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TTTLines: Nessuna speculazione sul corpo delle donne

Ieri avevamo parlato della nuova pubblicità della TttLines. L’immagine che  vedete sopra (una gif) vi mostra l’azione di riot che hanno fatto le compagne. Grandi!

Aggiungiamo un dettaglio che ci suggerisce chi ha percorso (fino al settembre del 2008) la tratta napoli/catania sulle linee marittime dell’azienda: spendono soldi su una campagna che pubblicizza la presenza di poppe e culi femminili in nave e poi mandano un
video dimostrativo sulle informazioni in caso di incidenti girato con
una telecamerina video 8 che traballa tutta. Un video che dovrebbe spiegare ai passeggeri come
comportarsi in caso di incidente che proprio non si riesce a seguire
per via dell’audio e del filmato. Un video decente costava 500 euro. Vendendo poppe e culi a chili li avranno guadagnati, no?

Ricopiamo il comunicato che avevamo già fatto girare ieri.

Ieri 20 maggio 2009 sono stati coperti i manifesti pubblicitari della TTTLInes a Fuorigrotta (Na).
Dopo la campagna pubblicitaria dello scorso anno, in cui l’Etna ed il
Vesuvio venivano rappresentati da due seni nudi di donna tra le mani,
anche quest’anno, la TTTLines ha scelto per pubblicizzare le sue linee
un’immagine di donna o per meglio dire di culo di donna. Il manifesto
lungo più di 50 mt posto a Fuorigrotta recita ”ABBIAMO LE POPPE Più
FAMOSE D’ITALIA” e pone a lato l’immagine di una serie di donne. 


Donne che distinguiamo soltanto dal procace fondoschiena esposto in
bella mostra. Peccato che si dimentichino che esse in quanto donne
hanno anche un volto e un cervello, sono in grado di scegliere quale
sia il modo più giusto DI ESSERE e, di certo, non di APPARIRE!!!

È evidente che gli ideatori del
manifesto hanno un CERVELLO PICCOLISSIMO, non riuscendo a individuare
per pubblicizzare il proprio prodotto null’altro che I TRADIZIONALI
STEREOTIPI SULLE DONNE. Ancora una volta per pubblicizzare un prodotto
viene utilizzato il corpo di una donna secondo una logica evocativa di
mero oggetto sessuale, “dispenser/ erogatore” di piacere maschile!

Si continua a non voler fare i conti
sull’impatto che questo tipo di marketing ha sull’immaginario
collettivo, sulla percezione della donna come soggetto sociale
fomentando una cultura sessista e 
maschilista che legittima una visione di subalterna all’uomo. La
violenza contro le donne non può essere ricondotta a un problema di
sicurezza delle città o di ordine pubblico, ma di una cultura 
maschilista imperante nella nostra società e che condiziona tutti gli aspetti di vita di una donna.


Per questo non accettiamo questo genere di politiche che pone l’uomo al
di sopra di tutto, in grado di decidere al posto di una donna quale sia
il giusto valore da dare al proprio corpo…mostrate un 
fondoschiena maschile…vediamo se funziona per la TTTLines!!!!


ANCORA UNA VOLTA NON DELEGHIAMO A NESSUNO LA DIFESA DEL NOSTRI CORPI E
DELLA NOSTRA IMMAGINE VOGLIAMO IL RITIRO IMMEDIATO DELLA PUBBLICITà !!
BOICOTTIAMO LA TTTLINES!!


COLLETTIVO SORAROSSA-AREA ANTAGONISTA

Posted in Corpi, Fem/Activism, Omicidi sociali.


9 Responses

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  1. d-K says

    Inviata.
    Ho usato l’indirizzo che compare cliccando su “Contatti”: fikasicula[…].net

    Se credi sia meglio usarne un altro scrivimi pure all’inidirizzo da cui ho spedito la mail.

    Prego! 😉

  2. fikasicula says

    d-K grande !!!
    e grazie anche a guglielmo per la info preziosa.

    d-K a quale indirizzo l’hai mandata?

    ciao 🙂

  3. d-K says

    Guglielmo, immaginavo ve ne fossero su Via Marina, comunque sono riuscito a fotografare uno di quelli appesi ai bus (in questo caso: linea Napoli-Avellino) al Terminale di C.so Garibaldi.

    Come promesso ora la inoltro. 😉

  4. guglielmo says

    Ieri 25/05/2009, ho visto due manifesti più piccoli di quello di Fuorigrotta che avete presentato sopra. Si trovano in Via Marina, direzione De Pretis; il primo nel quartiere Mercato, il secondo in quello Orefici. Ciao.

  5. fikasicula says

    ciao clara. come stai? 🙂
    grazie per la segnalazione perchè non l’avevamo visto…
    è l’effetto tivvu’. la divizzazione dello stupratore. mo’ ci faccio un post.

  6. Clara says

    Ciao ragazze,

    avete avuto modo di leggere questo?

    http://www.ansa.it/…izza_new.html_963821835.html

    Clara (sempre presente seppur taciturna)

  7. francesco says

    Secondo me i pubblicitari sono stati influenzati dal nome della compagnia.
    Se si fosse chiamata, ad esempio, CZZLines probabilmente i manifesti avrebbero avuto un altro soggetto.

  8. fikasicula says

    grazie mille d-K
    appena riesci a fare la foto che coglie quello che dici la pubblico (con la descrizione della tua metafora che è fantastica!)

    aspetto con ansia. ancora grazie

  9. d-K says

    Fika, ti rispondo qui: lunedì tornerò a Napoli (prima, sfortunatamente, non potrò) e darò un’occhiata in giro armato di macchina fotografica. Il cartellone, ieri, l’ho visto sulla fiancata di un bus in Corso Garibaldi, ma non ne ho visti altri. Quello gigantesco che vedo qui coperto è in zona Fuorigrotta (sotto l’ex stadio Jai-Alai), sicuramente ce ne saranno altri (su Via Marina, quasi certamente).

    I pochi frammenti che si vedono in questa gif o nell’unica foto che gira per la rete non rendono bene l’idea: la prima impressione che ne ho avuto è stata quella di una fila per il macello, carne da smembrare per essere rivenduta un tanto al chilo, carne anonima puramente esistente e priva di individualità. Mi si dia dell’ipersensibile ma mi ha infastidito al primo sguardo.

    A presto, ciao.