano tematiche non molto rilevanti, quanto meno vaghe.. a volte ho proprio la sensazione che gli anarchici facciano di tutto per isolarsi dal resto della società ..non mi sembra il caso di dilungarsi su siamo un movimento oppure no quando c’e la working class inlgese (mondiale) in gravi condizioni..io consiglierei un’agenda piu’ attuale e vicino ai problemi delle persone..penso sia una premessa fondamentale se si vogliono cambiare le cose..