La TttLines ci riprova. In principio fu come vedete sopra. La compagnia di navigazione proponeva due seni per farsi pubblicità attribuendogli il ruolo di vulcani in eruzione (Vesuvio ed Etna – non erano stati mai così vicini – per segnalare la corsa napoli/catania). Certo avrebbero potuto osare di più. Eruzione per eruzione potevano mettere due peni eiaculanti, uno di fronte all’altro, come se fosse un giochino d’estate nel giardino di casa. Immagino i timori: a Fuorigrotta (Napoli) non deve esserci tanta gente con un giardino in casa. Sarebbe stato classista. Allora perchè non due tette con un vago e rassicurante riferimento all’allattamento?
Stavolta ci riprovano con "il lato b": una lunga fila di culi e cosce in esposizione (immaginiamo pensate dallo stesso allupato *creativo* della campagna dell’anno scorso) accompagnate dalla scritta "abbiamo le poppe più famose d’italia", giusto per completare il quadro. Donne a bordo dotate solo di tette effettivamente pareva una cosa un po’ monca. Il prossimo anno le donne saranno fotografate sul davanti e i clienti saranno invitati a fare puzzle con i ritagli.
Chiedere alla suddetta compagnia di mostrare le facce e i cervelli di queste donne certamente sembrerà una bestemmia. Chiedere quali teste (di minchia) abbiano ordito una simile campagna sicuramente muoverebbe la procedura standard della vittimizzazione del premier: critiche ad orologeria, nessuna minorenne dentro il mio letto e apicella a fare l’inno patriottico degli anni a venire.
Il Collettivo SoraRossa ha divulgato un comunicato in cui chiede il ritiro della pubblicità e il boycottaggio della compagnia. Noi condividiamo. Speriamo anche che le compagne di Napoli abbiano la possibilità di fare una bella operazione di riot sui manifesti. Ecco il comunicato:
Ieri 20 maggio 2009 sono stati coperti i manifesti pubblicitari della TTTLInes a Fuorigrotta (Na).
Dopo la campagna pubblicitaria dello scorso anno, in cui l’Etna ed il Vesuvio venivano rappresentati da due seni nudi di donna tra le mani, anche quest’anno, la TTTLines ha scelto per pubblicizzare le sue linee un’immagine di donna o per meglio dire di culo di donna. Il manifesto lungo più di 50 mt posto a Fuorigrotta recita ”ABBIAMO LE POPPE Più FAMOSE D’ITALIA” e pone a lato l’immagine di una serie di donne.
Donne che distinguiamo soltanto dal procace fondoschiena esposto in bella mostra. Peccato che si dimentichino che esse in quanto donne hanno anche un volto e un cervello, sono in grado di scegliere quale sia il modo più giusto DI ESSERE e, di certo, non di APPARIRE!!!
È evidente che gli ideatori del manifesto hanno un CERVELLO PICCOLISSIMO, non riuscendo a individuare per pubblicizzare il proprio prodotto null’altro che I TRADIZIONALI STEREOTIPI SULLE DONNE. Ancora una volta per pubblicizzare un prodotto viene utilizzato il corpo di una donna secondo una logica evocativa di mero oggetto sessuale, “dispenser/ erogatore” di piacere maschile!
Si continua a non voler fare i conti sull’impatto che questo tipo di marketing ha sull’immaginario collettivo, sulla percezione della donna come soggetto sociale fomentando una cultura sessista e
maschilista che legittima una visione di subalterna all’uomo. La violenza contro le donne non può essere ricondotta a un problema di sicurezza delle città o di ordine pubblico, ma di una cultura
maschilista imperante nella nostra società e che condiziona tutti gli aspetti di vita di una donna.
Per questo non accettiamo questo genere di politiche che pone l’uomo al di sopra di tutto, in grado di decidere al posto di una donna quale sia il giusto valore da dare al proprio corpo…mostrate un
fondoschiena maschile…vediamo se funziona per la TTTLines!!!!
ANCORA UNA VOLTA NON DELEGHIAMO A NESSUNO LA DIFESA DEL NOSTRI CORPI E DELLA NOSTRA IMMAGINE VOGLIAMO IL RITIRO IMMEDIATO DELLA PUBBLICITà !!
BOICOTTIAMO LA TTTLINES!!
COLLETTIVO SORAROSSA-AREA ANTAGONISTA
Ma xke non fanno una legge che possa chiudere il settore pubblicità agli uomini italiani?
“Abbiamo le poppe più famose d’Italia”… Gran bella trovata. Stupida e volgare. E’ come se il Vaticano si mettessero a tappezzare Roma di cartelloni raffiguranti peni e peni e sotto lo slogan “Abbiamo le cappelle più famose d’Italia”. Demenziali giochetti da bambini allupati.