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Direzioni ostinate e contrarie. Piccoli inquisitori crescono

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La notizia è che la ministra per le pari opportunità ha deciso di non confermare una commissione che si occupi di discriminazioni omofobiche e che la pagina che riguarda l’argomento è sparita dal sito del ministero.

Arcigay si è resa conto, forse, che quelli che stanno al governo sono un po’ fascisti (e buongiorno!) ma nel frattempo i segnali di moralizzazione del paese – e di repressione di origine omofoba – vengono da svariate parti e si tratta di cose abbastanza serie e non formali.

A genova c’e’ una iniziativa in biblioteca e si rendono noti alcuni opuscoli che parlano di affettività differente, gay, lesbica. In un opuscolo c’e’ un link che porta ad un sito che contiene fumetti che parlano di sessualità in modo non convenzionale. Il pdl urla allo scandalo, si chiede la testa della impiegata in biblioteca e si parla di fumetti porno. Il genova pride denuncia la persecuzione operata dal consigliere pdl che ha fatto partire una inchiesta della magistratura sulla questione. Tutto si sposta in tribunale. Un po’ di notizie le trovate qui.

A Trento c’e’ Universinversi. La manifestazione è contrassegnata da varie difficoltà, non ultima una aggressione fascista e l’attacco da parte di un consigliere della fiamma tricolore che rigira la frittata e accusa i soggetti lgbtq di vari abominii a proposito dei quali potete leggere qui

La manifestazione ha a che fare con l’università e tra le iniziative viene proposto un workshop sull’uso dei sex toys [scarica il manuale da qui], una chiacchierata informale e informata su MTS, piacere, consensualità, desiderio etc etc a cura delle Sexyshock.

Il workshop è in programma sabato 16 maggio nel pomeriggio. Qualche giorno prima del festival, però, il clima non è dei migliori: un’attivista di Universi Inversi viene aggredita alla sede di 
rifondazione da un gruppo di fascisti e Azione Universitaria invade la città con un volantino contro il festival pieno di insulti ed ignoranza (la chicca era lo svelamento dell’acronimo LGBTQ in lesbiche, gay, bisessuali e queen!!!!) dove, contingentemente, si attaccava anche il workshop (tagliate l’istruzione e finanziate la masturbazione, era uno degli slogan). A questa si è succeduta anche un’aggressione fornita di mazze al party di apertura che, per fortuna, non ha provocato nessun danno fisico a nessun@ attivista del tavolo, ma ha fatto crescere lo sdegno e reso il 
clima teso.

Il festival però inizia, è bello e partecipato e tra le varie cose arriva anche il workshop: ci sono parecchie persone a seguirlo, il clima è disteso e simpatico, si chiacchiera di toys, di sessualità e di piacere. Ci sono anche i giornalisti e gli articoli che escono sono piuttosto buoni.

Dal giorno dopo, però scoppia la polemica, e il rettore dell’Università di Trento, Davide Bassi si scaglia contro il festival descrivendo il workshop sui sex toys un’inutile provocazione, una cosa 
goliardica che non ha nessun legame con i diritti LGBTQ e che non serve a nulla per promuovere una cultura altra rispetta alla sessualità. Diffida il tavolo LGBTQ da usare il logo dell’università (che il tavolo usava a ragione perchè aveva il patrocinio del Centro di Studi di genere dell’ateneo) e comincia un interrogatorio per scoprire chi alla facoltà di sociologia aveva dato il patrocinio a questa cosa immonda.

Universi Inversi chiaramente risponde, così come lo fa chi, all’interno dell’Università sosteneva il senso e il valore dell’iniziativa. E, proprio quando si pensava che la saga fosse finita, ecco la nota di arcilesbica e, chicca tra le chicche, l’interrograzione di tale Eccher alla ministra Gelmini.

