Update: veniamo a sapere dalla stampa estera che la famiglia berlusconi, già proprietaria della medusa cinematografica della quale potete trovare dettagli nel post, sta acquisendo anche la warner bros europa.
Leggo dal sito mondadori:
"Il Gruppo Mondadori, con più di 50 società controllate e collegate, italiane ed estere, copre tutto l’arco di attività dell’editoria, dalla creazione dei prodotti alla commercializzazione e distribuzione.
La sua missione è, da sempre, favorire la diffusione della cultura e delle idee, con una produzione che tocca ogni genere e raggiunge tutti i lettori, facendo convivere l’amore per la cultura e per la qualità editoriale con le leggi del mercato, la propensione ad intuire e anticipare i cambiamenti con il rispetto e la tutela dei valori che stanno alla base del ruolo dell’editore nella società civile."
In questa pagina sono elencate le principali società appartenenti al Gruppo Mondadori al 31 dicembre 2008.
Capogruppo
Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.
Libri
Giulio Einaudi Editore S.p.A. 100%
Sperling & Kupfer Editori S.p.A. 100%
Edizioni Piemme S.p.A. 90%
Mondadori Electa S.p.A. 100%
Mondadori Education 100%
Harlequin Mondadori S.p.A. 50%
Edizioni Electa Bruno Mondadori S.r.l. 50%
Edizioni EL S.r.l. 50%
Grupo Editorial Random House Mondadori S.L. 50%
Mach 2 Libri S.p.A. 34,91%
Periodici
Mondadori France 100%
Press-Di S.r.l. 100%
Gruner+Jahr/Mondadori S.p.A. 50%
Hearst Mondadori Editoriale S.r.l. 50%
Mondadori Rodale S.r.l. 50%
ACI Mondadori S.p.A. 50%
Attica Publications S.A. 41,986%
Mondadori Independent Media LLC 50%
Pubblicità
Mondadori Pubblicità S.p.A. 100%
Mondadori Seec (Beijing) Advertising Co. Ltd 50%
Printing
Mondadori Printing S.p.A. 20%
Direct
Cemit Interactive Media S.p.A. 100%
Mondadori Retail S.p.A. 100%
Mondadori Franchising S.p.A. 100%
Mondolibri S.p.A. 50%
Radio
Monradio S.r.l. 100%
Quotidiani
Società Europea di Edizioni S.p.A. 39,27%
Altre attività
Mondadori International S.A. 100%
La Mondadori risulta intestata alla prestanome Marina Berlusconi.
Qualche dettaglio biografico: Entrata in azienda giovanissima, si è sempre interessata di gestione aziendale e dello sviluppo delle strategie economico-finanziarie del Gruppo.
Nel luglio 1996 assume la carica di Vicepresidente di Fininvest S.p.A, ruolo che mantiene sino ad ottobre 2005 quando viene nominata Presidente della holding. Dal febbraio 2003 è Presidente della Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.
E’ anche membro del Consiglio di Amministrazione di Mediaset S.p.A. e dall’ottobre 2008 anche di Mediobanca.
Il gruppo Mediaset (prestanome Berlusconi Pier Silvio) comprende:
Le reti mediaset retequattro, canale cinque, italia uno, le reti premium in digitale terrestre, boing, media shopping, iris, la taodue film produzioni e distribuzione, la medusa film produzione e distribuzione, telecinqo (in spagna),endemol (produzione e distribuzione programmi televisivi dappertutto – rai compresa).
Mediaset spa si divide in:
publitalia ’80 spa, che possiede la digitalia ’08 srl e la publieurope ltd al 100%.
R.T.I. spa, che possiede – la elettronica industriale spa, la medusa cinema spa, la video time spa, la medusa multicinema spa, la mediashopping spa, la medusa video spa, la boing spa, la med due spa, la mediavivere spa, la Fascino produzione gestione teatro srl, la tivu’ srl, la class cnbc spa, la medusa film spa, la taodue srl, la cinecittà digital factory srl.
