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Europee: Vince il populismo più o meno nazionalista a leadership maschile

La buona notizia: il partito dei pirati (legato a pirate bay) in svezia ha preso il 7%. La cattiva (a parte la crescita della destra estrema e dei soggetti populisti e/o nazionalisti dappertutto): ho detto ad una mia parente quali erano i simboli per poter votare – al limite della frammentazione cerebrale della sinistra – i soggetti e i candidati che lei aveva scelto. Un simbolo per le europee, uno differente per le provinciali, uno per le comunali, uno per il consiglio di quartiere. Quando è tornata ha detto che non trovava i simboli, si è emozionata e allora ha votato per l’unico segno che le sembrava familiare. Ancora in famiglia non siamo riuscit* a farle dire quale.

Di quanto è ricco e fortunato berlusconi già avevamo parlato. Dato che il centro destra ha stravinto dappertutto ci pare sia ottimo far presto. Così vi proponiamo di vedere, prima che stacchino la spina anche a noi che non contiamo un tubero, un documentario di qualche anno fa di una tivu’ inglese. Nella tivu’ italiana ovviamente non lo avete visto. Non dice nulla di più di quanto già non sapete. Non è aggiornato sulla sentenza mills, sulla lodo-alfano, sulla crescita della ricchezza del premier, su tutti gli ultimi fatti che conoscete e che rispetto alle cose serie sono una bazzecola. Niente di diverso da quello che già si disse tanti anni fa quando la tivu’ berlusconiana diede inizio alla sua carriera proprio con un programma nel quale si vedevano sfilare tante ninfette. Il programma si chiamava "non è la rai" e da allora ci sembra non sia cambiato nulla. C’e’ solo una maggiore impunità per il dilagante sessismo e per lo sfruttamento dei corpi femminili, adolescenti comprese, che fanno da contorno a tutti i momenti della vita del premier, decorative in prima fila nel congresso del suo partito e gentili ospiti di party in villa per la gioia degli uomini politici stranieri.

La storia va talmente in la’ che i giornali inglesi parlano di bromuro per il re di berluscolandia. Per inciso l’inghilterra è quel paese che, piaccia o non piaccia, però sta facendo cadere un governo per l’acquisto di due cassette videoporno con i soldi dei contribuenti. 

Sulle questioni di berlusconi nel corso degli anni le balle si sono moltiplicate. La strategia delle balle la descrive de biase mettendo in evidenza come la manipolazione parta proprio dalla conoscenza del tessuto sociale, degli utenti, degli spettatori televisivi. A questo serve sapere in dettaglio, come fa ogni buona azienda di marketing, quali sono i gusti delle persone. Saperlo aiuta a prenderle meglio per il culo.

L’informazione, la comunicazione in questo ha un potere altissimo ecco perchè i luoghi dell’informazione in passato erano i primi posti oggetto di golpe militare. Un golpe militare però è un atto estremo, ci vuole fatica e risorse a mantenere la gente piegata e ci sarebbero tante difficoltà collaterali. Oggi c’e’ la televisione. Basta controllare la stampa, le banche, l’economia di un paese e vuoi o non vuoi la tua vita è ridotta in schiavitù. Perchè trasgredire le leggi se basta diventare presidente del consiglio per cambiarle?

Perchè passare le veline (quelle vere, inventate da mussolini per filtrare, correggere e censurare la stampa del suo periodo) all’informazione quando si possono comprare le fonti di informazione e usare le "veline" femmine, sculettanti e belline per fare dimenticare al mondo tutte le notizie cattive? In fondo sempre di filtri parliamo. La censura è anche distrazione, schiavitù dall’intrattenimento degli spettacoli da spoglierello all’asta (come aveva ragione toqueville.

Per il resto guardate il video che è molto interessante soprattutto per la parte che chiarisce come il controllo dell’informazione incide sulla nostra vita. Se volete guardare solo quella, sta nel terzo video della serie. Buona visione!

http://www.youtube.com/watch?v=bIzqqWJQxgU

Posted in Anticlero/Antifa, Omicidi sociali, Pensatoio.


One Response

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  1. Mat says

    Sono assolutamente d’accordo. Purtroppo per le donne non è un gran momento, visto che tra il “celodurismo” della Lega e l’atteggiamento di Di Pietro nelle varie televisioni (proprio i partiti che hanno vinto) il machismo ormai sembra essere diventato terreno fertile per certi politici. Ma il dato più preoccupante io credo è che la censura mediatica, che voi giustamente segnalate, si accompagna alla censura politica di fatto, grazie a uno sbarramento che esclude più del 15 per cento dell’elettorato dala possibilità di eleggere rappresentanti.