Si tratta di una saga. Qual’è la morale? Se parlare di sessualità fa scaldare così tanto il rettore dell’università e pure la presidentessa di Arcilesbica, allora l’idea che c’è un che di rivoluzionario nei sex toys e in quello che possono dire trova la sua ennesima conferma. Detto questo poi, che si concentri la propria attenzione sui sex toys e si screditi il festival quando il clima in città era di aggressività e violenza senza esprimere solidarietà e sostegno, anche su questo bisognerebbe riflettere.

Questo il pezzo uscito sulla dichiarazione di Arcilesbica. Per chiarezza: chi ha firmato il comunicato è Giovanna Camertoni che fa’ parte del direttivo nazionale di Arcilesbica. Lei ha scritto nella sua nota alludendo di star parlando a nome dell’associazione, in realtà – pare, si spera – sia una nota stampa sua personale, non del circolo trentino, ne’ del nazionale.

Dall’Adige del 25 /05/2009

Arcilesbica contro i sex toys di Trento

Trento. Arcilesbica contro la manifestazione dei sex toys andata in scena l’atro giorno a sociologia. Lo fa con una nota firmata da Giovanna Camertoni, della segreteria nazionale: "Spiace notare l’ingenuità da parte del movimento omosessuale che pensa di cambiare il mondo con iniziative che vanno a sostenere l’ignoranza anziché ad estirparla. Per questo l’associazione di cui faccio parte non ha voluto aderire all’iniziativa di universinversi, né fare parte del tavolo lgbtq. I tavoli servono per contrattare con le istituzioni, per proporre riforme, cambiare le cose rimanendo ancorati alla realtà. Come si fa – si chiede arcilesbica – a porsi come interlocutori credibili delle istituzioni
mentre si propongono iniziative irresponsabili perché percepite dalla maggior parte della popolazioni come "pornografiche"? Di certo le iniziative alla sexy shock non aiutano. La parte antagonista e radicale del movimento lgbtq dovrebbe inoltre imparare a smarcarsi dai partiti, sempre pronti – come anche in questa occasione – a garantire servizi d’ordine per mettere la firma sulle manifestazioni di altri, ma soprattutto dovrebbe usare l’intelligenza anziché perseguire sempre e
comunque in "direzioni ostinate e contrarie".

Posted in Anticlero/Antifa, Corpi, Fem/Activism, Omicidi sociali, Pensatoio.


2 Responses

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  1. alessandra says

    tra i vari attacchi anche volantini di “azione universitaria” dove si legge “l’università finanzia la masturbazione femminile e taglia le biblioteche”, non dimentichiamo l’arrivo dei fascisti alla prima serata di universinversi con le mazze dopo lo spettacolo “Verona caput fasci” e l’attacchinaggio di fogli con scritto: “MEGLIO FASCISTI CHE FROCI” sui manifesti elettorali per le europee dei partiti che avevano partecipato alla manifestazione antifa.
    Vorrei far notare che comunque la città ha voluto dare una risposta a questo clima, è nata un’assemblea antifascista declinata anche in anti: sessismo, omo/lesbo/transfobia, razzismo da cui è partita una bellissima manifestazione a Trento.
    Quello che comunque preoccupa è il clima locale-nazionale e la consapevolezza che stiamo scivolando sempre più nel buio del nero fascismo.
    E per quanto riguarda la Camertona si nota che oltre al clima fascista ci si deve preoccupare anche di chi è all’impazzata ricerca di potere e visibilità sulle spalle delle strumentalizzazioni moralistiche, cattoliche e fasciste invece di lottare per il diritto di fare cultura e politica LGBTQ*.

  2. mina says

    sono allibita, lottavo per un mondo migliore, un mondo dove non ci sarebbero state davvero discriminazioni di razza, sesso o orientamento sessuale, e dove la vita avrebbe avuto dignità in sè e nn sarebb girato tutto intorno al profitto economico e all’ illusione di una crescita senza fine in un mondo finito…ora mi trovo a lottare per difendere le poche conquiste che avevamo raggiunto…e nonostante qst stiamo facendo un cammino all’indietro…perchè la gente nn si incazza? perchè sembra nn accorgersene? Meno male che c siete voi, raggio di sole in un mondo di nebbia