Mediaset investimenti spa e mediaset investment sarl raggruppano:
la Gestevision telecinqo spa, ma publiespana sau, la pegaso television inc, la caribevision tv network lcc, la mediacinco cartera sl, la Edam acquisition holding i cooperatief ua, la endemol bv, la sportnet media limited, la nessma sa, la nessma entertainement srl.
Publitalia ’80, digitalia ’08 – per l’italia, publiespana, advanced media, publimedia gestion – per la spagna, publieurope in sede internazionale sono concessionarie pubblicitarie. Raccolgono, monopolizzano i pacchetti pubblicitari.
Sul sito della Endemol trovate la quantità enorme di programmi televisivi che produce. Autori, sceneggiatori, attori, veline, soubrette, presentatrici, fino alle sarte e alle parrucchiere. Tutte le professionalità che sono impiegate in questi lavori sono alle dipendenze della famiglia berlusconi.
Mediobanca è il gruppo bancario di proprietà berlusconiana. Di recente diffusione "Che banca!" con la pubblicità promozionale ispirata ai musical e l’idea di una banca che sia qualcosa di diverso dalla solita banda di gente senza scrupoli che specula sul nostro denaro per succhiarci gli interessi anche sul deposito degli stipendi.
Mediobanca è una banca di credito finanziario spa.
Il gruppo mediobanca fa una marea di cose e ha sedi in molte città del mondo.
Berlusconi possiede il Milan.
Le sue proprietà si estendono – per quanto è possibile sapere attraverso fonti web – alla Dolcedrago spa, società con un capitale enorme che gestisce le proprietà e gli investimenti immobiliari. In vecchi articoli si parla di "acquisizione" di territori in sardegna. Ovvero la famiglia berlusconi è proprietaria di vasti pezzi di un’isola, una intera regione italiana.
Nel 2005 si parlava della società videodue con possibilità di sfruttamento dei diritti d’autore di moltissimi film.
Tornando al gruppo mondadori. Produce tanti libri che avete, abbiamo nelle nostre librerie.
Mondadori, la sempre meno prestigiosa Einaudi, Sperling & Kupfer, Electa, Mondadori Education, Libri per ragazzi, Mondadori informatica, Piemme, e|Harmony, Random house mondadori, geo mondadori.
I periodici:
2tv, automobile club, auto oggi, cambio, casabella, casa facile, casaviva, Chi, ciak, confidenze, cosmopolitan, cucina moderna, cucina no problem, Donna Moderna, Economy, Evo, Flair, Focus, Focus junior, Focus Storia, Geo, Grazia, Grazia casa, Guida tv, Hp trasporti club, Interni, jack, Men’Health, nuovi argomenti, panorama, panorama travel, pc professionale, prometeo, sale & pepe, starbene, telepiù, Top Girl, tu, tv sorrisi e canzoni, villegiardini.
Mondadori pubblicità si appassiona a Il giornale (style), Tu diventa tu style (altra rivista femminile), Cosmopolitan, Il Foglio.
La radio del gruppo mondadori è Radio 101.
I quotidiani direttamente collegati a berlusconi sono:
Il Giornale (proprietà)
Libero (non so se di proprietà ma certamente di parte)
Il Foglio (della Lario?)
La Padania (leghista)
Corriere della Sera (Gruppo Rcs Rizzoli – cioè l’altra fetta importante di controllo dell’editoria in italia – in qualche modo c’entra mediobanca e quindi comunque vicina al cavaliere)
Vi sono giornali indipendenti che però si servono dei circuiti di distribuzione mondadori.
Tante persone, tante intelligenze che per guadagnare, arricchirsi, o semplicemente campare, lavorano direttamente o indirettamente per berlusconi.
Tra noi femministe diciamo che il personale è politico. Se prima non si fanno le battaglie di liberazione in casa è inutile andare fuori a dare ricette ideali. Come possono le persone fare quello che ciascuno nel proprio piccolo non riesce a fare?
Liberarsi è un peso difficile. Liberarsi dalla dipendenza, dal monopolio, dalle proprie giustissime aspirazioni piegate alla logica del profitto, dalla necessità di esprimersi alla corte di un re…
La storia è piena di artisti che venivano finanziati presso le corti dei re e degli imperatori. Ma quasi sempre erano re e imperatori illuminati, che guardavano al futuro, che seguivano con curiosità l’evoluzione dell’arte.
Gli artisti, scrittori, autori, attrici, giornalisti, ballerine, sognatrici, soggettiste, cuoche, pubblico, comparse, etc etc… mancano quasi sempre di picchi di genialità e non perchè non li abbiano ma perchè quando la genialità viene messa a servizio dei potenti diventa un pò meno genialità e un po’ più "burocrazia".
La cultura italiana è fatta di tanti impiegati e impiegate al servizio di grossi marchi. Veline della cultura. Grigi burocrati che scendono quotidianamente a compromessi o prendono in giro se stessi mentre affermano che l’arte è una cosa a se’, l’arte per l’arte, con quell’editore che – assicurano, come una litania detta a se stessi – non avrebbe mai interferito in quello che fanno, etc etc.
E’ falso. Se Saviano avesse scritto un libro su berlusconi invece che sulla camorra non sarebbe mai stato pubblicato da Mondadori.
Avete mai visto il film Il Caimano di Nanni Moretti in una rete mediaset? Non lo vedrete mai.
Sapete quante tra le persone che quotidianamente vengono invitate a commentare in tivvu’ dipendono da berlusconi? La maggioranza. Lo stesso vale per quelli che scrivono nei vari giornali, nelle riviste.
Alle società citate sopra bisogna aggiungerne un’altra. Si chiama Italia Spa. E’ lo stato italiano che promulga leggi che fanno bene al capitale del cavaliere. Quello che si è fatto da solo (così egli dice) e che non andrà mai in fallimento perchè risana i suoi bilanci con i nostri soldi. Berlusconi possiede tante cose e quello che non possiede lo controlla o lo decapita con leggi fatte apposta per l’occasione. Della società Italia Spa fanno parte i legislatori che salvano il cavaliere, nei suoi affari, nella sua "privacy", nel suo diritto a non essere vittima di lesa maestà. Per diventare parlamentare o ministro nella società Italia Spa bisogna essere amici, avvocati del cavaliere o bisogna superare il casting per le candidature.
Tutto questo perchè non c’e’ una legge sul conflitto d’interessi, perchè non esiste una norma antitrust, perchè lo scontro tra poteri che avviene in questo brutto tempo finisce con la sottomissione di tutti al cospetto di uno, perchè i cittadini sono esclusivamente sudditi, senza libertà di nessun genere a parte quella di consumare. Perciò ci lasciano ancora bloggare, perchè paghiamo telecom, che forse in una percentuale azionaria appartiene ad una delle tante società berlusconiane.
Il punto è: nel periodo nazista, uno dei totalitarismi che possiamo ricordare, chi fu responsabile delle morti di tante persone?
In Italia, chi fu a mettere in carcere illustri pensatori?
Un governo autoritario ha bisogno e usa la "propaganda" per fare diventare i cittadini e le cittadine semplici masse con una coscienza di partecipazione che si limita alla nomination del grande fratello. Il berlusconismo è diventato un movimento di massa. Chiunque partecipi alla "propaganda" o non faccia niente per opporsi, o attenui i toni per timore di perdere il posto, o fornisca un alibi per fare apparire più "democratica" la monarchia che regna incontrastata, non è meno responsabile di ciò che sta avvenendo. Gli impiegati della cultura berlusconiana e i burocrati dello sterminio nazista. Stabilite voi se c’e’ una differenza.
Perciò mi piacerebbe vi fosse una prova di coerenza. Una prova di autonomia, una battaglia che portasse all’indipendenza del mondo della cultura. L’unico mondo in grado di risollevare le sorti di questo triste paese.
Ditelo adesso, gridatelo forte che se non lavorate per berlusconi siete costretti ad emigrare o a fare la fame. Ammettetelo a voi stessi. Dire che in italia vi sono poche altre rare possibilità è già denuncia sociale.
Poi fate una scelta diversa. Scegliete di essere liberi. Altrimenti non siete credibili.
Per tutti, mai come ora è necessario decostruire la propaganda. Smontare le notizie, rilevarne il vero significato, interpretarne ogni parola in modo critico, perchè nulla di ciò che ci dicono è la verità. Quello che vedete è una verità costruita che va decostruita per trarne fuori qualcosa che somigli un po’ più alla realtà.
Decostruire le notizie, i titoli, la comunicazione, le trasmissioni televisive, i film, i libri, persino le ricostruzioni storiche. Decostruire le pubblicità. Qualunque messaggio può essere preso, rovistato, messo in discussione perchè nulla è "naturale", nulla è definitivo. Tutto viene dalle mani e dalla testa di qualcuno. E’ il sapere di non sapere. Il dubbio. La curiosità che resta intatta. Il bisogno di cercare ancora, di capire, di conoscere fino in fondo scoprendo che non c’e’ mai un fondo.
Abbiamo poco tempo. Ciascun@ faccia la sua parte.
Ps: Ciò che ho detto per gli autori italiani vale anche per gli autori stranieri. Certo che Saramago poteva lamentarsi prima che il suo ultimo libro non fosse pubblicato. Eppure sapeva, ne sono certa, quali stomaci nutriva con la vendita dei suoi libri mentre restava in busta paga della Einaudi.
ciao hyperbros,
benvenuto…
sono contenta che qui trovi spunti interessanti e condivisibili. anch’io ne trovo spesso in luoghi gestiti da soggetti dei quali non condivido tutte le idee. ma le identità sono complesse…
estremismi a parte 🙂
saviano è citato nel post, la di gregorio effettivamente andrebbe citata. non ricordavo.
in ogni caso questo non toglie valore a saviano, per esempio.
il mio ruolo non è di detrattrice di persone di sinistra perchè la stessa cosa si potrebbe dire di tanto mondo del centro destra che pure sostiene di essre indipendente da berlusconi. perciò lo scritto non è strumentalizzabile (non da te ovviamente ma in generale).
quello che provo a dire con tutta l’onestà intellettuale che sono in grado di manifestare è che viviamo in uno stato – e qui mi aiuta la mia cultura femminista anche se a te non piace 😀 – a gestione patriarcale.
in una famiglia con la stessa gestione il padre padrone cosa fa?
ti possiede, ti rende dipendente, ti priva delle risorse necessarie, non ti da gestione di soldi, beni, non fa nulla perchè tu diventi autonomo ma coltiva la tua insicurezza e investe su essa per continuare a dire che senza di lui non puoi farcela, che silvio c’e’ e che se silvio c’e’ allora è tutto ok.
tutti i mariti che maltrattano le mogli quando le mogli li lasciano dicono la stessa cosa: non troverai nessuno che ti ama come ti amo io.
lo stesso fa berlusconi.
e se lo stato di insicurezza e soggezione che deriva da decenni di molestie psicologiche reiterate in senso collettivo ha oramai ucciso la capacità di reazione di tutto il mondo della cultura non ci resta altro che spararci.
perciò mi chiedo se non sia il momento di alzare la testa e mostrare che possiamo fare a meno di lui.
noi siamo in grado di fare di meglio. molto meglio.
Pur non avendo molta simpatia per le femministe, o quantomeno per le posizioni estreme, seguo con molto interesse questo blog. Vi trovo spesso spunti interessanti e condivisibili.
Ho letto il post che fotografa una situazione che tutti noi forse dovremmo stampare e tenere davanti agli occhi ogni giorno.
Altrettanto interessante il post segnalato nel commento di Massimo Del Papa… mi vengono alla mente tanto per fare due nomi di autori che ho letto Concita De Gregorio (direttrice dell’Unità) e lo stesso Saviano…
Un saluto
ciao alessandro,
penso che il pezzo di del papa dica molto ma usi l’invettiva per dimostrare che tra l’imperatore e i sudditi fanno più schifo i sudditi. si dice di berlusconi che impara dai suoi errori, che tenta di rinnovare…
ma dove?
certo che impara dai suoi errori. impara a non farsi beccare, impara a rendere più “sicura” la cortina che lo protegge. Impara a fare meglio il mestiere che fa.
quello che penso io è un po’ diverso. come se trovassi tanti figlioli che in un modo o nell’altro vivono con un padre malefico.
per prima cosa gli dici di andarsene ma capisci bene che non è semplice.
quello che scrive del papa è vero in alcuni punti.
gli autori affermati hanno potere contrattuale e potrebbero trasferirsi armi e bagagli presso altre case editrici.
gli autori stranieri potrebbero fare lo stesso.
massimo carlotto vende un casino con E/o e io lo compro per quello.
la amelie nothomb è corteggiatissima da tante case editrici eppure resta con la voland.
la piccola editoria è stremata ma esiste.
e bada: non sto parlando di altri grossi gruppi editoriali ma giusto di piccola editoria.
un operaio metalmeccanico sciopera pretendendo che la ditta riconosca dei diritti. ore di lavoro, straordinario, sicurezza sul lavoro…
un operaio di berlusconi che lavora nel mondo della “cultura” continua a parlare dei diritti dei metalmeccanici ma non spende una parola per i diritti della cultura, di chi ne fruisce, di chi si sente offesa mentre censura le idee…
la cultura è un bene comune. essere proprietari della cultura è come essere proprietari dell’aria.
se le particelle che compongono aria non assumono coscienza di classe, anche quando dicono di volerla fare assumere ad altre categorie, da chi comincia la lotta?
c’e’ poco da dire: chiamalo cognitariato, che spesso però si raggruppa in corporazioni che si fanno difendere da altre corporazioni.
sicchè si alleano.
chi non rovista in quel pantano deve sentirsi un po’ dissociato.
come dire: io non posso esigere piena indipendenza da un padre padrone se non ho un lavoro che mi renda economicamente indipendente da lui.
il personale è politico.
e sebbene le realtà siano sempre molto complesse in tutto ciò io ci vedo una cosa molto semplice: ci sono sudditi che si comportano da sudditi.
essere liberi è in primo luogo uno stato mentale. se si pensa di poter fare altro nella vita allora si può cercare lavoro altrove. se non si trova si può sempre inventare. e se non si può allora bisogna dire con chiarezza che in italia non c’e’ alternativa. la smettano di dire che siamo in un paese libero, che nel loro lavoro sono liberi, che nessuno controlla niente. il fatto che non lo dicano, che non denuncino la soggezione è proprio perchè già quello costituirebbe in se una denuncia. chi da loro lo stipendio non tollererebbe una cosa del genere. è troppo comodo parlare delle altrui schiavitù senza essere in grado di denunciare le proprie.
perchè un popolo sappia di essere schiavo innanzitutto deve sentirselo dire, deve saperlo, deve essere chiaro a tutti.
finchè non si acquisisce coscienza dello stato in cui si vive non ci può essere nessuna necessità di rivolta personale, morale, etica, economica, politica.
continueremo a vivere nel sonno. il sonno della ragione.
se dorme la cultura, dormiamo tutti noi.
Ciao Fikasicula.
Scusami se ti faccio leggere l’articolo di un autore un po’ misogeno, le cui opinioni puoi cindividerle o meno, però mi piacerebbe conoscere la tua opinione riguardo al seguente articolo di Massimo del Papa, ex giornalista della rivista “Il mucchio selvaggio”, dedicato agli intellettuali di sinistra che pubblicano i loro libri con mondadori:
http://www.babysnakesgarage.splinder.com/…251349
Buona lettura.
Ciao da Alessandro